Creato da: lecasame il 04/04/2010
Con calma e per piasèr

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.

 

DIFENDIAMOCI!

Intanto difendiamoci
da chi ci sta sbranando,
poi penseremo a individuare
chi glielo sta lasciando fare.

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultimi commenti

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Ultime visite al Blog

riccardin1984Negro1981FabioVenezia1981urlodifarfallamarco.mestrinaroFRA81XLBTDangela.pellegrini51cassetta2donatellagiacomazzifavarulo.vincenzodiego336nchieffoormaliberabompietro1952
 

Area personale

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...

Proclama all’occidente 
del presidente algerino Houari Boumediene
nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:

“’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.

Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.

.........................................

 

IL CUCULO

... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati...

Leggi tutto

 

SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESE

 

QUESTA E' SPARTA!

 

Dichiarazioni DIRITTI UMANI

Dichiarazione Universale
dei diritti umani

................................

Dichiarazione Universale
dei diritti dell'uomo nell'islam

................................

 

 

 
« MA IL MONDO STA GIRANDO ...SVEGLIA! GUARDATE OLTRE ... »

EQUIPE DE FRANCE

Post n°505 pubblicato il 16 Aprile 2011 da lecasame

Equipe de France 1959

___________________________________________________________________

 

Equipe de France  2011

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Lecasame/trackback.php?msg=10121878

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
Quintana5
Quintana5 il 17/04/11 alle 20:42 via WEB
Questa foto è capziosa: mancano diversi grandissimi calciatori francesi bianchi: Ribery, Gourcouff, Mexes (biondissimo), Menez, Koscielny, Gameiro e mi fermo qui. Peraltro quelli in foto sono bravissimi e non avrei nulla in contrario se la nazionale italiana avesse dei giocatori di colore: sono contrario al multiculturalismo, non alla multirazzialità.
(Rispondi)
 
 
lecasame
lecasame il 18/04/11 alle 12:13 via WEB
Il problema non è certo l'avere dei giocatori di colore. Ti andrebbe bene che l'intera squadra fosse composta da calciatori di colore? A me, no. E non ci vorrà molto tempo ancora, di questo passo.
(Rispondi)
 
Quintana5
Quintana5 il 18/04/11 alle 14:45 via WEB
Io vorrei che una squadra di calcio fosse composta da giocatori bravi, orgogliosi di rappresentare il loro paese e disposti a dare tutto per la maglia che portano. La squadra USA di basket che ha vinto le Olimpiadi era composta da afroamericani che, a medaglia d'oro ottenuta, hanno cantato l'inno del loro paese tenendo la bandiera in mano; Michael Johnson, vincitore di 200 e 400 ai giochi Olimpici, campione immenso e uomo dalla grinta durissima, afroamericano anche lui, aveva una guancia bagnata da una lacrima mentre si alzava la bandiera americana e suonava l'Inno. Questi sono gli sportivi che vorrei rappresentassero il mio paese.
(Rispondi)
 
 
lecasame
lecasame il 18/04/11 alle 15:53 via WEB
Io vorrei che una squadra fosse composta da giocatori autoctoni, bravi e orgogliosi di rappresentare il proprio paese. Se gli svedesi sono particolarmente bravi nell'hockey su ghiaccio, per fare un esempio, probabilmente dipende anche dalla loro storia, dalla genetica di quella popolazione, dalla tradizione. Che senso avrebbe che la squadra SVEDESE fosse composta da congolesi?
(Rispondi)
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 19/04/11 alle 14:20 via WEB
La nazionale deve essere composta da cittadini del paese rappresentato, quindi dei congolesi non potrebbero giocare per la Svezia. Gli italiani hanno una tradizione positiva nel calcio, ma nella nazionale campione del 1934 giocavano due oriundi argentini: Orsi e Guaita ed in quella campione del 2006 c'era Camoranesi, anche lui argentino di nascita e naturalizzato italiano; non erano, quindi autoctoni ma hanno contribuito a far vincere l'Italia. Charlton Myers parla riminese, Stefano Okaka umbro e Steve Howe romano, i loro luoghi di nascita; sono neri tutti e tre ed italianissimi; Charlton Myers è stato anche portabandiera ai giochi olimpici e Capitano della nazionale. Fiona May ha rappresentato l'Italia, come Josefa Idem, una nerissima di origine giamaicana e l'altra bionda e di origine tedesca: oggi entrambe sono italiane. Non troveresti discriminatorio e razzista che si vietasse ad un cittadino italiano di rappresentare la nazionale solo perché di colore?
(Rispondi)
 
 
 
 
lecasame
lecasame il 19/04/11 alle 15:22 via WEB
Controdomanda: perchè la nazionale deve essere composta da cittadini del paese rappresentato?
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 19/04/11 alle 15:37 via WEB
Perché si chiama "Nazionale", che significa "appartenente alla Nazione". A volte i figli sono adottivi ma hanno gli stessi diritti di quelli naturali.
(Rispondi)
 
 
 
 
lecasame
lecasame il 19/04/11 alle 16:12 via WEB
Se ho ben ocmpreso il tuo ragionamento non ci sarebbe alcun problema a che una Nazionale fosse composta unicamente da "figli adottivi".
(Rispondi)
 
 
calipsom1
calipsom1 il 18/04/11 alle 17:03 via WEB
concordo, se uno si sente italiano mi va bene pure se è nero o viola o giallo... il problema è capire chi si sente italiano... io credo che un islamico difficilmente possa sentirsi davvero italiano (...che significa aver voglia di tirare qualche calcio nel cuxo agli islamici che pretendono di imporre i loro costumi)
(Rispondi)
 
Quintana5
Quintana5 il 20/04/11 alle 08:03 via WEB
Esattamente: troverei inumana, razzista e discriminatoria una norma che impedisse ad un italiano adottivo di far parte di una nazionale: la cosa toccherebbe la biondissima Idem e la nera May. Il problema, ripeto, non è la multirazzialità ma il multiculturalismo: tu stessa ha pubblicato un video con un tesserato leghista nerissimo e senegalese, dimostrando che contano le idee e le persone non il luogo di origine o il colore dei capelli o della pelle. Preferisco il naturalizzato italiano Magdi Allam all'autoctono Michele Santoro.
(Rispondi)
 
 
lecasame
lecasame il 27/04/11 alle 22:58 via WEB
Ciò non toglie che, a parità di merito (o competenza), io dò la precedenza all'autoctono.
(Rispondi)
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 28/04/11 alle 17:00 via WEB
Autoctono=? Chi è nato in Italia? Allora avremmo scartato Claudio Gentile, che è nato in Libia; oppure chi ha un nome italiano? Quindi via anche Erwin Stricker, nome troppo tedesco. Vogliamo andare ai tratti somatici? Scartiamo quelli troppo alti e biondi e quelli troppo piccoli e mori? E chi fosse nato all'estero e poi adottato da una famiglia italiana? Quella famiglia dovrebbe rassegnarsi a pensare a suo figlio come un cittadino "di riserva"? Quanto stai scrivendo è totalmente estraneo alla nostra cultura: a parità di doveri (tasse, servizio militare eventuale, obblighi di varia natura etc) deve corrispondere eguaglianza di diritti. Quanto stai scrivendo mi ricorda, invece una certa dichiarazione dei diritti dell'uomo, che dice si che gli uomini nascono uguali per dignità, ma non per diritti e doveri...
(Rispondi)
 
 
 
 
lecasame
lecasame il 28/04/11 alle 17:27 via WEB
"... quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti in casa possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e c’è nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed ordine, c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto, e che dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino nelle stalle?" Da «La Repubblica», cap. VIII, di Platone
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 28/04/11 alle 18:02 via WEB
E no! Cortesemente mi indichi dove ho scritto di accettare in casa "chiunque"? Ti risparmio la fatica: mai scritto. Ti ripeto la domanda: mi dai la tua definizione di "autoctono"? Non ho mai scritto che la cittadinanza debba essere data a chiunque né che si debba accogliere chiunque in Italia, io sono per i respingimenti in mare, figurati... Un immigrato regolare, che resta per dieci anni sul territorio nazionale ha titolo per acquisire la cittadinanza italiana: non ha forse diritto che i suoi figli siano italiani come lui, con tutti i diritti ed i doveri conseguenti? Ti ricordo che Sindaco di New York fu l'americanissimo Fiorello La Guardia, le cui origini mi sembra facile intuire...i suoi erano italiani e lui americano. Avrebbero dovuto preferirgli un autoctono? Un nativo americano (come ora chiamano gli "indiani") sarebbe potuto andare bene? O sarebbe stato meglio il suo antagonista Tammany Hall? Ma neanche lui sarebbe stato autoctono...quindi?
(Rispondi)
 
 
 
 
lecasame
lecasame il 29/04/11 alle 13:14 via WEB
Essere accoglienti in un momento di gravissima invasione, quale è quello che stiamo vivendo, è come voler spiegare ad un leone che, a fauci spalancate vuole divorarci, che non è può assolutamene mangiarci, non è mica corretto! "Con le VOSTRE leggi vi conquisteremo, con le NOSTRE leggi vi domineremo."
(Rispondi)
 
Quintana5
Quintana5 il 29/04/11 alle 20:22 via WEB
Mi indichi il post in cui ho parlato di accoglienza? Anche qui ti evito la fatica: mai fatto. Tu, per cortesia, puoi rispondere alla domanda posta in precedenza già due volte: chi è autoctono? Definire chi è autoctono è fondamentale per il tuo discorso, perché hai scritto che vanno preferiti, quindi è ovvio che occorre stabilire dei criteri di "autoctonicità", altrimenti diventa una tesi senza base. Secondo me il tuo discorso pecca nel senso che porre dei paletti belli robusti contro l'immigrazione clandestina e lo stabilire dei criteri rigidi per concedere la cittadinanza e la residenza non può portarci a discriminare un cittadino italiano a causa di un concetto di aotoctonicità dai confini incerti. Durante la seconda guerra mondiale avvenne uno dei peggiori episodi di discriminazione: i cittadini americani di origine giapponese furono rinchiusi in appositi campi, come cittadini con diritti e doveri diversi dagli altri. Non è la nostra tradizione.
(Rispondi)
 
 
lecasame
lecasame il 29/04/11 alle 23:21 via WEB
Non sono un politico nè un giornalista, o comunque una persona che per mestiere deve (dovrebbe) essere puntuale nelle risposte. Quindi datti una calmata. Cosa intendo per autoctono? Qualcuno le cui caratteristiche etnologiche sono tipiche della popolazione del luogo in cui è nato e vive.
(Rispondi)
 
Quintana5
Quintana5 il 30/04/11 alle 00:56 via WEB
Se "pubblichi" ovvero se rendi accessibile a tutti qualcosa e accetti che si possa commentare devi accettare le critiche, compresa quella di non rispondere alle domande che ti vengono poste. Quindi calmati tu. Quanto al definire autoctono una persona "le cui caratteristiche etnologiche sono tipiche della popolazione del luogo in cui è nato e vive" e che lo renderebbe preferibile rispetto a chi presenta tratti differenti è discorso che trovo pericolosissimo. La bionda Josefa Idem, che di certo presenta tratti somatici non "autoctoni" dovrebbe essere considerata una cittadina senza la totale eguaglianza con gli altri a causa dei suoi capelli biondi ed occhi chiarissimi? E Stefano Okaka Chuca un italiano di serie b a causa del colore della sua pelle? LCM, io apprezzo il discorso di fondo che proponi nel tuo blog, mi piace ciò che riporti e condivido il tuo pensiero, quindi penso di poterti dire, proprio per questo, che stai andando su una strada pericolosa: qualcuno potrebbe decidere che non sono "autoctoni" i portatori di handicap, quelli nati con qualche malattia o, addirittura quelli che hanno certe credenze politiche o religiose. La NOSTRA dichiarazione universale dei diritti dell'uomo dice che non solo tutti abbiamo uguale dignità, ma che abbiamo uguali diritti e doveri. La NOSTRA, quella nata dalla cultura Occidentale e che ha radici giudaico-cristiane, non rinneghiamola.
(Rispondi)
 
 
lecasame
lecasame il 30/04/11 alle 18:31 via WEB
Io non DEVO fare un bel niente. Se, e quando rispondere a commenti fatti su questo (mio) blog, è decisione unicamente mia, non ti sembra? Detto questo, la tua definizione di autoctono?
(Rispondi)
 
Quintana5
Quintana5 il 30/04/11 alle 22:17 via WEB
Iniziamo dalla domanda: io rispondo sempre a chi mi chiede qualcosa. "Autoctono" secondo il Sabatini Coletti, dizionario della lingua italiana è colui che vive nel luogo in cui è nato, quindi i calciatori francesi nella foto sono per la maggior parte "autoctoni" secondo la definizione del dizionario citato. Quanto al fatto che non "DEVI", accettare le critiche e che puoi rispondere quando e se ne hai voglia va bene così; se desideri un pubblico di adoranti apologeti basa saperlo, tu sappi che non appartengo a quella categoria e quindi tu non DEVI rispondere ed io non DEVO lesinare critiche, quando ritengo opportuno. Dato che è casa tua puoi tranquillamente cancellare i miei post, quando sono di critica, o mettermi in lista nera ed impedirmi di intervenire. Come vedi ti indico anche gli strumenti; sappi che se non opererai in questo modo io continuerò a dirti quando sbagli e quindi ti dico che ora lo stai facendo. Io giudico le persone sulla base di quello che sono, non sul luogo di nascita, come potrebbe capitare a me se venissi dalle tue parti. Preferisco mille volte Magdi Cristiano Allam, nato in Egitto, al piemontese Ferrero, poi decidi tu chi scegliere.
(Rispondi)
 
 
lecasame
lecasame il 01/05/11 alle 00:04 via WEB
Per stasera mi limito a constatare, con stupore e amarezza, con quanta pervicacia cerchi di mettermi all'angolo. Presumo che tu questo lo ritenga semplicemente uno scambio di vedute. Dal mio punto di vista nel tuo scrivere si sente quasi un livore, che davvero non comprendo.
(Rispondi)
 
Quintana5
Quintana5 il 01/05/11 alle 02:33 via WEB
"Amicus Plato, sed magis amica veritas". Io apprezzo molto il tuo blog, mi piacciono le tue idee e per questo quando trovo un pensiero che non condivido chiedo cosa ha portato a quelle conclusioni, domando il perché di certe affermazioni e interrogo sulla fondatezza di quanto si afferma. Se non hai difficoltà a rispondere significa che il tuo concetto ha basi solide, altrimenti dovrai rivederne qualche aspetto, una domanda si aspetta solo una risposta, non ha certezze. Ti ho ripetutamente chiesto chi è per te un autoctono, perché da questo, a tuo giudizio, si fondano e derivano dei privilegi sulla cui fondatezza è legittimo interrogarsi. La tua definizione è stata che è un individuo "le cui caratteristiche etnologiche sono tipiche della popolazione del luogo in cui è nato e vive". Ti sembra abbia senso? Alla luce del fatto che: George Washington, Michael Jordan, Ronald Reagan, Fiorello La Guardia, Norman Schwarzkopf e George Takei sono tutti americani, nati negli USA e tutti di diversa origine ti sembra abbia valore quel tuo concetto di autoctono? Rifletti su quanto esposto e se continuerai a pensare che quanto da te esposto ha ancora la sua forza concettuale esponi le basi concettuali del tuo pensiero ed evidenzia, invece, i miei errori. Ti assicuro che non c'è alcun livore personale, egregia MADAM! Un saluto
(Rispondi)
 
 
lecasame
lecasame il 05/05/11 alle 23:51 via WEB
Provo a spiegarmi meglio con esempio. Concorso pubblico per 10 dipendenti. Persone che passano il test attitudinale col massimo dei risultati: 30. Necessariamente 20 resteranno fuori e 10 invece otterranno il posto. A parità di risultati del test, come scelgo i 10 da assumere? Ecco, io darei una precedenza ad almeno una quota di queste persone, (ipotizziamo un 20%, cioè 2) a chi ha la residenza sul territorio di competenza da almeno 10 anni. Questa discriminante può servire, ad esempio, a favorire chi da più tempo vive e produce (leggi tasse)nel luogo competente. Far parte di una nazionale di calcio, è un'opportunità enorme, economica e sociale. Perchè non dare una maggior possibilità a chi, calciatore di elevato livello, vive da maggior tempo nel territorio che poi rappresenterà con la propria professionalità? Io sono italiana da parecchie generazioni, i miei genitori, i miei nonni hanno vissuto, coltivato, lavorato, costruito in questo territorio in parole povere hanno contribuito a creare il Paese in cui ora vivo. Più di altri, recenti italiani, ebbene sì. E questo, a mio parere, merita un occhio di riguardo.
(Rispondi)
 
Quintana5
Quintana5 il 06/05/11 alle 12:13 via WEB
Parto da un principio: io sono sempre contrario alle quote riservate ed ai privilegi basati su età, sesso, condizione sociale o altro: un pensionato non paga il museo ed un 30enne si, senza badare se il primo ha una pensione di 10mila euro mese ed il secondo uno stipendio di 900 euro mese. Secondo me ognuno deve vivere dei proprio meriti/demeriti e non di quelli dei genitori/nonni/avi, altrimenti si rischia di avere dei vantaggi o dei problemi non in base ai propri meriti, ma in base a quelli degli antenati, un po' come i nobili di una volta. Immagina poi che uno dei vincitori del concorso sia italiano di nascita, figlio di uno che è morto lasciando dei debiti con il fisco..o addirittura che sia figlio di un fior di delinquente: dovrebbe scontare i problemi paterni? E se i vincitori fossero un immigrato residente in Italia da 30 anni, ed un ventenne da sempre cittadino italiano: avrebbe forse la precendenza il primo per aver pagato più tasse durante la sua vita? Secondo me la soluzione ottimale, lo ripeto, è che ognuno viva dei meriti propri e che venga giudicato solo in base alle sua capacità.
(Rispondi)
 
 
lecasame
lecasame il 06/05/11 alle 12:59 via WEB
Metto in conto questo rischio a fronte della certezza di favorire qualcuno che, quei meriti aggiunti di cui dicevo, li ha. Noi non siamo esseri nati dal nulla. Nel bene e nel male siamo ciò che i nostri genitori e prima di loro i nostri nonni sono stati. Siamo figli delle loro scelte, del loro vivere. Piaccia o no, da loro discendiamo, e di loro siamo fatti. Non sto dicendo che ne siamo responsabili ma, di fatto, siamo Sostanza della loro Sostanza.
(Rispondi)
 
 
 
Quintana5
Quintana5 il 06/05/11 alle 14:11 via WEB
Potresti anche sfavorirli, come hai letto dai miei esempi. Qui occorre stabilire se si premia il merito o l'origine. Mio nonno è stato emigrante in America, nei primi anni del '900 e ha contribuito allo sviluppo degli USA. Allo sviluppo dell'Italia quindi ha dato un contributo minore di quello di altri che non sono mai emigrati. Come la mettiamo? Se avessi mai fatto un concorso, come ci saremmo regolati? Ed uno che ha la famiglia che da generazioni lavora alla FAO e non paga tasse, come va giudicato? A te, non ai posteri :-), l'ardua sentenza!
(Rispondi)
 
 
 
 
lecasame
lecasame il 06/05/11 alle 14:58 via WEB
Una cosa non vieta l'altra, premiamoil merito e in seconda scelta l'origine.
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963