Le LabreneFather was teaching us that all men are just accumulations dolls stuffed with sawdust swept up from the trash heaps where all previous dolls had been thrown away the sawdust flowing from what wound in what side that not for me died not |
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Post n°251 pubblicato il 20 Marzo 2010 da tomthumb
Ho sempre desiderato chiudere questo blog così, con questa canzone. |
Post n°250 pubblicato il 17 Marzo 2010 da tomthumb
Ce ne ricorderemo di questo pianeta. Beh, avreste pure potuto salutarmi quella mattina. Vi sarebbe costato poco, non credete? |
Post n°249 pubblicato il 16 Marzo 2010 da tomthumb
Era Domenica, forse un paio d'anni fa. Volevo starmene così, da solo, gettato nel mondo, come una cosa da niente, nell'estate maledetta che trionfava. |
Post n°248 pubblicato il 15 Marzo 2010 da tomthumb
La conversazione è avviata, forse ci capiamo. O forse no. Un uomo e una donna. Ognuno di noi vuole qualcosa che non può avere. Le solite illusioni, madame, i soliti vizi. |
Post n°247 pubblicato il 12 Marzo 2010 da tomthumb
Quel che si è fatto, ciò che è impossibile cancellare. |
Post n°246 pubblicato il 07 Marzo 2010 da tomthumb
Han bussato alla porta, allora tu non farli entrare Questa stasera la stazione era piena di gente |
Post n°245 pubblicato il 03 Marzo 2010 da tomthumb
Giocare. Solamente quello. La cosa più seria di questo mondo. |
Post n°244 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da tomthumb
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Post n°243 pubblicato il 18 Febbraio 2010 da tomthumb
Non so perché mi sia tornato in mente questo ricordo mentre rido e scherzo con voi, intorno a questo tavolo e poi a quest'ora, col barista impaziente di mandarci via, a quest'ora della notte, quando si dovrebbe solamente ritornare a casa, come una volta cercavano di fare, senza riuscirci peraltro, come una volta cercavano di fare i bravi ragazzi. Immagine: Jack London |
Post n°242 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da tomthumb
Al mio amico Itsoh Chi ha letto qualche romanzo di Javier Marìas si renderà conto di quanto il suo narrare deve al mondo cinematografico sia per l'intrigante gioco di allusioni e citazioni, sia per la tecnica espressiva utilizzata. |
Post n°241 pubblicato il 31 Gennaio 2010 da tomthumb
Da qualche settimana ho un nuovo capo e questo capo somiglia a Renato Rascel, cioé mi ricorda incredibilmente quel famoso piccoletto dei passati tempi televisivi, quella figura buffa della televisione in bianco e nero che certe volte ritornava nel Blob di Ghezzi&Giusti degli anni novanta, quando Blob aveva ancora senso. I miei nuovi colleghi dicono che il mio nuovo capo è un individuo perverso e che mi farà impazzire, che la sua sanità mentale è molto dubbia e che utilizzerebbe il Metodo Montecarlo per stimare qualsiasi cosa, circola persino la voce (sicuramente un'esagerazione) che abbia passato qualche mese in una segreta casa di cura. |
Post n°240 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da tomthumb
E poi quando succede dici ok me l'aspettavo perché prima o poi doveva accadere prima o poi sarebbe accaduto precisamente così, con una telefonata che ti butta giù dal letto alle sei del mattino e ti dice che è successo ed allora è solo questa slavina di ricordi che comincia a prendere il suo posto e tu magari per qualche malinconica magia ridiventi piccolo e quell'omone ti porta con lui nel bosco dell'avventura, quell'omone col fucile a tracolla che ti sovrasta o ti racconta come tante volte e come l'ultima volta quelle storie di guerra in cui riuscì sempre a cavarsela, la Germania e la Grecia e l'Olanda, quell'omone che quell'ultima volta sedeva di fronte a te rimpicciolito dagli anni e sorridendo con fatica attraverso la ragnatela di rughe familiari sapendo che tutti e due sapevate benissimo che sarebbe dovuto succedere prima o poi. |
Post n°239 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da tomthumb
Beh un po' di cose cambiano per me all'inizio di quest'anno e starò, non so quanto tempo, un po' lontano da qui. Arrivederci allora, vi lascio con questa canzone... |
Post n°238 pubblicato il 25 Dicembre 2009 da tomthumb
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Post n°237 pubblicato il 22 Dicembre 2009 da tomthumb
Diciamoci la verità. Smettiamola con la reticenza ipocrita. Prendiamo atto senza penosi infingimenti che la nostra gloriosa capitale, la città eterna coi suoi sette colli ed i ruderi poderosi e le memorie infinite dell'Impero e del Papato, con i i tesori ineguagliabili d'arte e le sue chiese, la nostra gloriosa capitale, dicevo, è bella solo per il turista. Per tutti gli altri, invece, per chi ci vive e non è una very important person, per tutti gli altri c'è solo il delirio quotidiano e la dannazione irredimibile di una bolgia pseudodantesca. |
Post n°236 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da tomthumb
Porti a spasso il tuo bambino dentro la carrozzina: sei un uomo radioso, adesso. Tua moglie cammina a fianco a te con la perfetta faccia truccata, ha dato la vita ad un altro essere col suo trionfante ventre fecondo: è una donna soddisfatta adesso. Poi ecco tiri fuori quella storia della vita che si rinnova e gli ricordi che anche lui dovrebbe sposarsi ed avere un figlio e poi lo inviti a casa dove sicuramente gli mostrerai la biblioteca di album fotografici e la cineteca di filmati che riguardano ogni istante dei sei mesi di vita del piccolo. Guardi ora inebetito tua moglie che ti chiama deficiente perché il biberon ti è caduto a terra ed il piccolo piange. |
Post n°235 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da tomthumb
Luna rossa e bassa sull’orizzonte oltre i prati di gialla erba incolta e tralicci come alti guardiani neri in lontananza e poi nuvole rosate che risplendono discrete dall’est mentre l’autobus delle sette del mattino gira nella rotonda e nel silenzio della periferia addormentata e così per fissare i pensieri che altrimenti sarebbero più rapidi e inafferrabili di scimmie che si arrampicano su palme ondeggianti nel vento caldo dei tropici, per congelare i dannati pensieri che si affacciano ghignanti e mutevoli già dal primo mattino, ecco la deformazione provvidenziale di qualche ricordo, la visualizzazione salvifica di qualche sperduto angolo di mondo che ti illudi di aver già visitato oppure qualche volto del passato che nella memoria fallace risplende di un sorriso destinato solo a te. Forse verrà a piovere questa sera ma sarà pioggia sottile e fredda di dicembre con annesso volteggiare lento di foglie secche di platano laggiù nei grandi viali , quelle lunghe e larghe strade che portano con imperdonabile ossimoro il nome dei pittori, e dove tu aspetterai l’autobus della sera maledicendo il traffico e la gente ubriaca e pensando che dopo tutto la speranza può volare a quell’ora sopra la desolazione urbana delle torri di cemento e delle facce scavate dei naufraghi della strada e che tante volte afferrando la speranza che volteggia insieme alle foglie secche, sei riuscito perfino a sognare. |
Post n°234 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da tomthumb
Viaggiò. Conobbe la malinconia dei piroscafi, i freddi risvegli sotto la tenda, l’incanto dei paesaggi e delle rovine, l'amarezza delle amicizie interrotte. Gustave Flaubert: L'educazione sentimentale Immagine: David Roberts, Veduta di Karnak |
Post n°233 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da tomthumb
Perché si fa così poca impressione, vedete. Tu vieni al mondo e tenti e non sai perché, solo continui a tentare e vieni al mondo insieme a un mucchio di altre persone, tutto aggrovigliato a loro, come loro tentando, dovendo muovere braccia e gambe, solo che le stesse cordicelle sono legate a tutte le altre braccia e gambe e gli altri tentano tutti quanti e neanche loro sanno perché, tranne che le cordicelle si impicciano tutte a vicenda, come sarebbe a dire tante persone tutte intente a cercare di fare una stuoia sullo stesso telaio solo che ciascuna vuole tessere la stuoia secondo il proprio disegno; e non può avere importanza, lo sapete, sennò Coloro i quali impiantarono il telaio avrebbero predisposto le cose un po' meglio, eppure deve avere importanza perché tu seguiti a tentare e poi tutt'a un tratto è finita e tutto quel che ti rimane è un blocco di pietra con qualche scalfittura sopra purché ci sia stato qualcuno a ricordarsi di far scalfire e collocare il marmo, o che ne abbia avuto il tempo, e ci piove sopra e il sole ci splende e dopo un po' non si ricordano neppure il nome e quello che le scalfitture volevano dire, e non ha importanza. William Faulkner: Assalonne, Assalonne! Soundtrack |
Ecco, mi son svegliato nel cuore della notte. Ho cercato di afferrare l'orologio sul comodino per vedere l'ora ma l'orologio non era lì. |
Inviato da: elf_8
il 17/04/2010 alle 01:19
Inviato da: fata_dibosco
il 17/04/2010 alle 01:09
Inviato da: buknowski
il 05/04/2010 alle 06:06
Inviato da: ladymiss00
il 04/04/2010 alle 10:26
Inviato da: ellafurospia
il 22/03/2010 alle 10:27