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HO TROVATO LA MIA STRADA, INASPETTATA MA PUR SEMPRE MIA!

Post n°21 pubblicato il 16 Gennaio 2013 da alessandra.orecchia

quando ho finito il liceo, ho passato giorni e giorni a chiedermi a quale facoltà iscrivermi... volevo andare all'università, di questo ero sicura! ma esistevano (ed esistono ancora!) tantissimi corsi di laurea... ne ho esclusi alcuni a priori: no matematica e simili, no lingue e simili, no diritto e simili... in fondo già sapevo che cosa avrei voluto fare "da grande", ma "aiutare gli altri" è un concetto troppo generico. bisognava restringere un po' il campo e poi, io sono allergica a siringhe, sangue, flebo & co. quindi bisognava trovare una strada alternativa... dovevo trovare qualcosa che mi formasse "verso il prossimo" e così, alla fine, mi sono iscritta a Scienze Politiche, corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione. Nel lontano 2006 noi (in Italia, intendo) eravamo ancora relativamente benestanti, eravamo i finti ricchi che si preoccupavano di aiutare il terzo mondo e i paesi meno sviluppati. Avrei imparato come creare progetti di sviluppo ad hoc per quelli che, forse erroneamente, chiamiamo "poveri". Già, perchè a ben guardare siamo noi occidentali i veri poveri! 

Siamo noi, uomini bianchi, vittime della frenesia e della quotidianità, sempre a rincorrere una sete di guadagno e realizzazione che in pochi poi realmente conquistano. Ma la ruota gira e, conseguita la laurea, mi sono accorta che in realtà i "poveri" eravamo diventati noi! La crisi economica ci stava piano piano mettendo in ginocchio ed eravamo assolutamente impotenti a fronteggiarla. Così, con la mia valigia piena di manuali universitari e tante sapere teorico, ho iniziato a sporcarmi le mani, a scendere in campo continuando a fare mille lavori diversi non più per pagare l'università, ma per conquistare la mia indipendenza. E' passato qualche anno, ormai. Dopo mille esperienze lavorative che, come ormai è solito dire al giorno d'oggi, "fanno curriculum", sono entrata quasi per caso nel mondo delle assicurazioni. Lo so, è una figura spesso odiata perchè l'assicuratore è il mostro cattivo che fa spendere un sacco di soldi. Ma per me non è così. Ho scelto di fare il broker, proprio per non essere legata ad una compagnia particolare e avere la possibilità di trovare la soluzione migliore (e più conveniente!) per ogni cliente. Mi piace ascoltare quali sono le esigenze della persona che ho davanti. Esatto, persona. Perchè per me non sono clienti da imbrogliare aggiungendo alle polizze garanzie assurde solo per guadagnare qualcosa in più a fine mese. Chi ho davanti è una persona proprio come me, che anche nelle piccole cose cerca di trovare la soluzione più conveniente soprattutto in questi tempi di magra. E poi incomincia il mio lavoro da topo da biblioteca, Ogni auto è diversa dall'altra, ogni esercizio commerciale diverso dall'altro, ogni persona diversa dall'altra. Confronto, paragono preventivi fino a trovare proprio quello che fa per me, chiaro, pulito, senza clausole in piccolo. Forse sarò un pesce fuor d'acqua in questo settore di avvoltoi, ma mi da una soddisfazione pazzesca poter dire ad un potenziale cliente che ho trovato per lui una soluzione molto più vantaggiosa rispetto a quella cui si era affidato in precedenza. In qualche modo è come se cucissi un abito su misura per lui, facendo un "progetto di sviluppo" adatto alle sue esigenze e alle sue possibilità. Non è necessario andare nel terzo mondo ad aiutare i poveri, perchè c'è bisogno anche qui. C'è bisogno ogni volta che riesco ad aiutare un padre di famiglia che, con il solo stipendio da operaio, deve mantenere la sua famiglia perchè la moglie è in cassa integrazione e 100 euro risparmiati a fine mese permettono una spesa in più. C'è bisogno ogni volta che un nonno, ormai stanco e pieno di acciacchi, deve usare la macchina per andare a prendere i nipotini a scuola perchè il figlio e la nuora lavorano per pagare i libri e le rette scolastiche. C'è bisogno ogni volta che una giovane coppia deve tutelarsi in caso di infortunio perchè hanno acceso un mutuo per una casa piena di sogni e di progetti. Insomma, sono felice del mio lavoro e ho trovato la mia strada, inaspettata, ma pur sempre mia!

 

 

 

 

 
 
 
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