Creato da: lecasame il 04/04/2010
Con calma e per piasèr

 

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DIFENDIAMOCI!

Intanto difendiamoci
da chi ci sta sbranando,
poi penseremo a individuare
chi glielo sta lasciando fare.

 

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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...

Proclama all’occidente 
del presidente algerino Houari Boumediene
nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:

“’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.

Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.

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IL CUCULO

... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati...

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SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESE

 

QUESTA E' SPARTA!

 

Dichiarazioni DIRITTI UMANI

Dichiarazione Universale
dei diritti umani

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Dichiarazione Universale
dei diritti dell'uomo nell'islam

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Messaggi del 22/07/2012

 

Regione Sicilia, bloccato sbarramento antimafia sulle nomine dei manager

Post n°946 pubblicato il 22 Luglio 2012 da lecasame

Regione Sicilia, bloccato sbarramento antimafia sulle nomine dei manager

La proposta di Lillo Speziale, presidente dell’Antimafia regionale è stata respinta a scrutinio segreto (39 voti contro 32). Il vice di Speziale ha promesso che si impegnerà a presentare una legge-voto per far disciplinare la materia dal Parlamento nazionale, che a suo giudizio, è titolare di tale materia

di Giuseppe Lo Bianco | 21 luglio 2012

Era un timido ma importante segnale, poteva marcare un’inversione di tendenza in una Sicilia sull’orlo del default, prigioniera dei tatticismi di Raffaele Lombardo duramente contrastati dal tandem Lo Bello (Confindustria) – Monti: ma quell’emendamento di Lillo Speziale, presidente dell’Antimafia regionale, che lasciava fuori dalle stanze del sottogoverno regionale mafiosi, corruttori e pregiudicati di vario tipo non è piaciuto a 39 deputati siciliani che lo hanno bocciato a scrutinio segreto (contro 32 voti a favore) senza metterci la faccia e accorciando ancora di più le distanze dell’isola dalle sponde africane.

La Sicilia dell’eterno paradosso commemora così nel modo peggiore il ventennale delle stragi lasciando che i condannati per mafia o corruzione, o semplicemente rinviati a giudizio, continuino a essere nominati al vertice, tra i consulenti o negli organigramma di Regione, comuni, province e aziende sanitarie e ospedaliere, in enti sottoposti a tutela o controllo da parte della Regione, in società controllate o partecipate. Nomine (tutte) bloccate dal momento del via alla campagna elettorale, visto che la legge per contrastare la bulimia da incarichi di Lombardo è passata, ma senza lo sbarramento antimafia: nelle scelte di amministratori, consulenti, esperti e via “nominando”, la fedina penale continuerà a non contare nulla. E pregiudicati, condannati e rinviati a giudizio continueranno a offrire i loro servizi alla pubblica amministrazione siciliana in cambio di robuste remunerazioni.

Per Lillo Speziale “era un’occasione per fare del bene alla Sicilia ed è stata buttata al vento: una brutta pagina per il parlamento regionale”. Concorda Pino Apprendi (Pd): “Sarebbe stato un atto di stima al lavoro che quotidianamente fa la magistratura per smantellare le relazioni fra mafia e politica. Mi riferisco soprattutto a chi non ha manifestato il proprio pensiero nascondendosi dietro il voto segreto e questo, un giorno dopo l’anniversario del ventennale delle stragi non ci fa onore”. Si stava per votare, infatti, in modo palese l’emendamento che aveva messo per un istante d’accordo le due anime del Pd (tra i firmatari anche il segretario Lupo, contro ogni accordo con Lombardo, e Antonello Cracolici, ancora fan convinto del governatore) quando otto deputati di vari schieramenti hanno chiesto (e ottenuto) il voto segreto. Tra loro il vice presidente dell’Antimafia Rudy Maira (Pid), indagato a Caltanissetta in un’inchiesta su appalti pilotati, che ha sostenuto addirittura l’incostituzionalità della norma, “che ha il solo scopo – ha detto Maira – di guadagnarsi qualche pagina di giornale. E magari fare additare chi non è d’accordo come componente di una ‘casta’, specie in questo periodo di grande diffidenza per la politica”.

Il vice di Speziale ha promesso che si impegnerà a presentare una legge-voto per far disciplinare la materia dal Parlamento nazionale, che, a suo giudizio, è titolare di tale materia. Oltre Maira, tra i sostenitori convinti del voto segreto c’è Riccardo Minardo (Mpa), arrestato e poi scarcerato per associazione per delinquere , truffa aggravata e malversazione ai danni dello Stato. E poi Salvino Caputo e Fabio Mancuso (Pdl), il primo condannato in appello ad un anno e cinque mesi di carcere per tentato abuso di ufficio, il secondo arrestato su ordinedel gip di Roma per associazione per delinquere, finanziamento illecito ai partiti e bancarotta fraudolenta. 

E inoltre Giovanni Greco (Mps), sponsorizzato dall’ex pm antimafia (oggi assessore alla Sanità) Massimo Russo, abituato a chiudere i suoi interventi con un colorito: “Non v’è piaciuto il mio discorso? E io mi ‘nni futtu (me ne frego, ndr)”. E infine Innocenzo Leontini (Pdl), pronto a replicare alle parole dure del procuratore aggiunto Antonio Ingroia, pronunciate qualche mese fa a Marsala: “Il Parlamento siciliano – disse il pm – è lo specchio fedele di una società e di una classe dirigente profondamente inquinata, soprattutto ai piani alti, dalle collusioni con il sistema mafioso. Purtroppo non è una novità, né una sorpresa”. In quell’occasione Leontini replico’: “O si è trattata di un’affermazione che è andata al di là delle intenzioni, o dobbiamo forse anche investire la Commissione antimafia per fare luce su quanto detto da Ingroia”. Si attende ancora la convocazione.

da Il Fatto Quotidiano del 21 luglio 2012

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/21/regione-sicilia-bloccato-sbarramento-antimafia-sulle-nomine-di-manager-e-amministratori/300791/


 
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Genova, scortata dalla polizia per rientrare a casa

Post n°945 pubblicato il 22 Luglio 2012 da lecasame

Genova 14 luglio 2012

Scortata dalla polizia per rientrare a casa

Pablo Calzeroni

Genova - Giulia aveva pensato proprio a tutto, anche al parcheggio. Invece di acquistare un box in un altro caseggiato, era riuscita a trovare un posto macchina proprio sotto casa. Poi è comparso un nuovo locale, l’ex All-In, tutto birra e musica latina e sono iniziati i guai. Percorrere il breve tratto di strada tra il posteggio e il portone del palazzo in cui abita, in via Sampierdarena 40, è diventato un’odissea. Ogni volta che rientra tardi dal lavoro, alle 21 o alle 22, deve fare i conti con decine di persone completamente ubriache.

«Gli sguardi insistenti, i fischi e i pesanti apprezzamenti verbali sono il meno. Il problema è che alcuni si avvicinano, cercano di toccarmi. E fanno lo stesso anche con mia figlia, che ha 15 anni». Giulia, che nella vita fa l’estetista, non sa più cosa fare. In più di un’occasione non le è rimasto altro da fare che farsi scortare dai carabinieri: «Lasciata l’auto in quel posto maledetto vago senza meta in via Sampierdarena o in Lungomare Canepa e aspetto che passi una pattuglia. Poi la fermo e mi faccio accompagnare fino a casa».

In via Sampierdarena anche l’azione più banale, come il ritorno a casa, diventa un calvario. Gli abitanti dei civici 38, 40, 101 e 103 sono esasperati: «Il momento più drammatico è stato quando hanno distrutto il portone del nostro palazzo - dice Duilio Chiapperini, 63 anni, funzionario dell’Università - Le scale dell’edificio venivano usate come toilette. Le prostitute incontravano i clienti davanti alle porte dei nostri appartamenti.  Ho scattato io stesso delle fotografie per documentare il degrado: preservativi usati lasciati sui pianerottoli, deiezioni umane solide spiaccicate sulle pareti».

Polizia e carabinieri fanno quello che possono per arrestare la violenza. Ma è un lavoro difficile. Nei mesi scorsi, tanto per fare un esempio, sono stati chiamati davanti all’ex All-In per una gigantesca rissa in cui erano coinvolti due nuclei famigliari latinoamericani. Erano spuntate le lame e qualcuno era rimasto a terra ferito.

Sotto la Lanterna non si vive più, si resiste soltanto: «Combattiamo ogni giorno contro il degrado e la violenza - dicono i residenti dei palazzi adiacenti al locale notturno - Non possiamo mollare: vogliamo riprenderci Sampierdarena. È il nostro quartiere. Purtroppo siamo completamente soli e dobbiamo trovare noi il modo in cui continuare a resistere».

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/07/13/APzGKOwC-scortata_rientrare_polizia.shtml


 
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dati test INVALSI 2012

Post n°944 pubblicato il 22 Luglio 2012 da lecasame

Dal Corriere della Sera del 21 luglio 2012, sintesi

dati test INVALSI 2012

 

I recenti test Invalsi dimostrano che in italiano e matematica il Nord primeggia sul Sud fin dalle elementari, con un divario che cresce esponenzialmente alle Superiori dove la media nazionale posta a quota 200, vede i ragazzi padani a quota 211 punti, 197 punti invece per gli studenti del Lazio, 194 per i ragazzi delle regioni meridionali e 185 punti per quelli di Sicilia e Sardegna.

 
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