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Finale Emilia: il sindaco del Pd fa sgombrare le tende dei terremotati per la sagra dell’anatra

Post n°961 pubblicato il 15 Agosto 2012 da lecasame

Finale Emilia: il sindaco del Pd fa sgombrare le tende dei terremotati per la sagra dell’anatra

“Orgogliosi della città che vogliamo” è stato lo slogan che campeggiava nei manifesti della campagna elettorale di un anno fa, aprile-maggio 2011, in vista delle elezioni comunali di Finale Emilia. La faccia era quella del candidato sindaco Fernando Ferioli, i partiti che lo sostenevano Pd-Idv-Sel e una lista civica. Insomma, il centro-sinistra. Ferioli ha poi vinto le elezioni, è diventato sindaco succedendo a Raimondo Soragni, anch’egli di centro-sinistra, e si è trovato ad amministrare la cittadina di 16.000 abitanti a nord della provincia di Modena.
Finale Emilia, purtroppo, è stato il paese più vicino all’epicentro del terremoto che si è verificato lo scorso 20 maggio, il primo di una lunga serie di eventi sismici culminati in scosse altrettanto forti il 29 maggio e 3 giugno. La cittadina ha pagato un duro pegno: una vittima, numerosi sfollati e danni ad abitazioni e fabbriche. La torre dell’orologio, simbolo di Finale Emilia, è crollata, diventando una delle immagini emblematiche della tragedia.
La questione sfollati ed evacuati si è rivelata sin da subito una patata bollente per il sindaco Fernando Ferioli, finito al centro delle polemiche a fine giugno per aver ordinato ai terremotati di tornare nelle loro abitazioni qualora fossero agibili. Non tutti gli sfollati, traumatizzati e impauriti, erano d’accordo, ma la polemica non durò a lungo.
A due mesi di distanza una nuova ordinanza del sindaco è destinato a suscitare polemiche che non si spegneranno tanto facilmente. E’ l’ordinanza 445 del 1 agosto 2012, “Sgombero dei giardini pubblici De Gasperi (capoluogo) e Carrobbio (Massa finalese) per organizzazione e svolgimento di iniziative socio-culturali ed aggregativa”, che recita quanto segue:

Proprio così, lo sgombero “anche avvalendosi della Forza Pubblica”. Niente di scandaloso, se non fosse per la poca sensibilità dimostrata nei confronti di famiglie di terremotati, alcune delle quali hanno persino perso del tutto la loro abitazione, che hanno preferito per motivi personali organizzarsi autonomamente in via del tutto provvisoria, senza servirsi delle tendopoli della Protezione Civile e quindi senza neppure pesare sulla collettività.
Considerando i problemi burocratici e le polemiche ogni volta che si decide di sgomberare campi Rom o accampamenti abusivi, stupisce e allarma la velocità e severità con cui si è deciso di usare il pugno di ferro per famiglie di terremotati che certo non si sono sistemate nei giardini De Gasperi e Carrobbio per bighellonare, ma anzi hanno dimostrato dignità e compostezza.

A nulla è servito opporsi, cercare di convincere l’amministrazione comunale per ottenere il permesso a rimanere nei giardini ancora per qualche giorno. I terremotati sono stati cacciati, nemmeno fossero delinquenti.
Hanno prevalso le ragioni delle “iniziative socio-culturali e aggregative”, come da delibera.
Ma quali sono queste iniziative da svolgere proprio nei giardini pubblici dove si erano provvisoriamente sistemati i terremotati?
Udite udite e tenetevi forte!
Gli stand della fiera di Ferragosto e la sagra dell’anatra.
Guai a dare la priorità ai terremotati!

di Riccardo Ghezzi © 2012 Qelsi

 
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