Creato da lupa.mora il 06/12/2013

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LA ROSA DEL DESERTO

Post n°39 pubblicato il 12 Gennaio 2014 da lupa.mora

Le Origini
Narra la leggenda che un giorno molto lontano un giovane Figlio del Vento attraversando il deserto
con il suo cammello,si fermò presso un Oasi per rifocillarsi e riposarsi dal lungo viaggio.
Fu accolto dal Capo tribù e ospitato nella sua Tenda,gli furono dati abiti puliti e fatto sedere
con loro ,
Il capo tribù aveva una figlia di rara bellezza,il suo nome era Nur ,che significa Luce,ed aveva un animo gentile e nobile ed amava danzare e, quella serà si esibì per lui nella danza del ventre,Il giovane Hadyr rimase folgorato dalla bellezza della giovane e si innamorò perdutamente di lei,
la giovane Nur ricambiava l'amore del giovane Figlio del Vento e i due erano molto felici tanto che il giovane Hadyr decise di fermarsi presso la loro Oasi e sposare la bellissima Nur.
Erano passate poche lune dal matrimonio fra la bellissima Nur e il giovane Hadyr,che egli dovette partire per una breve visita alla sua Oasi d'origine,lasciò a malincuore la bellissima moglie ma,entrambi sapevano che presto lui sarebbe tornato e null'altro li avrebbe più separati.
Un triste mattino,mentre il giovane Hadyr stava per tornare dalla sua sposa,l'Oasi fu assalita dai
predoni del deserto che saccheggiarono,distrussero e uccisero tutti gli abitanti dell'Oasi,cogliendoli
di sorpresa mente dormivano ignari di ciò che stava loro per accadere.
Quando il giovane Hadyr giunse all'Oasi,quello che si presentò ai suoi occhi fu distruzione e morte dappertutto,come impazzito corse verso la tenda dove si trovava la sua Nur,e, quando entrò vide
il corpo della sua dolce e bellissima sposa steso per terra senza vita.
Urlò di dolore gettandosi sul corpo della sua Nur mentra la stringeva forte la sollevò fra le braccia
e sempre stringendola forte e piangendo si diresse fuori della Tenda e cominciò a vagare con la sua Nur ,ormai senza vita ,fra le braccia.
Vagò cosi senza meta nel deserto per ore e ore,finchè stanco si fermò e dolcemente depose il corpo della sua amata sposa sulla sabbia,l'abbracciò un ultima volta prima di seppellire il suo corpo sotto la sabbia accanto alla rosa del deserto,mentre lacrime copiose gli rigavano il volto.
Il giovane Hadyr rimase li tutta la notte,dove aveva seppellito il corpo della sua amata Nur,continuando a piangere,fu allora, mentre si alzava per andare via ,che una lacrima cadde sulla
rosa del deserto che era li accanto e, pian piano qualcosa cominciò a prendere forma ,era qualcosa che aveva una luce abbagliante,il giovane si fermò e vide che un essere fatto di luce prendeva forma
sotto i suoi occhi,fu cosi che nacque la Nurhadiyar,la prima fata blu del deserto. Oltre aIla Fata ,qualcos'altro stava accadendo,il deserto intorno a lui cominciò a prendere le sembianze di un Oasi,
e fu cosi che il giovane Hadyr,alla vista della piccola fata a cui diede subito il nome di Nurhadiyar capì che un dono grande gli era stato fatto dalla sua Nur.
Decise di fermarsi li con la piccola Fata dando cosi vita alle Fate blu del deserto,esse vissero a lungo presso quellìOasi e man mano che aumentavano si formarono altre tre Oasi,dislocate nei quattro punti cardinali e fu cosi che presero il nome di Oasi del sud,del nord,dell'ovest
e dell'est,finchè un giorno una forte tempesta di sabbia e vento abbattutesi sull'Oasi,trasportò le fate blu del deserto nella cittadina del
Granducato di Lot,dopo un breve periodo di sbandamento,le fate cominciarono ad ambientarsi con la cittadella e i suioi abitanti e abbandonarono l'idea di tornare nel deserto,dando cosi vita all'Oasi delle Fate del vento!

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Commenti al Post:
Marion20
Marion20 il 12/01/14 alle 19:22 via WEB
Bella questa storia, hai fatto bene a riportarla! Ciao Marion
 
raniero9
raniero9 il 13/01/14 alle 16:19 via WEB
grazie per il suo commento..le auguro un buon inizio settimana
 
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A te che sei tutto
E di tutto l’estremo contrario
Non è facile
Levare il canto
Per i molti tuoi doni
E gli insondabili abissi
Tra cui ti nascondi

 

In te
e solo in te
si confondono
regni lontani
quando dei
animali
e piante
e per ultimo l’uomo
si intrecciano
inestricabili
tra le onde dei tuoi capelli danzanti
al ritmo dei tuoi devoti
e dei suoni
che da sempre
abitano
il vasto universo

....
Sei tu che l’ebbrezza
del comune sentire
concedi ai viventi
che in cuore ti onorano
per il dono del vino lucente
che levando lo spirito
dalle strette di affanni infiniti
mette le ali alle dolci
ingannevoli attese

 

......Tu che radici
hai profonde
nella oscura
nell’umida terra
tu parimenti
nell’alto del cielo
scagli le gemme
dei fruttiferi rami
e col canto ispirato
di poeti
che del tuo sangue
si nutrono
scandisci il duro cammino
perché si sciolga
in amabile danza

Tu della vita
ci conduci ai confini
dove la nera soglia
delle tue grandi pupille
ci invita
con riso dolente
ad inoltrarci
in oscuri sentieri
che non hanno ritorno
se la dolce promessa
del tuo eterno rinascere
non ci accompagna
più amica

 
 

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