La coperta di Linus

IL NOSTRO ULTIMO NATALE

Ciao zio,

lo so che i medici hanno detto che non ci sono più speranze e hanno deciso di interrompere le cure; ma a me sembra tutto così assurdo! 

Di solito sono i padrini a prendersi cura dei figliocci e invece a noi sta succedendo esattamente il contrario, da luglio una parte di me si sente davvero piccola e insignificante.

"Ho un tumore" hai detto. E da quel giorno la nostra famiglia ha incominciato una lenta discesa. Si, una discesa. Perchè a 54 anni hai ancora una vita davanti, perchè i tuoi figli hanno bisogno del loro papà per crescere, perchè la malattia ti sta spegnendo giorno dopo giorno. 

Ho voluto credere fino all'ultimo che tu fossi quell'eroe che vedevano i miei oggi da bambina, invincibile e pronto a combattere qualunque guerra.

Ho voluto credere fino all'ultimo che avremmo potuto superare anche questo ostacolo. 

Provo ad essere forte, non mi sto allontanando da casa tua per più di qualche ora per paura che succeda l'irreparabile mentre non ti sono vicina. Ma sto cedendo anch'io.

Ti ricordi? Quando ero piccolina e non volevo mangiare, tu mi sedevi sul seggiolone e mi facevi piovere nel piatto le tue polpettine di prosciutto... Era la cosa più buona che potessi mangiare!!!

In questi ultimi giorni, ormai divorato dalla malattia, mi hai abbracciato spesso e stamattina, mentre facevamo l'albero (meglio tardi che mai!) sono anche riuscita a strapparti un sorriso... Sono questi i ricordi che voglio portare con me.

Non è il mio padrino quello che nella stanza accanto riposa in un letto, sedato e sotto morfina, in attesa di trovare il coraggio di abbandonare questa vita.

Quest'anno chiedo un regalo soltanto: vorrei che tu potessi trascorrere questo tuo/nostro ultimo Natale insieme alla tua famiglia...