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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...
Proclama all’occidente “’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole. Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”. ......................................... IL CUCULO... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati... SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESEQUESTA E' SPARTA!Dichiarazioni DIRITTI UMANIDichiarazione Universale ................................ Dichiarazione Universale ................................ |
IL CUCULO: NATURA INSEGNA... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati... LEGGI TUTTO Messaggi del 15/08/2012
Post n°965 pubblicato il 15 Agosto 2012 da lecasame
Salvini: "Basta patto di stabilità di RODOLFO SALA L’ha detto, l’altra sera, alla festa di Pontida. E il tendone quasi veniva giù per gli applausi: «I nostri sindaci non devono essere lasciati soli, quando dopo l’estate arriverà il momento di disobbedire al governo, e a quel punto ci seguiranno anche gli altri, a cominciare dagli amministratori del Pd che su questo tema sono incazzati come e più dei nostri». Eccola la sfida: permettere a chi amministra i Comuni lombardi, quelli con i conti a posto, di spendere i soldi che hanno in cassa per dare un po’ di ossigeno all’economia. E fa niente se il patto di stabilità lo vieta. Ma come? Alfano dice che dopo la virata a sinistra di Casini l’alleanza con la Lega rinascerà... 10 agosto 2012
Post n°964 pubblicato il 15 Agosto 2012 da lecasame
Sicilia, stipendi da 17 mila euro al mese nella Regione più sprecona d’Italia Più consiglieri della Lombardia, 363 mila euro solo per i rinfreschi. Spese lievitate del 75% in 10 anni di Mario Ajello ROMA - Chissà come l’ha presa Zorro. Per lui, e per gli altri sprechi siciliani come lui, finire nel mirino di Mario Monti non dev’essere comunque piacevole. In questo caso il de la Vega è un anziano cavallo: quello donato dal presidente della Regione alla clinica Villa delle Ginestre, dove curano i pazienti con lesioni spinali tramite l’ippoterapia e dove il quadrupede Zorro si fa pagare dal contribuente per vitto e alloggio 2.335 euro al mese. Sempre meno di quanto la Sprecopoli isolana spende per la Zelkova. deputati dell’assemblea regionale? Novanta. Dieci in più della Lombardia, anche se gli abitanti lombardi sono 4 milioni e mezzo in più di quelli isolani. E i consiglieri più pagati tra tutti? Sempre loro che, tra diaria, rimborsi e indennità, arrivano a 17mila euro al mese. 18 luglio 2012
Post n°963 pubblicato il 15 Agosto 2012 da lecasame
"Abbiamo troppo buona parte quassù per vivere soli, senza bisogno di trascinare a rimorchio questa grossa sdrucita barca dell'Italia meridionale." Massimo D'Azeglio
Post n°961 pubblicato il 15 Agosto 2012 da lecasame
Finale Emilia: il sindaco del Pd fa sgombrare le tende dei terremotati per la sagra dell’anatra “Orgogliosi della città che vogliamo” è stato lo slogan che campeggiava nei manifesti della campagna elettorale di un anno fa, aprile-maggio 2011, in vista delle elezioni comunali di Finale Emilia. La faccia era quella del candidato sindaco Fernando Ferioli, i partiti che lo sostenevano Pd-Idv-Sel e una lista civica. Insomma, il centro-sinistra. Ferioli ha poi vinto le elezioni, è diventato sindaco succedendo a Raimondo Soragni, anch’egli di centro-sinistra, e si è trovato ad amministrare la cittadina di 16.000 abitanti a nord della provincia di Modena. Proprio così, lo sgombero “anche avvalendosi della Forza Pubblica”. Niente di scandaloso, se non fosse per la poca sensibilità dimostrata nei confronti di famiglie di terremotati, alcune delle quali hanno persino perso del tutto la loro abitazione, che hanno preferito per motivi personali organizzarsi autonomamente in via del tutto provvisoria, senza servirsi delle tendopoli della Protezione Civile e quindi senza neppure pesare sulla collettività. A nulla è servito opporsi, cercare di convincere l’amministrazione comunale per ottenere il permesso a rimanere nei giardini ancora per qualche giorno. I terremotati sono stati cacciati, nemmeno fossero delinquenti. di Riccardo Ghezzi © 2012 Qelsi
Post n°960 pubblicato il 15 Agosto 2012 da lecasame
Sicilia in fiamme, che scandalo E dov’è l’esercito dei forestali? Hanno lasciato bruciare lo Zingaro, uno dei posti più belli d’Italia. Un operaio è morto eroicamente. Ma che fanno gli altri 28.541? Un’isola in fiamme.Capolavori della natura e scenari mozzafiato, cancellati dagli incendi che, da giorni, si levano da un angolo all’altro della Sicilia. 8 agosto 2012 Fiamme che nascono all’improvviso,furiose e davastanti e seguono solo un’unica, folle logica, quella di delinquenti e piromani. Sono stati almeno dodici ieri, nell’isola, gli incendi che hanno tenuto impegnati Canadair e altri mezzi aerei nel tentativo di arginare la drammatica situazione. Una situazione nera come quel fumo angosciante, anche se un filo meno critica di quella di lunedì, caratterizzata da una trentina di roghi che hanno attaccato, soprattutto, la provincia di Palermo e, nel Trapanese, la riserva naturale dello Zingaro, proprio uno di quei capolavori della natura e di quegli scenari mozzafiato cui accennavamo poc’anzi: sette chilometri di riserva naturale, tra i paesi di San Vito Lo Capo e Castellammare.L’intera area è stata infatti devastata da uno dei più grossi incendi che l’abbiano mai colpita, e per domare le fiamme sono stati impiegati oltre duecento uomini, un Canadaire un elicottero. Eppure quest’incendio, come gli altri cento roghi di questi giorni divampati nell’isola, comeesoprattutto l’incendio dell’altro giorno a Colle San Vitale, l’area boschiva sovrastante il Comune di Castronovo di Sicilia, che è costato la vita a Francesco Pizzuto, 42 anni,il forestale-eroe,autista della squadra antincendio «Rafalzafi », suscitano una domanda inevitabile: per uno di loro, uno di loro che si è battuto tra le fiamme con eroismo, uno come Francesco, vittima della sciagurata strategia dei piromani, che cosa fanno gli altri? Che cosa fanno gli altri 28541 forestali ufficialmente, quanto esageratamente in forza alla Regione Sicilia. E che, come primario compito, dovrebbero agevolmente, dato il loro elevatissimonumero, pattugliaree «vegliare» sull’incolumità e sulla preservazione della aree boschive edelleriservenaturaliprotette? Dove sono? In quale dei mille uffici, scantinati o sottoscala di quel labirinto degli sprechi che è la Regione Sicilia, si nascondono? Ricordavamonoistessisuquestestessecolonne, recentemente che con 5 milioni di abitanti e due piccole catene montuose (Madonie e Nebrodi-Peloritani), nonché le aree non certo vastissime degli Iblei, degli Erei e del comprensorio del Sosio, la Sicilia vanta però un esercito di circa 30 mila forestali, per la precisione appunto 28542 mentre la Lombardia, con una popolazione doppia e l’arco alpino alle spalle ne ha appena tremila. Con esempi oltre ogni decenza tipo Godrano, paesino di mille abitanti in provincia di Palermo, dove i forestali «in servizio» sono 190, più di quelli impiegati in tutto il Molise, dove però i cittadini sono 160 mila e gli ettari a bosco sono 80 volte di più. Tornando alla cronaca, un anziano è deceduto colto da malore, mentre tentava di domare un rogo divampato nella sua campagna. E sono riprese ieri all’alba le operazioni di spegnimento sui rilievi di Casteldaccia (Palermo), ma preoccupano maggiormente due grossiincendidivampatiinprovincia di Messina, a Piraino e a Naso, dove le fiamme minacciano alcune abitazioni. A Nicosia (Enna) diverse famiglie evacuate hanno potuto far rientro solo a notte fonda nelle loro case, una volta estinti cinque incendi, tutti dolosi, appiccati in pieno centro abitato, mentre per un altro incendio è stata persino per qualche ora chiusa al traffico la rampa di ingresso dello svincolo Zia Lisa sulla Tangenziale di Catania, in direzione Messina.
Post n°959 pubblicato il 15 Agosto 2012 da lecasame
Cosa viene dopo la primavera? Riporto un post di Quintana5 che trovo assolutamente preciso e illuminato, così come abitualmente sono i suoi post.
La domanda sembra banale: dopo la primavera viene l’estate! Non sempre è così, specie se qualche nome è stato dato con troppa facilità. Il mio primo post ha riguardato la cosiddetta primavera araba, il cui nome riecheggiava la famosa “primavera di Praga”, cioè il tentativo del regime comunista cecoslovacco di aprire a forme di libertà e di democrazia; al tentativo in questione la notte tra il 20 ed il 21 agosto posero fine i carri armati del Patto di Varsavia, che entrarono a Praga ed annullarono tutte le riforme. Alla primavera di Praga non seguì l’estate, ma un grigio inverno.
Qualcuno guardando i movimenti di ribellione nei paesi arabi, ricordando la primavera praghese ebbe la brillante idea di chiamarla “primavera araba”; fin da allora avevo qualche dubbio, io che non sono certo un professionista dell’informazione né, tantomeno, della politica. Non starò a ricordare i motivi di dubbio, citarsi è sempre poco elegante, dico che i miei dubbi sono stati confermati, anzi… Andiamo a vedere cosa è successo e partiamo dal paese più ad Ovest tra quelli coinvolti dalle rivolte, la Tunisia. Da dove iniziamo? Proviamo a vedere cosa succede: gli islamisti hanno vinto le elezioni, e uno. “L’Unità”, in una corrispondenza del 20 aprile (ricordare questa data) da Tunisi ci descrive un paese in fermento, voglioso di libertà, con un Islam le cui parole d’ordine sono pluralismo, tolleranza e stabilità, fa dire a tale signor Bechir, un imprenditore “Però ora abbiamo la libertà, ed è un bene incomparabile” e termina l’articolo descrivendo: “Momenti di danza tradizionale in riva al mare, intervallati da sfrenati balletti al ritmo di rap. L’Islam del nuovo millennio, almeno qui in Tunisia batte anche questo ritmo”; il Presidente del Governo provvisorio aveva anche parlato di una democrazia regolata dalla legge, altra cosa che sembra ineccepibile, tuttavia è sempre bene mettersi d’accordo sui termini usati, altrimenti non ci si capisce e bisogna accordarsi su cosa significa democrazia e di quali leggi parliamo. Prima avevo chiesto di ricordare una data, il 20 aprile. Al giornalista dell’Unità era sfuggita una notizia e cioè che il 28 marzo, tre settimane prima della sua intervista, due tunisini sono stati condannati a sette anni e mezzo di reclusione per blasfemia e tutto questo per aver diffuso un libro di critica all’Islam ed è strano che non abbia posto attenzione a questa notizia, infatti Human right watch, tramite la sua rappresentante in Tunisia, Emna Galeli, aveva condannato la sentenza "un attacco alla libertà di espressione e libertà di credo" e si era anche detta preoccupata per il fatto che la religione possa venir utilizzata per imporre un nuovo tipo di censura; sarà stato distratto? Ma non finisce qui, la religione islamica è rimasta religione di Stato (art. 1 della Costituzione) ma alcuni si sono rallegrati che la Shaaria non sia diventata fonte primaria di legislazione, significa che la preoccupazione che potesse andare peggio era concreta. Non basta ancora: i salafiti impongono la loro legge (sono fondamentalisti) in parecchi villaggi dell’interno e ci sono parecchi episodi di intolleranza nei confronti degli ebrei (ce ne sono circa 30mila); in più è stata istituita una milizia islamica ed un “comitato per la diffusione della virtù e la repressione del vizio” che pare controlli che non si tengano comportamenti contrari all’islam radicale. Infine sono stati respinti dei medicinali inviati da Israele: brutto segnale! Possiamo dire che ci sia stato un vero progresso? Io ho parecchi dubbi al riguardo. Passiamo alla Libia: il Governo non sarà instaurato prima di settembre, pur essendosi tenute le elezioni il 7 luglio; la maggioranza relativa è stata appannaggio del partito più liberale, quello di Jibril, con 39 seggi, il secondo posto è stato dei Fratelli Musulmani di Sawan, con 17 seggi, ma soprattutto peseranno i candidati “indipendenti”, espressione di 120 partiti, molti dei quali legati proprio ai Fratelli Musulmani. Costoro saranno in ogni caso determinanti: sia se si realizzerà una grande coalizione tra il partito di Jibril e quello di Sawan, sia se invece si arriverà ad un Governo presieduto dai Fratelli Musulmani ed appoggiato dai tanti candidati indipendenti. Sawan è stato chiarissimo: “la sharia (la legge islamica) sarà alla base della prossima legislazione”. Piuttosto chiaro, no? Sappiamo che la politica consiste in compromessi e possibilità: si riuscirà a tenere la Shaaria fuori dalle fonti del diritto? Progressi per il popolo libico verso la democrazia? Anche qui mi si permettano parecchie perplessità. Andiamo a vedere l’Egitto: la vittoria dei Fratelli Musulmani è stata chiara e senza discussioni; non starò a ricordare chi sono costoro, chi vuole cerchi da solo, in modo che le informazioni possano essere selezionate autonomamente. Duranta la campagna elettorale alcuni esponenti religiosi hanno appoggiato Mursi, poi vincitore, sostenendo che costui avrebbe istituito il califfato e liberato Gerusalemme; una tesi simile è delirante, come pure le proposte di partiti che hanno ottenuto il 20% dei voti: distruggere, o almeno coprire con dei teli, le piramidi e la statua della Sfinge, simboli di paganesimo preislamico. Non si tratta di mattacchioni con consensi da prefisso telefonico, stiamo parlando di un partito da 20%! Sempre per restare al folklore, si è anche proposto si istituire spiagge separate per uomini e donne e di mettere fine a musica occidentale e divertimenti eccessivi, anche nelle località turistiche. Parlando invece della situazione economica e sociale, questa sembra in preda al caos incotrollato: il 40% degli egiziani vive al di sotto della soglia di povertà, le esportazioni stanno diminuendo e persino il turismo è in forte calo. Si temono rivolte per fame. Nel frattempo i Fratelli Musulmani, contravvenendo alle loro promesse elettorali, stanno occupando tutti gli spazi del potere, anche se il Governo non è ancora stato formato ed anche qui i Fratelli Musulmani hanno mentito. Infine la Siria: sappiamo perfettamente che razza di assassino sia il Presidente Assad, sta sterminando cittadini del suo stesso paese ed ha spesso appoggiato movimenti terroristi. Notizia che è sfuggita a quasi tutti è che sta perseguitando ed uccidendo i palestinesi presenti in Siria: secondo fonti sia di Hamas che di Al Fatah circa 500 palestinesi sono stati uccisi da uomini del regime, non occasionalmente, ma presi, torturati e poi uccisi. Dove sono le flottiglie? E i pacifinti? Qualcuno ha fatto non una marcia di protesta, ma almeno due passi di dissenso sotto l’ambasciata siriana? Non solo: questo paese ha ammesso, per bocca del portavoce Jihadi Maqdisi di possedere delle vietatissime armi chimiche e biologiche e che è pronta ad usarle se attaccata. Qualcuno ha detto qualcosa? Forse ero distratto e non ho sentito? Infine veniamo ai ribelli: non sappiamo molto di loro, se non che si rifanno quasi tutti all’Islam e già questo non è un buon segno; se poi integriamo questa informazione con il fatto che non vogliono avere rapporti con la NATO, il quadro sembra ancora peggiore. Si sa per certo infine che nel calderone siriano c’è la presenza di Al Quaeda e di Hezbollah: qualcuno vuole ad immaginare cosa succederebbe se costoro si impadronissero di armi chimiche o biologiche? Sarà il caso di parlare ancora di primavera araba? Io prenderei impermeabile ed ombrello….
Post n°958 pubblicato il 15 Agosto 2012 da lecasame
Tunisia, in pericolo l'uguaglianza tra donne e uomini Karima Moual ROMA
La protesta
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Inviato da: cassetta2
il 13/04/2021 alle 15:36
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il 15/07/2016 alle 13:42
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