Creato da: lecasame il 04/04/2010
Con calma e per piasèr

 

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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...

Proclama all’occidente 
del presidente algerino Houari Boumediene
nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:

“’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.

Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.

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IL CUCULO

... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati...

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SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESE

 

QUESTA E' SPARTA!

 

Dichiarazioni DIRITTI UMANI

Dichiarazione Universale
dei diritti umani

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Dichiarazione Universale
dei diritti dell'uomo nell'islam

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Napolitano ci costa 26.000 € l’ora e la Lega propone: chiudiamo il Quirinale

Post n°976 pubblicato il 26 Agosto 2012 da lecasame

Napolitano ci costa 26.000 € l’ora e la Lega propone: chiudiamo il Quirinale

26 agosto, 2012

Il 19 luglio di quest’anno il presidente della Repubblica ha dichiarato: “Per evitare che la crisi degeneri siamo tutti chiamati a fare dei sacrifici”. Ok, vero. Peccato che il Colle costi 624.000 euro al giorno, disponga di 1.807 dipendenti e un parco auto che comprende tre Maserati. Ben 1807 dipendenti solo per svolgere funzioni meramente notarili di controllo e garanzia nonché di rappresentanza  con fastosi cerimoniali, non certo per azioni esecutive come avviene in ogni repubblica presidenziale. Una pletora di 1807 persone, quasi tutte inutili sanguisughe, suddivise tra addetti di ruolo alla Presidenza, tra i quali 108 appartenenti allo “staff personale” del Presidente, assunti con contratto in scadenza al termine del settennato, ed unità del personale militare e delle forze di polizia distaccate per esigenze di sicurezza, tra cui spiccano 297 variopinti e coreografici corazzieri.
Un organico superiore di 587 unità rispetto al 1998, cioè aumentato di oltre il 50 % in 10 anni, del triplo in 20 anni! il cui costo si attesta sui 129 milioni di euro l’anno, contro i 67 dell’Eliseo! Di tutto rispetto, poi, è’ anche il parco auto presidenziale, che conta, stando a quando fatto trapelare dall’ex ministro Renato Brunetta (i bilanci della Presidenza della Repubblica tutt’altro che pubblici e trasparenti): una Lancia Thesis limousine; tre Maserati; due Lancia Thesis blindate; una Lancia Thesis di riserva; 2 Lancia Flaminia 335 del 1961 (utilizzate per le sfilate del 2 giugno);14 auto (una di proprietà e 13 in leasing) a disposizione dei Presidenti emeriti della Repubblica, del segretario generale, del segretario generale onorario e dei 10 consiglieri personali del presidente della Repubblica; 10 auto di servizio. Un’attenzione particolare, infine, merita il capitolo stipendi. Nel luglio 2011 il sito del Quirinale ha platealmente annunciato la generosa rinunzia “a termine” di Giorgio Napolitano (ovvero fino al 2013, alla scadenza del suo mandato) all’adeguamento all’indice dei prezzi al consumo del suo appannaggio personale secondo l’indicizzazione automatica prevista dalla legge n.372 del 1985. Peccato che, andando a vedere in cosa consista questo “duro sacrificio” si scopra che, in concreto, tutto si risolva nella rinunzia a 68 euro mensili. Insomma, oltre al danno pure la beffa.
Da quando è stato eletto, il Presidente aveva già visto aumentare di circa 2.000 euro il suo assegno mensile, come denunciato da Franco Bechis su il Giornale. Al momento lo stipendio del Capo dello Stato ammonta a circa 20.000 euro lordi al mese, cioè 239.182 l’anno e, come se non bastasse, con tale modesto emolumento il presidente cumula un ulteriore cospicuo vitalizio da parlamentare. Ben altri esempi, in realtà, giungono d’oltralpe. In Francia il Presidente Hollande, dopo appena 10 giorni dalla vittoria alle urne, ha mantenuto la promessa di tagliare del 30% lo stipendio presidenziale, così decurtato di circa 7.000 euro al mese, passando dai 21.300 euro lordi di Nicolas Sarkozy a 14.910 euro, col che l’uomo più potente di Francia finirà col guadagnare 178.920 euro lordi l’anno. In Germania il presidente federale percepisce uno stipendio annuo netto di 199.000 euro, disponendo poi d’uno straordinario dell’ordine di 80.000 per le sole spese di rappresentanza ed interventi di vario tipo (fonte Salvo Mazzolini, corrispondente da Berlino). In Spagna re Juan Carlos, nel luglio 2012, ha deciso di ridurre il proprio stipendio del 7,1%, ovvero di ben 21.000 euro l’anno portandolo a 272.752 euro annui, e quello di suo figlio, il principe Felipe, di 10.000 euro l’anno, riducendolo a 141.376 euro. Decisione seguita ad una precedente riduzione del 2% già decisa nel 2010.
Come non intravedere solo “spicciola propaganda” nel tentativo massmediatico di spacciare il taglio dello stipendio del nostro Capo dello Stato, in realtà la rinuncia ad un risibile aumento, nella fattiva partecipazione del Quirinale ai sacrifici cui è chiamato il Paese?
José Alberto Mujica Cordano è da due anni Capo di Stato in Uruguay. Ha inaugurato una Presidenza fondata su austerità, umiltà e solidarietà. Il Presidente “Pepe”, difatti,  pur percependo uno stipendio di 250.000 pesos al mese (circa 10.000 euro) ed un’ulteriore pensione da senatore, trattiene per se solo 800 euro e devolve il resto in beneficienza in favore del Fondo “Raúl Sendic”, un’istituzione a sostegno dello sviluppo delle zone più povere del suo Paese. Non solo, ma rifiuta ogni scorta a protezione della propria persona ed ha chiesto come auto presidenziale una semplice utilitaria, una Chevrolet Corsa usata solo durante gli incontri ufficiali. Non dispone di alcun conto in banca, risultando per il fisco un “nullatenente”, ed il suo unico patrimonio è una vecchia Volkswagen Fusca, mentre una modesta umile fattoria è di proprietà della moglie ed ha persino aperto le porte della sua residenza ufficiale ai senza tetto, disponendo che una vasta area del Palacio Suarez y Reyes ospiti i più bisognosi! Niente sfarzi, niente sprechi, niente protagonismi per il Presidente del piccolo Paese del Sudamerica. Un santo? No, una persona coerente che non vive sulla luna e che si fa partecipe dei sacrifici imposti agli uruguayani in attesa che arrivi il tempo delle vacche grasse.  “Questi soldi –ha spiegato il Presidente- anche se pochi, mi devono bastare perché la maggior parte degli uruguaiani vive con molto meno”.
Senza minimamente pretendere che Napolitano segua l’esempio straordinario che giunge d’oltreoceano, è “troppo” chiedere al Colle di rinunciare a qualche sfarzo, privilegio e protocollo in più pur di far conseguire qualche ragguardevole risparmio ai conti dello Stato? Come è ormai risaputo, la Casa Bianca, ovvero la Presidenza di una Nazione 5 volte più grande di quella italiana, costa 136 milioni di euro l’anno, poco più della metà della Presidenza italiana. L’Eliseo costa 112,5 milioni di euro, meno della metà del Quirinale, pur contando il doppio in quanto a poteri attribuiti dalla Costituzione. Buckingham Palace e la Monarchia inglese costano ai sudditi di Sua Maestà 57 milioni, ovvero quattro volte meno il nostro Capo di Stato, come già avevamo scritto su Qelsi in questo articolo datato 7 dicembre. A fronte dei 1.807 collaboratori del nostro Presidente (fonte “L’Italia dei privilegi”), l’imperatore del Giappone dispone di un personale composto da circa 1.000 unità, il presidente francese dispone di 941 dipendenti, di cui 365 militari, il re di Spagna di 543 dipendenti, il presidente americano Barack Obama, che è contemporaneamente Capo dello Stato e Capo del Governo, di 466 in tutto fra consiglieri, funzionari, impiegati, addetti alla sicurezza ed alla manutenzione, cuochi, giardinieri e “stagisti”, la regina Elisabetta II d’Inghilterra di circa 300 dipendenti, ovvero un sesto dei dipendenti del Colle romano, il presidente federale tedesco che, come il nostro, ha compiti di mera rappresentanza e garanzia, di 160, meno di 1/10 rispetto al Quirinale, senza dire del Presidente irlandese, che svolge funzioni simili al nostro e che di dipendenti ne conta solo 12. Come può un Presidente chiedere a gran voce più sobrietà alle forze politiche, a cominciare dal taglio dei rimborsi elettorali sino alla riduzione del numero dei parlamentari senza essere lui il primo a dare l’esempio? Con che autorevolezza un uomo di Stato può chiedere sacrifici alla sua gente senza sopportarne alcuno in prima persona, che poi sono sacrifici per modo di dire perché certo lui non ha il problema dell’ultima settimana del mese. Fino a quando l’Italia potrà permettersi questo scandalosa incongruenza? Il governo tecnico di Mario Monti ha sentito il bisogno di aggiungere in squadra altri “supertecnici” (vedi Bondi ed Amato) per scoprire dove si annidano i più odiosi sprechi e le più comuni inefficienze della spesa pubblica e mettere mano ad un corposo piano di “spending review”.
Da tali tagli, però, rimarranno esenti proprio gli organi costituzionali, dal Quirinale alle due Camere, in ragione della loro artificiosa autonomia. Ma se si vuole davvero iniziare a tagliare i costi più improduttivi e “parassitari” della politica non bisognerebbe cominciare da una netta sforbiciata ai conti dei piani più alti del Palazzo? Comunque sia, appare più che doveroso agli occhi di un popolo chiamato dalla propria classe politica a fare pesanti sacrifici che sia la stessa politica per prima ad incamminarsi sul percorso tracciato. E ci viene da pensare che abbia ragione Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Nord ed eurodeputato del Carroccio che in una intervista ha dichiarato: “Visti i poteri che ha Napolitano, pochissimi, 624mila euro al giorno per mantenere il Quirinale è una spesa folle e ingiustificata. E’ vero che Napolitano si è preso poteri che non dovrebbe avere, in modo più o meno corretto, ma stante così le cose e con la riduzione dei parlamentari, la divisione dei compiti tra Camera e Senato delle Regioni, la presidenza della Repubblica potrebbe rimanere un ruolo di rappresentanza con costi ridotti di 100 volte. A Roma ci sono tanti musei e ce ne potrebbe essere un altro di più”. Ovvero? “Semplice. Bisogna chiudere il Quirinale e trasformarlo in un museo a pagamento sul modello di Versailles, spostando la residenza del capo dello Stato in un altro luogo di Roma molto meno oneroso per i cittadini”.
Parole sante, ma ci vorrebbe un governo di politici seri per farlo, altro che il governo dei tecnici.

di Caelsius Mars © 2012 Qelsi

http://www.qelsi.it/2012/napolitano-ci-costa-26-000-e-lora-e-la-lega-propone-chiudiamo-il-quirinale/

 
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