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IL CUCULO

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Torna lo spettro della Tbc Allarme per 42 badanti malate

Post n°864 pubblicato il 10 Maggio 2012 da lecasame

Torna lo spettro della Tbc
Allarme per 42 badanti malate

«Gli ammalati giovani sono quasi tutti stranieri»

10 maggio 2012 - alberto gaino

torino

Tbc a Torino e dintorni, i casi sono 402 negli ultimi sedici mesi. Sorprendente ma non per gli addetti ai lavori, come Giovanni Di Perri, ordinario di malattie infettive all’Università di Torino: «Da un decennio siamo su questi numeri. La media nazionale è di 7 nuovi casi l’anno ogni 100 mila abitanti, in città siamo a 20». Ciò che invece colpisce tutti e inquieta anche gli specialisti sono i 42 casi di

badanti straniere, in maggioranza

rumene

seguite dalle sudamericane, rivoltesi in questo stesso arco di tempo ad ospedali pubblici per farsi curare.

I controlli
Nell’occuparsi degli studenti dello stesso corso di medicina ammalatisi in sequenza, Guariniello ha voluto andare a fondo e ha promosso un sistema di sorveglianza sanitaria sulla Tbc che per la prima volta si preoccupa di individuare anche l’attività lavorativa o di studio delle persone colpite. Può darsi che il caso delle badanti non sia inedito, ma solo ora emerge con nettezza e, segnalando una netta e rapida progessione del fenomeno (a gennaio i casi accertati erano 10), pone interrogativi che non possono essere lasciati cadere.

Gli anziani
Il primo e il più forte è implicito al tipo di lavoro: il contatto continuo e costante con assistiti anziani, spesso colpiti da più patologie e, comunque, con un sistema immunitario che li espone più facilmente al rischio di contagio. Quindi, che cosa si deve fare per la prevenzione. «Per la salute degli stessi lavoratori - ragiona Mohammad Reza Kiavar, dell’Ufficio stranieri Cisl - e di chi assistono. Credo che non via sia nulla di più semplice ed efficace del ritorno al certificato di sana e robusta costituzione come requisito di garanzia: per ottenerne il rilascio ci si deve sottoporre anche al test per la Tbc. Prima del 1990 vi si ricorreva...». Guariniello ha nuovamente segnalato al ministero della Salute il problema in sé e del che fare. Certo non aiuta che tante badanti straniere lavorino in nero, senza alcun contratto e di conseguenza attenzione per la prevenzione sanitaria: si calcola che solo a Torino siano attive 20 mila badanti, delle quali 12 mila regolarmente assunte. Anche per questo motivo il magistrato è indotto a pensare che «il fenomeno della diffusione della Tbc possa essere sottostimato».

I sintomi
Anche il carattere subdolo della malattia vi contribuisce: spesso la Tbc si manfesta sotto forma di «tossettina, febbricola che viene di sera, perdita di peso e persistente spossatezza» dice il professor Di Perri. E aggiunge: «Esiste una lotta fra l’infezione e il nostro sistema di difesa. Al 90% dei soggetti esposti al contagio non succede niente. Del restante 10 per cento, una metà si ammala entro due anni, l’altra dopo 30-40». L’analisi epidemiologica dell’infenzione porta il docente a riassumere: «Abbiamo due picchi di malattia per classi di età e tipologia di pazienti. Quelli che si ammalano a 25-30 anni

sono quasi tutti stranieri,

e su Torino, come su altri grandi centri urbani, gravita un’immigrazione che proviene anche dall’aree del mondo di maggior diffusione della Tbc: lAfrica subsahariana e Romania e Moldavia nell’Est europeo. Si pensi che a Bucarest si registrano 223 nuovi casi l’anno per ogni 100 mila abitanti». «L’altro picco della malattia - prosegue il professore - tocca i nostri anziani. Si ammalano perché le loro difese immunitarie non li pongono più al riparo dallo sviluppo della Tbc dopo il contagio».

Gli stranieri
Il caso delle 42 badanti ci ricorda da un lato che il 40 per cento di nuovi casi di infezione da mycobacterium tubercolosis riguarda cittadini stranieri. Ma rispetto ad un altro profilo - l’attività porta queste lavoratrici a contatto con una popolazione anziana e malata - evidenzia un rischio professionale nuovo. E’ interesse di tutti, a questo punto, mettersi a fare prevenzione.

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/453585/

 
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