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I GUARDIANOI DEL TEMPO

Post n°46 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da lupa.mora

I GUARDIANI DEL TEMPO


Quando provi a diffondere la verità, ecco che scatta l'arconte, qualcuno inizierà a dissentire, "l'avvocato del diavolo", che preserva lo status quo, sceglie di impossessarsi di soggetti deboli e affezionati alla realtà così com'è. L'uomo diventa un veicolo per quella che è una mentalità comune edificata sul modello religioso, politico ma anche televisivo e alla moda e che difende valori mondani e privi di un vero e proprio senso etico di fondo, che non sia quello preconfezionato e servito attraverso i media, sempre più caotici e poveri di valori utili.

Chi ha sposato la realtà ha sposato il passato, perchè essa è il frutto di scelte compiute sul presente, che fù, e che solo in seguito hanno creato la realtà, persino la vista arriva in differita, figuriamoci la realtà.
Credere in una realtà del tutto diversa non è follia ma vuol dire solamente avere la capacità di ridisegnarla.
L'uomo dovrebbe imparare dalle proprie esperienze ma la vita sembra più una ruota che gira in tondo. Qualcuno ci tiene in pugno, usa costantemente la nostra attenzione e ci ruba l'anima.
 
Chiediamoci quanto siamo responsabili rispetto alla nostra condizione e impariamo ad accettare il fatto che chi sceglie la ragione e il buon senso, sceglie la guerra, una guerra contro forze inconscie che come guardiani attenti limitano il nostro "vedere" e mantengono le regole al loro posto. Loro sono ovunque. Più forte sarà la presa di posizione rispetto alla verità, più forte sarà l'urto, la collisione con una resistenza che tiene ben saldo a se un mondo edificato sulla dipendenza.
Sta di fatto che solo una presa di coscienza consente quel livello di "vigilanza" che permette di mediare tra il nostro potere personale e la "terra di mezzo" gestita da queste entità meccaniche, che personalmente vedo sottoforma di "impianti" psichici.  




Questi impianti sfruttano le nostre dipendenze, pertanto le scelte dei più saranno sempre influenzate da un sottile opportunismo di fondo, dettato da queste sub-coscienze, e che può diventare, col tempo, automatico e quindi inconscio, per immaturità o per inesperienza.
 
Pensare in modo onesto vuol dire sopratutto rompere gli schemi e smettere di sentirsi assoggettati alla realtà, iniziando a vedere in questa solo un'immagine che riflette una condizione del tutto "intercambiabile". Noi abbiamo il potere di fare questo; noi abbiamo il potere di trasformare la realtà.
Più daremo credito e ci aggrapperemo alla realtà così com'è e più questa acquisterà potere e stabilità.
 
La cosa più saggia rimane sempre il conoscere se stessi, perchè solo da lì... può nascere il cambiamento, e chi si sveglia di solito abbandona questi schemi e inizia una ricerca che va ben oltre questa esistenza illusoria, in cui ci lasciamo manovrare da chi ci "possiede". 



La libertà inizia dal visualizzare tutte le nostre catene "invisibili" e sganciarle per sempre. Un'indipendenza può far paura ma è solo disabitudine, tutti quelli che hanno cambiato idee hanno vissuto questo distacco e sanno benissimo che l'uomo è molto abile ad adattarsi, molto più di quanto la gente pensi. Se solo comprendesse il potere che ha...

 
 
 
 
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A te che sei tutto
E di tutto l’estremo contrario
Non è facile
Levare il canto
Per i molti tuoi doni
E gli insondabili abissi
Tra cui ti nascondi

 

In te
e solo in te
si confondono
regni lontani
quando dei
animali
e piante
e per ultimo l’uomo
si intrecciano
inestricabili
tra le onde dei tuoi capelli danzanti
al ritmo dei tuoi devoti
e dei suoni
che da sempre
abitano
il vasto universo

....
Sei tu che l’ebbrezza
del comune sentire
concedi ai viventi
che in cuore ti onorano
per il dono del vino lucente
che levando lo spirito
dalle strette di affanni infiniti
mette le ali alle dolci
ingannevoli attese

 

......Tu che radici
hai profonde
nella oscura
nell’umida terra
tu parimenti
nell’alto del cielo
scagli le gemme
dei fruttiferi rami
e col canto ispirato
di poeti
che del tuo sangue
si nutrono
scandisci il duro cammino
perché si sciolga
in amabile danza

Tu della vita
ci conduci ai confini
dove la nera soglia
delle tue grandi pupille
ci invita
con riso dolente
ad inoltrarci
in oscuri sentieri
che non hanno ritorno
se la dolce promessa
del tuo eterno rinascere
non ci accompagna
più amica

 
 

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