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IL PICCOLO PRINCIPE DI SAINT EXUPERY- 70° ANNIVERSARIO
Post n°300 pubblicato il 14 Luglio 2014 da marialberta2004.1
MariaAlberta Faggioli Saletti Saint Exupéry Antoine, Il piccolo principe. 70°ANNIVERSARIO. Con le illustrazioni dell’autore. Prefazione di Nico Orengo, Tascabili Bompiani,LXXVI edizione, Milano gennaio 2013 (Gallimard 1943, Bompiani RCS Libri1949/2013), euro 7.90.
CITAZIONI Voglio anzitutto citare con precisione le famose parole che la volpe affida nell’addio, al protagonista di questo racconto cult che ha commosso generazioni di adulti e di bambini:
“Se vuoi costruire una nave, non chiamare la gente che procuri il legno, che prepari gli attrezzi necessari; non distribuire compiti,non organizzare il lavoro. Prima invece sveglia negli Uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave”.
“Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi”.
“Tu fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo... la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana, come una musica... Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore...”.
"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!" E rise ancora. "E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere... E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai: "Sì, le stelle mi fanno sempre ridere!" e ti crederanno pazzo. "T'avrò fatto un brutto scherzo..." E rise ancora. "Sarà come se t'avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere...".
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