TraLeStelleDell'OrsaLa Luce di Mizar |
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MATERA BY NIGHT
Le suggestive foto dei Sassi che vedete in questo box sono state scattate da Gerardo Fornataro, che mi onora della possibilità di arricchire e valorizzare il mio blog con i suoi lavori.
Grazie Gerardo.
« Balli scomodi | La stella cometa » |
Un miraggio, il caldo saliva al cielo e frantumando l'aria la dipingeva di una promessa beffarda. Il riflesso dell'acqua era già abbastanza nitido per dargli la sensazione che potesse scivolargli tra le dita ed affrancare l'urlo della lingua gonfia, l'eco delle gocce che cadevano al suolo suonava gli ultimi scricchiolii di una mente sull'orlo della follia, che si incrinava inesorabile verso l'oblio del nulla.
Non sapeva da quanto tempo camminasse, era sopravvissuto al freddo della seconda notte dopo che si era risvegliato nel bel mezzo del deserto, quale poi... Non aveva idea di dove si trovasse, che si chiamasse Sahara, Teneré o chissà cosa un deserto rimaneva null'altro che un deserto. I nomi servivano solo a dargli una collocazione sulle mappe e sui libri di scuola.
Ricordava solo una gran botta alla nuca dopo l'ultimo scontro con le truppe Etiopi, ed ora sotto un sole implacabile si sentiva evaporare e diventare parte di quel miraggio. Forse sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbe visto, ironia del destino. Da bambino aveva assistito al fenomeno della fata morgana che dava l'illusione di unire due mondi così diversi, un continente ed un isola con storie diverse, mondi diversi. Ora nulla più rimaneva dello stupore fanciullesco che lo pervase quel giorno, quella che aveva di fronte era la scena ultima prima che il sipario si chiudesse... o forse quell'immagine era dipinta sul sipario già chiuso.
Cadde, senza opporre resistenza, la sabbia incandescente gli graffio il volto scottato dal sole. Le ultime cose che vide furono due gocce d'acqua, di quel blu ciano che molti mesi prima aveva macchiato la sua tavolozza, prima che un pennello lo cospargesse sulla tela su cui prendevano forma i ghiacci del nord... poi le palpebre si chiusero, sulle gocce, sull'acqua e sul ghiaccio. E fu il buio.
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INFO
AREA PERSONALE
MIZAR
Zeta Ursae Majoris
Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.
I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.
Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.
Ed io non le conosco tutte...
VIAGGIO VERSO L'ORSA...
...attraverso un mondo, dighiaccio apparente.
Premi play
lacio drom
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