TraLeStelleDell'OrsaLa Luce di Mizar |
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MATERA BY NIGHT
Le suggestive foto dei Sassi che vedete in questo box sono state scattate da Gerardo Fornataro, che mi onora della possibilità di arricchire e valorizzare il mio blog con i suoi lavori.
Grazie Gerardo.
« Scoop!!! | 100% goliardico » |
Da un po' di tempo stavo pensando che, nonostante l'astronomia sia tra le mie passoni più grandi, raramente ve ne ho parlato.
Dai su, ditemi che non vedevate l'ora (non è una supplica, è un ordine! ).
Inizio, questa notte, con la mia preferita, la più bella, la costellazione di Orione.
Nonostante non sia tra le più grandi della volta celeste, la sua imponenza nei cieli autunnali, e soprattutto in quelli invernali, cattura il mio sguardo ormai da anni. Quando la rivedo in cielo, con immutato stupore, so che è finita l'estate, almeno quella astronomica, e quando scompare vuol dire che siamo davvero alle porte della bella stagione.
E' molto facile da individuare, basta cercare tre stelle molto vicine tra loro con la prima a sinistra più bassa delle altre, la cintura. Guardando in alto rispetto alla linea della cintura altre tre, posizionate come i vertici di un traingolo scaleno, formano la testa e le spalle. In basso rispetto alla cintura vi è per prima la nebulosa di Orione, che rappresenta la spada, poi altre due stelle che rappresentano i piedi. Se è abbastanza buio riuscirete ad individuare anche lo scudo, di fianco alla spalla sinistra, e la clava sul lato opposto.
Di tutte le costellazioni è quella che più chiaramente rappresenta la figura di un uomo, e nel firmamento trova spazio una vera rappresentazione del mito greco. Il grande cacciatore (questo era per i Greci Orione) è infatti accompagnato dai suoi cani, le costellazioni Canis Majoris (che comprende Sirio, la più luminosa della volta celeste) e Canis Minoris che inseguono una delle sue prede (la Lepre). La posizione che assume è di difesa dall'attacco del Toro, che furioso lo minaccia oltre lo scudo. Nella mitologia il cacciatore più forte è più bello trova la morte per mezzo di uno scorpione, così nel cielo, quando lo Scorpione appare in tutta la sua belezza oltre l'orizzonte est, Orione scompare sotto l'orizzonte ovest. Non li vedrete mai assieme, la sua fuga è eterna e si ripete inevitabilmente ogni anno. Questo romantico avvicendamento in realtà ha luogo perché entrambe le costellazioni sono a ridosso dell'orizzonte celeste, infatti sono visibili sia nell'emisfero boreale (il nostro) che in quello australe (in periodi opposti naturalmente), e si trovano agli antipodi della volta celeste.
La stella più luminosa della costellazione di Orione è Rigel, il piede sinistro, una supergigante azzurra. Appena meno luminosa è Betelgeuse, la spalla destra, una bellissima gigante rossa, così grande che se fosse nel Sistema Solare al posto del Sole, la sua massa sfiorerebbe la Terra. Vi è poi Bellatrix (la guerriera), la spalla sinistra; Meissa è la testa e Saiph è il piede destro. Le tre stelle della cintura si chiamano (da sinistra) Alnitak, Alnilam e Mintaka. Bellissima da osservare anche con un semplice binocolo è la nebulosa di Orione.
Se decideste, nelle terse notti invernali, (le migliori per guardare le stelle) di tenere lo sguardo all'insù alla ricerca dell'antico cacciatore, cimentatevi ad individuare qualche altra costellazione, magari anche la mia Mizar...
Vi lascio con il cielo del mese (cliccate sull'immagine per ingrandire).
Buonanotte a tutti.
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INFO
AREA PERSONALE
MIZAR
Zeta Ursae Majoris
Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.
I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.
Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.
Ed io non le conosco tutte...
VIAGGIO VERSO L'ORSA...
...attraverso un mondo, dighiaccio apparente.
Premi play
lacio drom
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