La Sveglia

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Un verso al giorno

Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figlio di Dio? 1Giovanni 5:4,5 

 

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Conoscere Gesù seriamente

Post n°105 pubblicato il 25 Settembre 2009 da ociatt0
 

Conoscere Gesù seriamente.

Per conoscere Gesù con desiderio sincero dobbiamo cibarci quotidianamente
della Sua Parola.
Questo è il primo e considerevole comportamento che dobbiamo applicare,
perché la Sua parola è potente da guarirci e ristabilirci nella Sua Via ogni
volta che ci scoraggiamo o cadiamo.
Molti di noi, prima di incontrare Gesù, facevamo delle grandi ricerche nei
vari insegnamenti teologici, orientali e filosofici, che il mondo largisce a
coloro che nella loro semplicità ricercano le cose di Dio.
Anche Internet con le sue grandi pagine informative "stipula dei contratti"
ingannevoli, i quali portano confusione e niente altro.

Internet dovrebbe essere usato con intelligenza ed equilibrio,
principalmente come le nostre vecchie enciclopedie per ricercare il
significato dei termini e quindi come accrescimento nella conoscenza
culturale ed anche come centro di utilità e servizi vari, invece di farci
assorbire opinioni e concetti di dubbia provenienza.
Superando tutti questi ostacoli e spogliandosi di tutta la sporcizia
raccolta, il ricercatore sincero arriverà alla semplicità di Cristo.
Vogliamo conoscere seriamente Cristo o rimanere nell'ignoranza, deviando a
destra e a sinistra, andando dietro ad ogni vento di dottrina?
Apriamo il nostro cuore a Dio per conoscerlo!

Avendo vissuto quelle esperienze ingannevoli, mi sono ritrovata nella mia
intimità a gridare a Dio di farmi partecipe della Verità, perché non capivo
più niente e non avevo nessun riscontro positivo.
Dio mi ha esaudito facendomi incontrare Gesù. Che meraviglioso incontro!
L'avessi incontrato prima!
Solo Gesù può appagare la sete della nostra anima e tramite la Sua potente
opera di trasformazione riceviamo continuamente la Sua pace, che il mondo
non può offrire perchè non la conosce.
La prima cosa da fare, per il primo incontro con il Signore, è ascoltare la
Parola e ricevere la persona che Dio ci mette davanti (Matteo 18:5),
togliendo i nostri pregiudizi e tutti gli accumuli di pensiero, umilmente,
pazientando sino a che la nostra cecità spirituale sia tolta
definitivamente.

Per conoscere Gesù dobbiamo ravvederci e abbassarci davanti alla Sua grande
autorità, anche se a volte fa un po male al nostro orgoglio.
Non possiamo rimanere come eravamo prima, perché non avrebbe senso, infatti
è questa la grande e potente manifestazione di Dio, diversamente dalle altre
dottrine che mantengono le persone sempre nella stessa condizione.
Quando Gesù entra nel nostro cuore ci può cambiare subito o gradualmente, e
il Suo lavoro in noi a volte può essere dolce e a volte amaro, a secondo
della nostra personalità, perché Lui è un Dio personale.

Certo, la vita di un credente non è una passeggiata in riva al mare, a volte
può essere una scalata senza fune (questo dipende anche dalla chiamata
personale), ma nella salita c'è Colui che ci guida e ci protegge, ci
sostiene e ci mostra ogni fessura dove le nostre mani e i nostri piedi
possono trovare appiglio.
Noi sappiamo dove ci condurrà la nostra scelta, abbiamo una grande Roccia
che ci sostiene e sappiamo qual'è il nostro premio e per cosa lottiamo.

Purtroppo alcuni non capiscono, non vedono dove sono diretti e neanche gli
importa saperlo, ma Dio è buono, misericordioso e paziente, e tutti quelli
che sono scritti nel Libro della Vita saranno liberati e conosceranno anche
loro il Suo amore e la Sua potenza, e noi siamo da Lui chiamati a
collaborare per questo scopo con l'arma che Lui ci ha dato: l'intercessione.
Grazie... Signore Gesù.
da www.incontraregesu.it

 
 
 

La preghiera

Post n°104 pubblicato il 09 Settembre 2009 da ociatt0
 

Ognuno di noi quando si mette in comunione con Dio cerca di esternare con tutto il suo cuore le circostanze, i bisogni e le difficoltà in cui si trova.
Molti di noi che siamo ancora neofiti non riusciamo a comprendere con accuratezza cosa chiede la nostra anima, cosa ci suggerisce lo Spirito Santo.

 

Probabilmente la nostra impazienza, i nostri pensieri e i nostri desideri quotidiani, impediscono questo filtraggio. Gesù ci indica di ricercare la tranquillità e la serenità, ovvero di accostarci a Lui in segreto, dentro la nostra cameretta (Matteo 6:6). Segreto è sinonimo di nascosto, privato.
Dobbiamo presentarci a Lui con determinazione e lasciare fuori dalla porta tutte le nostre preoccupazioni, in modo che il nostro rifugio sia un posto segreto e indisturbato. La preghiera che Gesù ci esorta ad imparare comincia con "Padre nostro...", e spiega con semplici parole quello di cui abbiamo bisogno e quello che a Lui piace ascoltare.


Possiamo santificare il Suo Nome, attendere il Suo Regno (ormai vicino) con gioia, fare la Sua volontà, anche se a volte ci vuole uno sforzo.
Cibiamoci spesso della Parola Di Dio, perché ha un grande potere di guarigione su tutti i lati della nostra vita fisica e spirituale, e giorno per giorno ci dona la forza per andare avanti.
Riflettiamo su questo punto, perché notiamo che, senza le preghiera e la Sua Parola, presto ci scoraggiamo avendo anche ripercussioni sul nostro fisico.


Chiediamo perdono al Signore e perdoniamoci gli uni e gli altri, ma di vero cuore, perché se così faremo scioglieremo i legami che ci tengono imbrigliati e in trappola, e possiamo donare anche la libertà alla persona perdonata.
Dunque, per quel che dipende da noi, evitiamo la tentazione e l'occasione di peccato, e saremo protetti dal nostro Signore contro i dardi infuocati del nemico.

 

 
 
 

Dio ti conosce

Post n°103 pubblicato il 21 Aprile 2009 da ociatt0
 

"SIGNORE, tu mi hai esaminato e mi conosci"
(Salmo 139:1)

 DIO TI CONOSCE

Si racconta di un uomo che nel dopoguerra aveva una bella Ford, una delle poche automobili in circolazione a Detroit in quei tempi. Un giorno il veicolo si ruppe: il proprietario aprì il cofano, si sporcò le mani, ma non riuscì a farla ripartire. Un passante si fermò, mise le mani al motore dell'auto ed in un minuto la fece ripartire. Chi era quest'uomo? Come faceva a conoscere il problema della macchina ed a risolverlo così presto? Prima di andare via, si presentò: "Henry Ford" l'inventore di quel motore e fondatore della famosa "Ford Motor Company". Chi conosceva quella macchina meglio di lui? Chi conosce il tuo cuore meglio di Dio, il tuo Creatore? Nello stesso Salmo lo scrittore afferma: "Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. Tu mi scruti quando cammino e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, SIGNORE, già la conosci appieno. Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano su di me. La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché io possa arrivarci" (Salmo 139:2-6). Il Signore ti conosce come nessun altro, cellula per cellula e pensiero per pensiero, pertanto non nasconderti da Dio, ma nasconditi in Dio ed Egli rimetterà "in moto" la tua vita spenta.

 

 
 
 

Un viaggio pieno di difficoltà

Post n°102 pubblicato il 09 Aprile 2009 da ociatt0
 

"La tua parola è
una lampada al mio piede e
una luce sul mio sentiero"

(Salmo 119:105)

Lo scrittore di questo salmo definisce la Parola di Dio indispensabile per la buona riuscita della sua vita. Anticamente i viaggiatori notturni, se erano impossibilitati a tenere la lampada nelle mani a causa dell'eccessivo bagaglio, la legavano al piede destro; così, ad ogni passo, una nuova zona del sentiero era rischiarata. In prossimità dell'arrivo alla città dove erano diretti, erano incoraggiati dalla luce che proveniva dal centro abitato. In questo passo il salmista parla del conforto che ogni giorno trova nella Parola di Dio; anche lui si sente "in viaggio" e, nonostante che le tenebre lo circondino, sta cercando di arrivare alla città il cui architetto e costruttore è Dio stesso. A volte è stato scoraggiato e tentato di lasciare il sentiero che sembrava diventare troppo duro, ma ha trovato sempre conforto nella luce della lampada che si è legato al piede e, alzando lo sguardo, attraverso "la parola profetica" che risplende in luogo oscuro, gli è stato dato di intravedere la città cui anela. Egli sa che deve tutto alla Parola di Dio e da essa continua ad attingere per i suoi bisogni giornalieri. Leghiamo, per mezzo della fede, la Parola al nostro "piede" e, mentre camminiamo, scrutiamo nelle preziose promesse che Dio ci ha fatto per il futuro. Troveremo conforto nel constatare che manca ancora poco e saremo arrivati.

 
 
 

Devi Morire

Post n°101 pubblicato il 30 Marzo 2009 da ociatt0
 

 

Devi morire!


"In verità, in verità vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà" (Giovanni 12:24).

 

Non v'è alcun dubbio che in questo passo Cristo stia parlando di Sé stesso: della Sua "discesa", della Sua morte espiatoria e della "fecondità" del Suo sacrificio. Egli è "caduto in terra", "è morto" e, essendo stato risuscitato, non è "rimasto solo"... Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce, e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con i molti, perché ha dato sé stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli (Isaia 53:11, 12). Molti... moltitudini... molti... questo è il "frutto del tormento dell'anima Sua". Possiamo ben dire che la morte di Cristo ha prodotto molto frutto!

Questo versetto, inoltre, si può applicare ai suoi discepoli. Anche noi possiamo realizzare uno scopo supremo per la nostra vita, ma dobbiamo agire secondo lo stesso principio che ha ispirato il ministerio di Cristo. Infatti, Egli aggiunge... Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. Il Signore vuole che anche tu ed io portiamo molto frutto e questa verità la possiamo sperimentare ogni giorno se siamo legati a Lui che è la Vera Vite. Restando, però, nella figura del granello di frumento, piccolo e apparentemente inutile possiamo superare alcune "paure" che spesso tolgono luce e gioia alle nostre giornate. Considerandoti piccolo granello di frumento, stamattina il Signore ti dice...

 

Non avere paura di "cadere per terra"! Quanto impegno mettiamo e quanta pena ci diamo per coccolare e alimentare il nostro ego, la nostra personalità? Dalle cure più esteriori e superficiali a quelle più interiori e profonde, troppa gente non fa altro che cercare di "tirarsi su", affermarsi, imporsi sull'altro e farsi notare. Non di rado ciò accade perfino fra credenti e servitori del Signore (ricordate Diotrefe?). Dov'è finita l'affermazione di Giovanni: "L'uomo non può ricevere nulla se non gli è dato dal cielo... Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca"? Sei un piccolo granello di frumento, non vali granché e non puoi far molto, ma sei nella mano di Dio. Se ti farà cadere per terra, non avere paura e continua a fidarti di Lui! Egli ha un piano per te!

Non avere paura di rimanere da solo. Sì! Perché Gesù ha detto che se non muori rimarrai solo. Ma non è detto che debba essere così. Scegli di credere e confidare in Cristo per morire ogni giorno di più con Lui, per non restare da solo. Ascoltiamo come diceva uno che cadde per terra e morì: "... sono morto alla legge affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!" e quello che lo Spirito Santo ci consiglia anche dopo aver creduto in Cristo: Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. Quanti compromessi, peccati e infedeltà sono originati dal timore di restare da soli: relazioni, amicizie e unioni che nulla hanno di sano e di spirituale e che niente possono produrre di edificante o utile! Scegliamo di "morire con Cristo" e non saremo mai soli, perché Gesù si è impegnato con noi: "Se uno mi serve, mi segua; e là dove sono io, sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l'onorerà".

Non avere paura dell'inutilità. Sì, perché Gesù dice che il granello di frumento (la mia e la tua vita, affidata alle Sue mani), caduto in terra ... se muore, produce molto frutto. Quanto senso d'inutilità c'è nella vita delle persone! I "grandi personaggi" della storia e contemporanei, dello spettacolo e dello sport, dell'economia e della cultura, sono invidiati, ammirati e spingono gli animi "a grandi cose" che poi, per la maggioranza, non si realizzeranno mai. E questo produce frustrazione, depressione o, quantomeno, disillusione e amaro pragmatismo che porta a vivere i giorni tutti uguali, senza alcuna speranza di lasciare il segno. Gesù stamani ti dice che non è detto che sia così: se tu, piccolo granel di frumento, sei disposto a "cadere per terra e a morire" non solo non resterai da solo, ma porterai molto frutto per la gloria di Dio. Sì, forse non firmerai capolavori dell'arte, non lascerai copiose ricchezze ai tuoi figli... forse non avrai né figli né ricchezze... Se, però, sei disposto a morire con Cristo perché Egli viva in te, tu porterai molto frutto! Quanti parenti, amici e conoscenti che ti sono intorno e che ancora non conoscono la potenza attuale e soprannaturale dell'Evangelo? Non credi di poter essere tu lo strumento per raggiungerli e condurli a Cristo? Perché dovrebbero rimanere nei loro peccati, senza conoscere Colui che può salvarli per grazia, mediante la fede nel Suo sacrificio? V'è forse uno scopo più alto per cui vivere?

Come il Figlio di Dio è caduto in terra, è morto e ha portato molto frutto, secondo lo stesso principio e mediante la Sua divina potenza vogliamo realizzare lo stesso miracolo. Sia questa la nostra preghiera di questa settimana: "Sì! Signore fa che il Tuo Figlio cresca in me e che il mio ego diminuisca! Son certo che non mi lascerai da solo, e non ho dubbi che - per la Tua grazia - la mia vita avrà un senso. Perché porterà molto frutto per te!". Amen!

Aniello A. Esposito

 
 
 
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