Creato da 53lucexte il 19/12/2004

LA LUCE DOPO IL BUIO

uscendo dal buio della mia anima ..scoprendo che tutti siamo Luce..dipingo frammenti di colori..fotografo istanti di vita..raccolgo pensieri..per spargere LUCE ..perle di saggezza raccolte nei miei girotondi per internet..per ARRICCHIRE D'AMORE il ns cammino verso la LUCE..e semplicemente parlarci con il cuore di AMICIZIA!

 

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Post N° 926

Post n°926 pubblicato il 04 Febbraio 2005 da 53lucexte

iO SONO DA ANNI CHE USO I FIORI DI BACH..GRAZIE A loro sono riuscita a liberarmi di barbiturici...ed altri farmaci potenti...è con vero piacere che rirporto questo articolo che parla delllo scopritore:BACH..
 
CURARE IL MALATO... E NON LA MALATTIA
La teoria sulla quale si fonda l'attività terapeutica dei fiori di Bach è strettamente legata alla vita e all'evoluzione scientifica del suo ideatore. Per questo motivo abbiamo deciso di sintetizzare la sua vita intrecciandola con le metodologie di cura da lui scoperte. Edward Bach nacque il 27 settembre del 1886 a Moseley, nei pressi di Birmingham, nel Galles. Fin da giovanissimo mostrò un profondo amore per la natura e per ogni essere vivente, tutto sembrava parlargli in un linguaggio misterioso che solo lui riusciva a capire. Ogni cosa che lo circondava aveva un'anima: gli animali, le piante, i fiori. Con questo genere di approccio riuscì a individuare delle similitudini caratteriali tra gli uomini e le piante e sognava una medicina diversa che si avvalesse di cure semplici e dolci al posto dei complicati metodi di quella ufficiale. Edward Bach riuscì a realizzare il sogno di diventare medico nel 1912, dopo aver frequentato il corso di laurea, presso l'università di Birmingham, e aver completato il tirocinio all'ospedale dell'University College di Londra. Il primo importante obiettivo della propria vita era stato raggiunto, ma Bach non si sentiva certo soddisfatto, soprattutto dopo che la pratica ospedaliera lo portò a constatare che la reazione dei pazienti alle cure si diversificava a seconda della loro personalità e della loro emotività. Per questo motivo, alcune medicine risultavano efficaci su un paziente e totalmente inutili su un altro. Bach, già allora, aveva sviluppato la convinzione che ciò che andava curato era il malato e non la malattia. Per proseguire le proprie indagini su un nuovo metodo di cura Bach chiese e ottenne il trasferimento al reparto di Immunologia dove effettuò ricerche sulla flora batterica intestinale che gli permisero di preparare un vaccino da iniettare ad alcuni pazienti, ottenendo risultati molto positivi. Non accontentandosi ancora, Bach si concentrò sul problema dei dosaggi: non era necessario somministrare i vaccini ad intervalli regolari, ma solamente quando la dose inoculata in precedenza aveva perso il suo effetto. Il principio sul quale si basa l'efficacia dei vaccini, come è noto, è quello di stimolare le reazioni dell'organismo che è in grado di formare anticorpi atti a combattere un agente "dannoso" esterno. Quando l'aggressione non è massiccia, il corpo riesce a far fronte da sé alla presenza di batteri, virus, bacilli e altro. Gli anticorpi prodotti, in seguito, si rivelano in grado di "proteggerci" anche nel caso di aggressioni più violente. In pratica si combatte un effetto negativo sfruttando l'effetto stesso. A causa delle non perfette condizioni di salute, allo scoppio del primo conflitto Mondiale, in luogo della partenza per le armi, gli fu affidata la responsabilità di 400 posti letto all'ospedale University College. Il gravoso impegno di lavoro, nel 1917, provocò un crollo fisico che costrinse Edward Bach al ricovero d'urgenza nell'ospedale dove lavorava. La diagnosi fu terribile: tumore con metastasi, tre mesi di vita. Il primo periodo di angoscia e di forte depressione, fu seguito da una ripresa febbrile delle ricerche e degli esperimenti. Alla scadenza dei fatidici tre mesi, i medici che lo avevano in cura, increduli, dovettero constatare che la malattia era regredita. Bach ipotizzò che una grande passione, un grande amore, uno scopo definito nella vita erano fattori decisivi per conservare la propria salute. Grazie a tale convinzione riprese gli esperimenti in campo immunologico che lo condussero alla scoperta di sette nuovi vaccini, da lui chiamati "nosodi". Attraverso l'impiego dei nosodi, Bach curò centinaia di persone da malattie croniche, con risposte tanto più positive quanto più forte era la fiducia dei pazienti nei suoi metodi. Nello stesso periodo Bach esaminò accuratamente le teorie elaborate alla fine del '700 da Samuel Hahnemann (il padre dell'omeopatia), riscontrando che il principio "dei simili" era alla base sia dei suoi esperimenti sia della medicina omeopatica. Analogamente coincideva nelle due teorie l'esistenza di affezioni intestinali in concomitanza delle malattie croniche.Ma, a differenza di Bach, Hahnemann non curava le malattie con i germi bensì utilizzando prodotti naturali come erbe, muschi, licheni e, addirittura, metalli e veleni (in dosi infinitesimali). Nel tentativo di migliorare la risposta dei pazienti affetti da malattie croniche, nel 1928, ritornò in Galles, dove diede inizio alla ricerca di piante da trattare nel proprio laboratorio. Secondo il presupposto stabilito dalla teoria dei simili, Bach si lasciò guidare dalle somiglianze tra piante e individui, e i suoi esperimenti, diedero dei risultati immediati. Somministrando l'infusione di un fiore come il Mimulus, dall'apparenza timida e spaventata, che cresceva nascosto nell'erba, un individuo con caratteristiche simili al Mimulus dimostrava di superare, senza accorgersene, gran parte delle proprie debolezze e, di conseguenza, il suo stato di salute migliorava vistosamente. Gli stati d'animo principali che Bach identificò come negativi sono 12: paura, terrore, tortura mentale,  indecisione, indifferenza o noia, dubbio o scoraggiamento, invadenza, debolezza, scarsa fiducia di sé, impazienza, entusiasmo eccessivo, solitudine. In breve riuscì a riconoscere le caratteristiche corrispondenti in altrettanti fiori guaritori e sperimentarne gli effetti sui pazienti in trattamento. I 12 fiori guaritori sono: Rock Rose, Mimulus,  Cerato, Scleranthus, Gentian, Centaury, Water Violet, Impatiens, Agrimony, Chicory, Vervain, Clematis. Non tutti i pazienti, però, traevano beneficio nella stessa misura in quanto un'emozione negativa può presentarsi con differenti sfumatura. Per porre rimedio a ciò Bach andò alla ricerca di fiori "aiutanti" in grado di coadiuvare i principali nella cura delle emozioni. Al termine dell'opera i rimedi, complessivamente, erano 38 e la terapia era ormai giunta al suo stadio definitivo. Edward Bach morì a 50 anni, il 27 novembre del 1936, lasciandoci in eredità il suo prezioso lavoro e il suo grande amore per la vita. Tra le tanti frasi che potremmo citare, ne scegliamo una soltanto: "Non c'è la vera guarigione del corpo senza la pace dell'anima e senza una sensazione di gioia interiore". La teoria di Bach si basa sul fatto che ogni disturbo fisico deriva da un conflitto tra la Mente e l'Anima (che è l'Io reale della persona). In definitiva, la malattia non ha un'origine materiale, noi conosciamo il suo effetto sul corpo, ma, per debellarla, occorre scovarne le cause reali, quelle che si nascondono nei recessi più profondi dell'essere umano.
 

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Le persone sono come le vetrate colorate. Brillano e scintillano quando fuori c'è sole, ma al calare delle tenebre viene rivelata la loro vera bellezza solo se è ACCESA UNA LUCE all'interno!!!immagine immaginewidth:200px;float:left;margin:2px 10px 10px 0px;

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