LA LUCE DOPO IL BUIO

Rose color lavanda.
Fragranza incarnata, sacerdotale sfumatura d'alba,
spirito che si dischiude.



Persino lungo la strada che conduce all'inferno, le rose riescono a strapparci
un sorriso. Sono fragili, effimere, irriducibili, la loro natura inalterabile.
Certo, possiamo distruggerle facilmente, ma non ci guadagneremo nulla: non
potremo mai costringerle a piegarsi alla nostra volontà.
La vista di un fiore fa nascere in noi la voglia di proteggerlo, amarlo e
offrirgli riparo. Il mondo è troppo brutto, troppo violento: dovremmo sempre
avere qualcosa di delicato di cui prendersi cura. Solo così riusciamo a sollevarci
al di sopra della brutalità per accostarci alla gentilezza. I fiori portati
all'altare sono un dono di grande valore. Il denaro è cosa troppo volgare,
il cibo troppo prosaica.
Solo i fiori sono immacolati: e, offrendoli, offriamo purezza.
La delicatezza dei fiori stimola pietà, compassione e comprensione. Se tanta
bellezza è fragile, meglio ancora.
La nostra stessa vita è cosa passeggera:concediamoci di apprezzare la bellezza
mentre il tempo fugge.

                      Il Tao per un anno di deng Ming-Dao