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La Siciliana Bionda

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Vita da pendolare

Post n°163 pubblicato il 11 Ottobre 2021 da Narciso_Ale
 

Anno 2008, anno in cui ho iniziato la mia vita da pendolare. Vivere fuori città, soprattutto una come Milano, è il compromesso che unisce lavoro/casa con uno stipendio decente e un mutuo che non lo è.

Ritardi, cancellazioni, scioperi. Tutto nella norma. Ma quello che è successo venerdì, onestamente non mi era mai capitato.

Smart Working. Santo Smart Working. Si va in ufficio, bisogna contingentare entrate e uscite e quindi anche gli orari sono più flessibili. 

Venerdì 8 ottobre decido di finire alle 15 per prendere il treno delle 15.32 da Milano Rogoredo. 

Arrivo per le 15.25 circa. Binario 4. Controllo l'app dei treni. Nulla. Cerco di ascoltare i messaggi vocali. Nulla. Ad un certo punto, a poco meno di un minuto dall'arrivo del treno, l'app segnala un cambio di binario. Succede spesso. Dal binario 4 al binario 8. Avviso perciò gli altri passeggeri, che come me, in attesa del treno, non vedevano l'ora di salire per tornare a casa. Destinazione Bologna. Un bel tragitto.

Corriamo verso il binario 8, ma il tabellone segnala un treno diretto a Taranto, per cui rallentiamo. Ma mentre lo facciamo, vediamo partire un treno. Un vivalto. Uno di quei treni su due piani.

Strano, penso. Di solito i treni a lunga-media percorrenza non sono mai su due piani 

Vedo la suburbana e penso: mah, quasi quasi prendo questo treno. 

Niente, mi parte sotto il naso.

Prossimo treno, dopo 30 minuti. Tutti sconvolti Chi deve andare a Bologna non sa come fare.. 

Cerchiamo soluzioni, troviamo soluzioni. La rassegnazione ovviamente prende il sopravvento al nervosismo e in attesa cha arrivi il treno delle 16, ci si rassenga al fatto che si toernerà a casa più tardi.  

Alla fine arriva il treno delle 16 e..... beffa nella beffa, il capotreno prima fa notare ai passeggeri, che come me, sono rimasti nel gabbiotto, che non possono sedersi nel vagone vuoto perchè è inagibile (di solito è agibile ma durante il covid è destinato solo al capotreno) e poi, nonostante le lamentele di chi doveva recarsi a Bologna, ci chiede anche il biglietto/abbonamento Che voglio dire, in altre circostanze può anche andar bene, considerato che un controllore non si vede mai neanche a pagarlo, ma in quelle circostanze di nervosismo dovuto ad un disguido tecnico dei terminali e dopo aver perso un treno che non era stato annunciato, forse io avrei evitato.

Ma questa è la vita da pendolare. 

Hai voluto vivere fuori città.... Cazzi tuoi!

 
 
 
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