Creato da 53lucexte il 19/12/2004

LA LUCE DOPO IL BUIO

uscendo dal buio della mia anima ..scoprendo che tutti siamo Luce..dipingo frammenti di colori..fotografo istanti di vita..raccolgo pensieri..per spargere LUCE ..perle di saggezza raccolte nei miei girotondi per internet..per ARRICCHIRE D'AMORE il ns cammino verso la LUCE..e semplicemente parlarci con il cuore di AMICIZIA!

Messaggi del 18/01/2005

Post N° 472

Post n°472 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
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Buona Notte..

Stasera il mio cuore muore di freddo..fuori nevica..

chi gli dara' ancora sangue e gioia? Forse un giorno il mio cuore ha creduto nell'amicizia..nella gioia..nei miei sogni..

Ma o questa o quella l'hanno tradito forse una grande fiammata lo ha bruciato e il vento ha disperso lontano tutte le faville..

nessuna parola mi ha dato la speranza..

EPPURE IL PRELUDIO RIMASTO INESPRESSO

e la canzone VIVA NEL MIO CUORE

cantano

sono due ritmi dell'armonia IMMORTALE

CHE TORNERA' A FIORIRE...

domani.........

chi ha sofferto, sa amare nel dolore..

Buona notte..

a te sconosciuto amico/ca ..STELLA della mia VERA ANIMA

anima forte

ma paurosa

che volteggia

tra il buio e la luce..

tra lacrime e gioie

verso ..

DOMANI.......

Luce x te:-))

 
 
 

Post N° 471

Post n°471 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
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ciao,

non so se vi  può interessare questo pensiero di Confucio ma ho pensato di
farvelo conoscere
" non sappiamo che cosa è la vita, come possiamo sapere cosa è la morte"
e ancora di un saggio
" la vita non vale niente, ma niente vale una vita"

 
 
 

Post N° 470

Post n°470 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
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 Consigli del Dalai Lama

"La pace nel mondo
può passare soltanto
attraverso la pace  dello
spirito, e la pace dello
spirito solo attraverso
la presa di coscienza
che tutti gli esseri umani
sono come membri della
stessa famiglia, nonostante
la differenza di fedi,
d'ideologie, di sistemi
politici ed economici.
Tali fattorisono soltanto
dettagli, rispettoa quello
che ci accomuna".
Da "Consigli del cuore" del Dalai Lama
EDIZIONI OSCAR MONDADORI

 
 
 

Post N° 469

Post n°469 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
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Le porte interiori
meditazioni quotidiane
18 gennaio


Dipende solo da te fare di questo giorno il più splendido che tu abbia mai
vissuto, attraverso il tuo giusto atteggiamento e in virtù del tuo pensiero
positivo. Considera questo giorno come il Mio giorno, un giorno pienamente
benedetto da Me, e guardalo trascorrere in una vera perfezione, senza
permettere che alcun pensiero di delusione possa rovinarlo. Perché dovresti
essere deluso da ciò che questo giorno ti può portare? Rammenta che tu lo
controlli totalmente. Sei padrone della situazione; la maniera nella quale
esso trascorre dipende quindi da te. Sappi che per ogni problema esiste  una
risposta; non lasciare ch'esso ti schiacci. Consideralo come un gradino
verso l'alto, come una sfida, e la soluzione ti apparirà chiara. Non
permettere mai e poi mai al problema di controllarti. Devi compiere lo
sforzo di pensare positivamente, di pensare in grande, di pensare al
successo. Indi, osservalo compiersi passo dopo passo.


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]



 
 
 

Post N° 468

Post n°468 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
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Le porte interiori
meditazioni quotidiane
17 gennaio

La vita senza preghiere è vuota e priva di significato, poiché è proprio la
comunione con la parte più elevata di te che ti rivela la pienezza di questa
vita splendida, che costituisce il tuo vero retaggio.
Fai in modo che le tue preghiere siano molto positive e costruttive e, prima
ancora di pregare, ringrazia per ciò che sei in procinto di ricevere. Quando
preghi, cerca di sentire l'unitarietà della vita nella quale non vi è
separazione, giacché tutto è uno. La preghiera unifica tutto: essa riunisce
ogni cosa e crea l'unità perfetta. ParlaMi e ascoltaMi. Non perdere mai
tempo ad implorarMi per questo o per quello, poiché non è questa la vera
preghiera. L'implorazione genera la separazione, ed Io voglio che tu crei
costantemente l'unità. Noi siamo uno. IO SONO in te; non Mi devi cercare
all'esterno. IO SONO sempre qui, ad aspettare che tu Mi riconosca. Riconosci
adesso la nostra unità: Io in te, e tu in Me.


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]

 
 
 

Post N° 467

Post n°467 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
16 gennaio


Se mai dovessi avere il minimo dubbio a proposito di un'azione da compiere,
perché non ti raccogli nel silenzio per servirMi, senza mai affrettarti, né
fare la minima cosa senza la  Mia benedizione? Se saprai sempre dove stai
andando non smarrirai il cammino: ecco perché, prima di procedere, è
importante aspettare il Mio segnale di via. Stare in silenzio e servirMi non
equivale certo a perdere del tempo. Guadagni molto tempo quando fai la cosa
giusta, anziché precipitarti a fare il contrario, per poi dover tornare sui
tuoi passi per disfare tutto ciò che hai fatto nella tua foga impetuosa.
Quando sai che una cosa è giusta, non esitare e portala a termine
immediatamente. Quando invece si prova una lieve incertezza a proposito di
qualcosa, prima di agire bisogna aspettare, aspettare, aspettare fino a che
la faccenda non si sia chiarita.


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]



 
 
 

Post N° 466

Post n°466 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

COMUNICATO STAMPA: neonati usati come cavie   

Sono molto dispiaciuta quando ricevo notizie come questa, e a volte entro un pò in crisi chiedendomi se è giusto divulgarle o no. Poi prevale sempre l'innato desiderio di Verità che è molto forte dentro di me, ed in fondo sono convinta che è preferibile una dolorosa Verità ad un colpevole silenzio. Sta alla coscienza di ciascuno decidere se e cosa fare delle informazioni che, mai a caso, piombano a volte pesantemente nella nostra vita. Invito tutti coloro che si sentono interessati al problema dei trapianti di organi a visitare il sito della Lega Nazionale, per approfondire la conoscenza di questo scottante argomento che ci vede tutti potenzialmente coinvolti.
.
Un caro saluto ed un abbraccio a tutti,


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LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI
E LA MORTE A CUORE BATTENTE
24121 BERGAMO - Pass. Canonici Lateranensi, 22
Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660
lega.nazionale@antipredazione.org
negrello.lega@antipredazione.org
www.antipredazione.org
C.C.P. 18066241
nata nel 1985
COMUNICATO STAMPA
ANNO XXI - n. 1
13 gennaio 2005

ALESSIA DI MATTEO: 9 ORGANI TRAPIANTATI PER MORIRE A 18 MESI COME UNA CAVIA
Neonati usati come cavie

Il 31.01.04 il chirurgo Andrea Tzakis ha compiuto al Jackson Memorial Medical Center di Miami-USA un trapianto multiorgano sulla piccola Alessia di 6 mesi affetta da megacisti microcolon (aveva già subito almeno 6 operazioni in Italia). Ben 8 organi sono stati espiantati da un neonato di 7 mesi, vivo in coma, e trapiantati con 12 ore di intervento. Poi un anno di infezioni multiple, sanguinamenti, rigetto, ritrapianto di rene, alimentazione attraverso un tubo, polmonite: cioè tortura. Il Governo italiano ha finanziato l'atto chirurgico e le cure con $ 375,000, dimostrando il fine puramente sperimentale. Alla famiglia non è stata data alcuna speranza: trapianto o morte.

Neonati cavie, figli di genitori sprovveduti e ricattati da chirurghi psicopatici, vengono usati come i cani e i gatti nella turpe tradizione vivisettoria, in nome di una maggiore utilità sperimentale per gli umani. Il passe-partout che permette l'accesso a qualsiasi sperimentazione è il motto " difesa della vita"/"salvare le vite" (la vita ad ogni costo). Dietro questo rassicurante paravento si consumano le torture più efferate. Alessia avrebbe vissuto sicuramente meglio e probabilmente più a lungo se i medici non si fossero interessati a lei. Dietro l'appello "salvare le vite", associazioni di fanatici della trapiantistica, malati e i loro medici, mungono soldi ai cittadini, generosi ma superficiali, per portare le cavie agli sperimentatori, alimentando così un crimine istituzionale che si maschera da "bene sociale".

Il trapiantista Andrea Tzakis, si dice soddisfatto: infatti ha portato a termine la sua sperimentazione su Alessia, usata per addestrare i chirurghi dell'Istituto Pediatrico Gaslini di Genova, al quale l'ha restituita per morire. Si segnala che è la seconda neonata offerta dal Gaslini a Tzakis. Questi trapiantisti psicopatici stanno trasformando la società in un LABORATORIO GLOBALE, dove tutti siamo cavie ai loro occhi. Alessia è stata uccisa, cerchiamo di salvare dalla tortura AURORA Gjoka, di 9 mesi, a cui stanno imponendo un trapianto di fegato alle Molinette di Torino contro la volontà dei genitori, per questo sospesi dalla patria potesta.

Presidente
Nerina Negrello

Notizia data da www.tgcom.it del 13.01.05 - "E' morta la piccola Alessia - aveva subito nove trapianti in un ospedale americano"
http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/articolo238143.shtml
Altri dati tratti da The Miami Herald - http://www.med.miami.edu/communications/som_news/index.asp?id=155

 
 
 

Post N° 465

Post n°465 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
14 gennaio


Ci sono tante cose meravigliose da fare nella vita! Tu, cosa sai fare
meglio? Scoprilo e poi fallo con piacere. Non sprecare tempo ed energie nel
desiderare una cosa diversa, oppure nel voler essere altrove e con altre
opportunità: riconosci di trovarti esattamente laddove devi essere, nel
momento giusto, e questo per una ragione particolare, per eseguire un
compito specifico. Dedica allora tutto ciò che hai a tale compito, ed
eseguilo con amore e gioia. Guarda come la vita può essere divertente, per
te ma anche per tutte le anime che ti circondano. Non puoi sperare di
diventare parte del tutto se non offri quanto vi è di meglio in te; se ti
tagli fuori da solo, non vi sarà più interezza in te. Che profonda
soddisfazione proverai quando compirai perfettamente quanto deve essere
fatto, e lo compirai per il bene di tutti!


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]


 
 
 

Post N° 464

Post n°464 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
15 gennaio


Perché non ti distendi? Rilassati e lascia che sia Io a prendere le redini,
poiché più la tua vita è carica di tensioni e sforzi, meno saranno le opere
che riuscirai a realizzare. Perché non lasciarti scivolare nella natura,
scorrere insieme alla corrente, e compiere quanto deve essere fatto in
maniera del tutto semplice, naturale e felice? Perché non gioire della vita,
anziché attraversarla con cocciuta determinazione, sforzandoti di fare
questo e quello, senza gioia né amore? La vita è meravigliosa quando sei in
armonia con essa e smetti di opporre resistenza a qualsiasi evento. Perché
renderti la vita complicata? Perché non fare di questo giorno un giorno
speciale, e non vedere il lato migliore delle cose? Ringrazia per tutto,
apprezza ogni cosa nel giusto modo. Voglio che tu gioisca della vita. Inizia
con l'osservare la bellezza della natura che ti circonda, e vedrai che un
evento magnifico condurrà ad un altro, fino a che l'intera tua vita sarà
fatta di meraviglia e di gioia.


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]




 
 
 

Post N° 463

Post n°463 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
14 gennaio


Ci sono tante cose meravigliose da fare nella vita! Tu, cosa sai fare
meglio? Scoprilo e poi fallo con piacere. Non sprecare tempo ed energie nel
desiderare una cosa diversa, oppure nel voler essere altrove e con altre
opportunità: riconosci di trovarti esattamente laddove devi essere, nel
momento giusto, e questo per una ragione particolare, per eseguire un
compito specifico. Dedica allora tutto ciò che hai a tale compito, ed
eseguilo con amore e gioia. Guarda come la vita può essere divertente, per
te ma anche per tutte le anime che ti circondano. Non puoi sperare di
diventare parte del tutto se non offri quanto vi è di meglio in te; se ti
tagli fuori da solo, non vi sarà più interezza in te. Che profonda
soddisfazione proverai quando compirai perfettamente quanto deve essere
fatto, e lo compirai per il bene di tutti!


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]


 
 
 

Post N° 462

Post n°462 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

      Rosaspina, madre di tutte le fiabe
      di Giuseppe De Luca (1)

      da un articolo tratto dalla Rivista Kairòs





      Il vero amore è un sole che risplende, non una luna che riflette, e le vere fiabe rilucono di luce propria, non attendono una risposta dal bambino né cercano di inculcargli un insegnamento morale: una fiaba autentica possiede in sé i segreti della vita e, in quanto tale, va vissuta e non c'è nulla su cui il bambino debba riflettere; in essa c'è solo il nutrimento per plasmarlo segretamente nei suoi organi in formazione. Nel primo settennio di vita l'io del bambino sta lavorando all'edificazione del suo personale corpo fisico, strappandolo alle possenti forze dell'ereditarietà, e non può e non deve essere chiamato espressamente a compiti morali impegnativi che riguardano altre fasi di vita. Tutto ciò con cui entra in contatto è per lui un "mattone" per il suo nuovo edificio fisico, non un concetto su cui riflettere. Egli "fisiologicamente" non può ancora esprimere una vera e duratura gratitudine, né può cogliere una "morale" in ciò che gli viene incontro: tutti i " colori" che gli vengono dati entrano a far parte del suo quadro di vita. La fiaba è una pura rappresentazione delle varie componenti dell'anima umana, nella quale il male viene chiaramente, nettamente configurato in un personaggio, che ha un certo potere ma che viene invariabilmente sconfitto dai rappresentanti del bene. Questi due poli che in ogni uomo convivono in misura variabile non possono essere confusi assieme da un essere umano in formazione, per il quale tutto il mondo è buono: il male deve essere presentato come una forza esistente fuori del bambino, non può coabitare con il bene e, pur avendo una funzione importante, non può turbarne le solari certezze; egli non è ancora pronto per accettare l'idea di convivere con il doppio, di avere il male come inquilino di casa, non sfrattabile e dotato di grandi poteri.
      L'idea che è "cattivo", a volte, e che ha in sé forze distruttrici può essere comunicata solo all'adolescente, quando in lui si risvegliano la sessualità, il pensiero intellettuale e il primo tenue germoglio della moralità; è triste dover constatare come nella società occidentale il bambino, deprivato delle immagini artistico-pedagogiche delle fiabe, l'unica educazione efficace per limitare il male, sia spesso "crudele" con gli animali., violento e irrequieto, soggetto ad azioni inconsulte se messo a contatto con armi. Il bambino, ancora non dotato di autocoscienza, è disarmato contro il male, poiché non ne ha un vero concetto, è incapace di perseveranza per lottare nel tempo contro di esso: non può decidere stabilmente, non può scegliere se messo alla presenza di migliaia di alternative, tutte desiderabili, non può assumersi anzitempo responsabilità anche minime, non è in grado di accollarsi compiti in campo morale, non può conservare segreti a lui confidati, poiché per ognuno di questi atti è necessaria la presenza dell'io, dell'auriga che guida la vita dell'essere umano e sa trattenersi, se necessario.
      Troppo spesso adulti ignoranti delle leggi evolutive proiettano le loro ansie di cose sempre nuove sul bambino, che invece è alla ricerca di pochi, sicuri nutrimenti per il suo sviluppo: il bambino è una luna che vuol divenire sole, non si può circondarlo anzitempo delle forze di Venere e di Mercurio, presenti in eccesso nell'adulto immaturo.
      Nella sua rassicurante ritmicità risplende il bene, irraggia dalle fiabe, e il bambino trova nella loro costanza, nella ripetitiva affidabilità, una somiglianza con le grandi sinfonie: la presenza di ritmi, la certezza della vittoria finale come nelle grandiose armonie musicali sono un balsamo per un'anima in formazione che non ha certezze, che non è preparata a continui cambiamenti e non è ancora preda del dubbio della critica, fedeli compagni di adulti inquieti.
      La fiaba di Rosaspina, alla quale ci accosteremo per immagini, è l'archetipo di ogni vera fiaba, dell'evoluzione del singolo uomo e di tutta l'umanità; è un sole sempre pronto a sorgere nel mondo delle forze vitali di ogni essere umano, grande e piccolo.
      C'era una volta un re e una regina, che ogni giorno dicevano: - Ah, se avessimo un bambino! - Ma il bambino non veniva mai. Un giorno che la regina faceva il bagno, ecco saltar fuori dall'acqua una rana, che le disse: - Il tuo desiderio si compirà: prima che sia trascorso un anno, darai alla luce una figlia -.
      La "madre di tutte le fiabe" fin dalle prime parole ci mostra la sua musicale potenza evocatrice e, con grandiosa, beethoveniana immagine, ci presenta lo spirito e l'anima dell'uomo come una coppia di reali quando, prima della nascita del tempo, gli esseri umani erano ancora tutt'uno con le forze elementari e con le gerarchie spirituali; ma il tempo era venuto per l'inizio del tempo, e il cielo e la terra stavano per dividersi nella coscienza dell'uomo. Il contatto diretto fra l'uomo e gli dei stava per interrompersi e stava per venire al mondo una nuova umanità, figlia dell'Età dell'Oro, di risplendente origine reale, ma destinata alla vedovanza spirituale, al contatto diretto con le forze terrestri, con la materia portatrice di una nuova luce di coscienza, i cui alimenti sono la fatica, il dolore, la morte fisica, dalla cui sostanza nasceranno però la gioia, la libertà e l'amore. Un essere istintuale ne annuncia la nascita, l'umida rana, che unisce, con le sue metamorfosi vitali, il primigenio liquido mondo dello spirito con quello terrestre, dove si spinge con goffa cautela. Dal fluttuante universo sognante essa raggiunge il tangibile, misurabile regno terrestre, e incarna la storia di una parte essenziale del lungo cammino dell'umanità.
      La profezia della rana si avverò e la regina partorì una bimba, tanto bella che il re non capiva in sé dalla gioia e ordinò una gran festa. Non invitò soltanto il parentado, gli amici e i conoscenti, ma anche le fate, perché fossero propizie e benevole alla neonata. Nel suo regno ce n'eran tredici, ma egli aveva soltanto dodici piatti d'oro per il pranzo; e perciò una dovette starsene a casa.
      Una bambina viene al mondo, un nuovo stato di coscienza si annuncia sulla Terra, ma l'inadeguatezza dei suoi genitori a fronteggiare le sue nuove necessità la esporranno a un destino di morte e resurrezione. Il re, l'antico elemento solare che dovrebbe mostrare saggezza ed essere all'altezza dei suoi compiti, si abbandona invece a un incauto eccesso di gioia; è dominato dall'anima senziente, e il corpo astrale non ancora domato dall'io "non può stare in sé dalla gioia"; afferra cioè troppo fortemente il corpo fisico e commette uno sbaglio connaturato con la sua essenza priva dell'auriga. In quelle epoche storiche, l'umanità si nutriva direttamente delle forze divine zodiacali, ma l'uomo non aveva che "dodici piatti d'oro", non possedeva ancora il tredicesimo senso, la coscienza del male, mentre aveva in potenza nel suo animo l'aureo organo che gli avrebbe permesso in seguito di percepire le forze cristiane dell'amore, quell'eterna fonte di resurrezione che lo avrebbe salvato dalla "morte secunda", di francescana memoria, la morte dell'anima.
      La festa fu celebrata con gran pompa e stava per finire quando le fate diedero alla bimba i loro doni meravigliosi: la prima le donò la virtù, la seconda la bellezza, la terza la ricchezza e così via, tutto quello che si può desiderare al mondo.Undici fate avevano già formulato il loro augurio, quando improvvisamente giunse la tredicesima. Voleva vendicarsi di non essere stata invitata e, senza salutare né guardar nessuno, disse ad alta voce: - A quindici anni la principessa si pungerà con un fuso e cadrà a terra morta -. E, senza aggiunger altro, volse le spalle e lasciò la sala. Fra la gente atterrita, si fece avanti la dodicesima, che doveva ancora formulare il suo voto: annullare il crudele decreto non poteva, ma poteva mitigarlo e disse: - La principessa non morirà, ma cadrà in un profondo sonno, che durerà cent'anni.
      Alla festa delle fate si compie il mistero del male che, ora, trasformatosi, da segno zodiacale dell'Aquila, secondo le antiche simbologie, diviene il segno dello Scorpione; le forze provenienti da quel remoto angolo del mondo spirituale irrompono, quali portatrici del cosiddetto male, nella vita della neonata bambina del mondo. Non potevano essere state invitate, poiché erano ora portatrici di essenze che il vecchio re non poteva conoscere, non aveva senso invitarle; letteralmente l'umanità non aveva il senso per percepire quelle entità spirituali, quegli angeli decaduti che si assunsero allora il compito di incarnare le forze dell'ostacolo. Il male irruppe allora a guastare la festa dell'umanità, e predisse il destino di morte al mondo spirituale che si sarebbe compiuto nella fase dell'adolescenza del genere umano, con il risveglio delle forze intellettuali e sessuali, il polo arimanico e quello luciferico, la volpe e il gatto che tentano l'uomo. Ma grazie alla dodicesima fata, la fata Cristiana, queste forze, se controllate, lo possono invece aiutare a raggiungere il suo destino di libertà e di amore. Nella fiaba si mostra il "punto debole" di ogni azione votata al male, cioè l'impossibilità di trattenere o di protrarre il momento dell'intervento, dando così sempre una possibilità di vittoria finale a quelle forze solari del bene da cui l'ostacolo origina, come l'ombra nasce in rapporto alla luce: l'uomo stesso è figlio di questo cromatismo fra luce e tenebra, è la mediazione aurea fra il cielo e la terra. Il vero inizio del rimescolamento di queste forze corrisponde nell'uomo circa al 15° anno di età, quando si afferma in lui il tessere dei fili di un pensiero intellettuale e al tempo stesso il morso della sessualità, la puntura dell'acuto scorpione che immette nell'uomo le forze della riproduzione; forze prima sconosciute, ignorate dal bambino e dall'umanità a quel tempo ancora bambina, incapace dunque di conoscere e quindi "invitare" la scorpionica tredicesima fata.
      Il re, che avrebbe voluto preservare la sua cara bambina da quella sciagura, ordinò che tutti i fusi del regno fossero bruciati. Ma nella bimba si compirono i voti delle fate: essa era tanto bella, garbata, gentile e intelligente che non si poteva guardarla senza volerle bene. Ed ecco, proprio il giorno in cui compì quindici anni, il re e la regina erano fuori ed ella rimase sola nel castello. Lo girò in lungo e in largo, visitò tutte le stanze a piacer suo, e giunse infine a una vecchia torre. Salì la stretta scala a chiocciola, fino a una porticina. Nella serratura c'era una vecchia chiave arrugginita, e quand'ella la volse, si spalancò la porta; e in una piccola stanza c'era una vecchia con un fuso, che filava alacremente il suo lino. - Buongiorno, nonnina - disse la principessa - cosa fai? - Filo - disse la vecchia, accennando col capo -. - Cos'è questo, che gira così allegramente? -, domandò la fanciulla. E prese il fuso, per provare a filare anche lei. Ma non appena lo toccò, si compì l'incantesimo ed ella si punse un dito.
      Il giorno del quindicesimo compleanno la coppia di vecchi reali, che sono appunto appartenuti a una vecchia realtà, non sono presenti, né hanno ottenuto nulla con i loro provvedimenti ingenuamente protettivi, di esclusione dell'amata figlia dall'incedere inarrestabile del tempo, del "fuso" orario. La solitudine dell'umanità bambina, risplendente di doni ma indifesa da ciò che scaturisce dalla sua stessa interiorità, e che è opera dell'azione delle entità dell'ostacolo, è ora completa. Nei Vangeli Apocrifi, il Cristo giudice chiede all'Angelo custode di ogni uomo: "Presentami i suoi peccati dal quindicesimo anno in poi" (3): è questa l'età della Caduta del singolo uomo e dell'umanità, è quell'epoca che corrisponde alla tentazione luciferica, alla Cacciata dal paradiso. Ciò che ingenera il primo moto di orgogliosa indipendenza dai vecchi genitori assenti, da un'interdipendenza tipica di un'anima di gruppo è la curiosità: come abbiamo visto in Cappuccetto Rosso (4) che si addentra nel "bosco" dell'anima, il primo impulso è quello esplorativo; in questo caso il castello, il corpo fisico, viene percorso in lungo e in largo finché "non se ne viene a capo", si raggiunge cioè la vecchia torre, il capo, la testa, la parte più "antica" dell'uomo, che parla del suo passato reincarnazionale. La curiosità spinge dunque l'anima a raggiungere l'autocoscienza, la guida di se stessa, l'indipendenza, la posizione di capo; ma nel pensiero autocosciente l'umanità trova, inizialmente, un destino di caduta, di morte allo spirito per la vita indipendente sulla Terra. La tentazione luciferica si compie attraverso il raggiungimento della sommità dell'albero della conoscenza, dove il frutto del bene e del male si offre all'umanità inorgoglita dalle idee materialistiche del serpente: nelle tradizioni nordiche questo incitamento all'indipendenza di giudizio è attribuita a Loki, che spinge l'uomo al pensiero egocentrico, al tessere individuale in opposizione ai dodici Asi, e così pone fine ad un antico ordine del mondo. Nasce un mondo del singolo uomo, che diviene cittadino del mondo fenomenico; egli si chiude in se stesso e si autoafferma, come dice una celebre canzone di Aznavour: "Ieri sì, da giovane, credevo alle cose che dicevo io.". Così il giovane essere umano considera solo ciò che può afferrare con il suo pensiero, ciò che lo punge per l'azione della vecchia, dell'entità materialistica portatrice di un pensiero morto, ammalante e ammaliante nella sua acutezza, pungente come un fuso nella sua critica feroce di ciò che non comprende e che quindi per lui non esiste: la realtà spirituale viene messa all'"indice", il dito acuto che si punge facilmente quando la mano compie un lavoro di pensiero, in punta di dita.
      Come sentì la puntura, cadde sul letto che era nella stanza e vi giacque in un sonno profondo. E quel sonno si propagò in tutto il castello: il re e la regina, appena rincasati, s'addormentarono nella sala con tutta la corte. Dormivano i cavalli nella scuderia, i cani nel cortile, i colombi sul tetto, le mosche sulla parete; persino il fuoco, che fiammeggiava nel camino, si smorzò e si assopì, l'arrosto cessò di sfrigolare e il cuoco, che voleva prendere per i capelli uno sguattero colto in fallo, lo lasciò andare e dormì. E il vento tacque, e sugli alberi davanti al castello non si mosse più la più piccola fogliolina. Ma intorno al castello crebbe una siepe di spini, che ogni anno diventava più alta e finì col circondarlo e ricoprirlo tutto, cosicché non se ne vide più nulla, neanche la bandiera sul tetto. Ma nel paese si sparse la leggenda di Rosaspina, la bella addormentata, come veniva chiamata la principessa; e ogni tanto veniva qualche principe, che tentava, attraverso il roveto, di penetrare nel castello; ma senza riuscirvi, perché i rovi lo trattenevano, come se avessero mani; e i giovani vi s'impigliavano, non potevano più liberarsi e morivano miseramente. Dopo molti, molti anni, giunse nel paese un altro principe; udì un vecchio narrar dello spineto, che dietro doveva esserci un castello, dove una bellissima principessa, chiamata Rosaspina, dormiva già da cent'anni; e con lei dormivano il re, la regina e tutta la corte. Già da suo nonno egli aveva appreso che molti principi avevan tentato d'attraversar lo spineto, ma vi eran rimasti impigliati ed erano tristemente periti. Allora disse il giovane: - Io non ho paura, e mi aprirò il varco fino alla bella Rosaspina -. E non diede retta al buon vecchio, che cercò in ogni modo di dissuaderlo.
      Al destino dell'uomo, le cui metamorfosi evolutive costituiscono la religione degli Dei, è legato il divenire dei regni della natura, poiché in un certo senso "tutto è uomo", tutto il creato sulla Terra è derivato da varie manifestazioni dell'essere umano stesso, tutto il visibile rappresenta una tappa storica il cui superamento ha permesso lo sviluppo di ciò che noi ora chiamiamo uomo. La fiaba ci mostra come la caduta nel sonno paralizzante del materialismo ha contagiato non solo l'intera umanità, ma anche gli altri tre regni, che ora attendono, con gli uomini, l'arrivo del Risvegliatore. Intorno al castello di ogni uomo e dell'umanità tutta, ora sorge un impenetrabile intrico di rovi, inestricabile ostacolo alla ripresa di un rapporto con lo spirito, il cui ricordo, la cui bandiera, il cui organo di percezione presso l'antenna soprasensibile, l'antico organo di percezione dello spirito nei pressi della ghiandola pineale, si offusca totalmente. A nulla servono gli eroi, i profeti che tentano in ogni epoca di gettare un ponte con la divinità: il tempo della liberazione non è ancora giunto, si deve attendere un altro ben più possente Figlio del Re, il vincitore della morte e della paura, del pregiudizio e della tradizione priva di perdono del vecchio testimone dell'Antico Testamento. Il coraggio del cuore si trasformerà in forza d'amore, il cui simbolo è la rosa: la determinazione e l'ardimento nell'accettazione delle prove trasformeranno rovi e spine nel profumato fiore dello spirito, che ci mostra, con il suo rosso delicato e pur nobilmente acceso, il giusto grado di passione, coraggio e amore che dovrebbero albergare nel cuore d'ognuno. La rosa, fiore del mezzo, è incentrata sul simbolo del numero cinque quale superamento nello spirito, nel Sé superiore, della normale quadripartizione dell'essere umano in corpo fisico, corpo eterico, corpo astrale e io (5).
      Ma appunto eran passati cent'anni ed era venuto il giorno che Rosaspina doveva ridestarsi. Quando il principe s'avvicinò allo spineto, trovò soltanto una siepe di grandi, bellissimi fiori, che spontaneamente si separarono per lasciarlo passare illeso, e si ricongiunsero alle sue spalle. Nel cortile del castello vide cavalli e cani da caccia pezzati che dormivano, sdraiati al suolo; sul tetto eran posati i colombi, con la testina sotto l'ala. E quand'egli entrò nel castello, le mosche dormivano sulla parete, in cucina il cuoco aveva ancora la mano protesa, quasi a ghermire lo sguattero, e la serva era seduta davanti al pollo nero, che doveva spennare. Egli proseguì e nella sala vide dormir tutta la corte, e in alto, presso il trono, giacevano addormentati il re e la regina. Andò oltre; il silenzio era tale che egli udiva il proprio respiro; e finalmente giunse alla torre e aprì la porta della stanzetta in cui dormiva Rosaspina. Là essa giaceva, ed era così bella ch'egli non poteva distoglierne lo sguardo. Si chinò e le diede un bacio. E a quel bacio, Rosaspina aprì gli occhi, si svegliò e lo guardò tutta ridente. Allora scesero insieme; il re e la regina e tutta la corte si svegliarono e si guardarono l'un l'altro stupefatti. E i cavalli in cortile si alzarono e si scrollarono; i cani da caccia saltarono scodinzolando; i colombi sul tetto trassero la testina di sotto l'ala, si guardarono intorno e volarono nei campi; le mosche ripresero a strisciare sulle pareti; il fuoco in cucina si ravvivò, divampò, continuò a cuocere il pranzo; l'arrosto ricominciò a sfrigolare; e il cuoco diede allo sguattero uno schiaffo che gli strappò un urlo, e la serva finì di spennare il pollo. E furono celebrate con gran pompa le nozze del principe e di Rosaspina, che vissero felici fino alla morte.
      Nella vita di ognuno di noi si presenta prima o poi una situazione nella quale è necessario prendere una decisione repentina, che richiede quella che si chiama presenza di spirito: lo spirito che in quel magico istante accorre a portarci la coscienza superiore necessaria a riconoscere con lucidità i tempi e i modi dell'intervento risolutore, dell'azione che può avvenire "ora o mai più", è certamente parente del Figlio del Re, dell'Eroe Solare, del Cristo Re che nella fiaba mostra all'intera umanità morente qual è il momento opportuno, il mistero del Golgotha, l'archetipo del "kairós", nel quale si deve intervenire a favore del risveglio dell'anima di tutti gli uomini.
      Il Principe dei cuori ci mostra che la via della salvezza, della nuova religione con lo spirito, passa per il coraggio della libertà di amare, per la decisione di tendere a quelle nozze mistiche che trasformeranno ogni uomo di buona volontà in una stella, in una rosa che sboccia dalle spine e profuma al di là dello spazio, al di là del tempo.

 
 
 

Post N° 461

Post n°461 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

 verso casa   

VERSO CASA..........
http://www.zofu.it/quadro50.htm
un grande abbraccio
felice giorno
sia sempre
amore, gioia, luce, pace.
***********************
Per sempre me ne andrò per questi lidi,

tra la sabbia e la schiuma del mare.

L'alta marea cancellerà le mie impronte,

e il vento disperderà la schiuma.

Ma il mare e la spiaggia

dureranno in eterno.



Kahlil Gibran

 
 
 

Post N° 460

Post n°460 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
13 gennaio


Senza fede non puoi avanzare lungo questo cammino spirituale. Senza fiducia
non vi è amore, e senza amore la vita è vuota. Schiudi il tuo cuore e lascia
scorrere incessantemente l'amore, anche se la vita può sembrare difficile in
superficie. Elevati al di sopra delle condizioni e delle circostanze esterne
dell'esistenza, fino ai regni dove tutto è luce, tutto è pace, tutto è
perfezione, e dove non esiste più nessuna separazione. Devi compiere questa
scelta e realizzarla. Non permettere a nessun fattore esterno di
scoraggiarti. Osserva lo splendore celato, come un doppio fondo d'argento,
dietro ogni nuvola scura, e concentrati su di esso fino a che la nuvola
stessa non sia dissolta. Impara a librarti come un'allodola, lontano e
sempre più in alto, intonando canti di lode e di ringraziamento. Non ti
aggrappare alle vie di questo mondo, al materialismo nella vita. Sono le vie
dello Spirito che davvero contano. Inizia fin d'ora a vivere attraverso lo
Spirito e a camminare lungo i suoi sentieri.


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]



 
 
 

Post N° 459

Post n°459 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
12 gennaio


Se un bambino che sta imparando a camminare cade, non si scoraggia di certo:
si rialza e riprova ancora, fino a che non avrà appreso la tecnica
necessaria. La stessa cosa accade con la vita spirituale: non permettere in
alcun caso che gli apparenti fallimenti ti facciano desistere dall'avanzare
lungo il cammino spirituale. Se cadi, rialzati semplicemente e riprova, non
accontentarti di restare lì a compatirti, dicendo che non puoi proseguire e
che la vita è troppo difficile. Il tuo atteggiamento deve sempre essere
fondato sull'assoluta certezza interiore che, una volta intrapreso il
cammino spirituale, raggiungerai la meta, incurante degli ostacoli che
potrai incontrare lungo il percorso. Scoprirai che il tempo trascorso da
solo nel silenzio ti ricarica spiritualmente e ti aiuta ad affrontare, senza
esitazioni né cedimenti, tutto ciò che ti si presenta. Ecco perché il tempo
trascorso ogni mattina con Me serve a darti la forza necessaria per far
fronte a ciò che la giornata ha in serbo.


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]

 
 
 

Post N° 458

Post n°458 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte


Le porte interiori
meditazioni quotidiane
11 gennaio


Numerosi possono essere i sentieri, ma tutti conducono alla stessa meta.
Esiste sempre la maniera facile o la maniera difficile per raggiungere uno
scopo: c'è la via diretta, oppure l'altra, più tortuosa, che si snoda
attraverso varie scorciatoie prima di giungere a destinazione. La scelta
dipende sempre dall'individuo, sicché sei assolutamente libero di scegliere
il tuo sentiero. Cercalo, dunque, e seguilo, anche se alla fine ti renderai
conto del tempo che hai perso nel seguire la strada tortuosa, anziché
percorrere la via più diretta. Sai dove stai andando e cosa stai facendo?
Sei sicuro di essere al tuo posto e in pace nel profondo del tuo cuore?
E' importante che tu sondi il tuo cuore per trovare la risposta, giacché non
puoi dare il meglio di te stesso se non ti senti a tuo agio, se non fai con
gioia e amore quanto sai di dover fare.


[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori - Amrita]




|/^_/^_/^_/^_/^_/^_/^_/^_/^_/^_
|  Le parole possono viaggiare per migliaia di chilometri.
|  Possano le mie parole generare comprensione reciproca e amore.
|  Possano essere splendenti come gemme,
incantevoli come fiori.
|       (Tich Nath Hanh)

 
 
 

Post N° 457

Post n°457 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte

sono certa che....


qui molti di voi diranno:

Ve l'avevo detto io!!!!

date una occhiata.......

http://www.luogocomune.net/LCproxima/modules.php?name=haarp


buona lettura

un caro abbraccio

 
 
 

Post N° 456

Post n°456 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da 53lucexte
Foto di 53lucexte




Cerca  di leggermi fino in fondo e alla fine datti una risposta ...



In una  intervista della Tv americana, Jane Clayson



ha chiesto  ad una ragazza orfana a causa della tragedia delle Twin Towers:



"Dio  come ha potuto permettere che avvenisse una sciagura del genere?"

La  risposta che ha dato è estremamente profonda e intelligente:



"Io  credo che Dio sia profondamente rattristato da questo, proprio



come lo  siamo noi, ma per anni noi gli abbiamo detto di andarsene dalle



nostre  scuole, di andarsene dal nostro governo, di andarsene dalle



nostre  vite.



Ed  essendo Lui quel gentiluomo che è, io credo che Egli con calma si



sia fatto  da parte.



Come  possiamo sperare di notare che Dio ci dona ogni giorno la Sua



benedizione  e la Suaprotezione se Gli diciamo: "lasciaci soli"?



Considerando i recenti avvenimenti... attacchi terroristici,



sparatorie  nelle scuole... ecc. penso che tutto sia cominciato quando 15



anni fa



Madeline  Murray O'Hare  ha ottenuto che non



fosse più  consentita alcuna preghiera nelle nostre scuole americane e le



abbiamo  detto OK.



Poi  qualcuno ha detto: "è meglio non leggere la Bibbia nelle



scuole"...  (la stessa Bibbia che dice, Tu non ucciderai, Tu non ruberai,



ama il



tuo  prossimo come te stesso) e noi gli abbiamo detto OK.





Poi,  il dottor Benjamin Spock



ha detto



che noi non  dovremmo sculacciare i nostri figli se si comportano male



perché la  loro personalità viene deviata e potremmo arrecare danno alla



loro  auto-stima, e noi abbiamo detto "un esperto sa di cosa sta



parlando" e  così abbiamo detto OK.





Poi,  qualcuno ha detto che sarebbe opportuno che gli insegnanti e i



presidi non  puniscano i nostri figli quando si comportano male, e noi



abbiamo  detto OK.





Poi  alcuni politici hanno detto: "Non è importante ciò che facciamo



in privato  purché facciamo il nostro lavoro" e d'accordo con loro, noi



abbiamo  detto OK.





Poi  qualcuno ha detto: "Il presepe non deve offendere le minoranze",



così nel  famoso museo Madame Tussaud di Londra al posto di Maria e



Giuseppe  hanno messo la  Spicegirl Victoria e Backam e noi abbiamo



detto OK.





E poi  qualcuno ha detto: "Stampiamo riviste con fotografie di donne



nude e  chiamiamo tutto ciò "salutare apprezzamento per la bellezza del



corpo  femminile"". E noi gli abbiamo detto OK.





Ora ci  chiediamo come mai i nostri figli non hanno coscienza e non



sanno  distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.



Probabilmente, se ci pensiamo bene noi raccogliamo ciò che abbiamo



seminato.



Buffo  come è semplice per la gente gettare Dio nell'immondizia e



meravigliarsi  perché il mondo sta andando all'inferno.



Buffo  come crediamo a quello che dicono i giornali, ma contestiamo



ciò che  dice la  Bibbia.



Buffo  come tutti vogliono andare in Paradiso, ma al tempo stesso non



vogliono  credere, pensare e fare niente di ciò che dice la Bibbia.



Buffo  come si mandino migliaia di barzellette via e-mail che si



propagano  come un incendio, ma quando si incomincia a mandare messaggi che



riguardano  il Signore, le persone ci pensano due volte a scambiarseli.



Buffo  come tutto ciò che è indecente, scabroso, volgare e osceno



circoli  liberamente nel cyberspazio, mentre le discussioni pubblicate su



Dio siano  state soppresse a scuola o sul posto di lavoro.



Buffo  come a natale nelle scuole la recita  per i genitori non possa



più essere  sulla natività ed al suo posto venga proposta una favola di



WaltDisney.



Buffo  come si stia casa dal lavoro per una festività religiosa, e



non si  conosca nemmeno quale sia la ricorrenza.



Buffo  come qualcuno possa infervorarsi tanto per Cristo la domenica,



mentre è di  fatto un cristiano invisibile durante il resto della



settimana.



Buffo  che quando inoltri questo messaggio tu non ne dia una copia a



molti di  quelli che sono nella tua lista degli indirizzi perché non sei



sicuro del  loro credo o di cosa penseranno di te per il fatto di



averglielo  mandato.



Buffo  come posso essere più preoccupato di ciò che pensa la gente di



me  piuttosto che di ciò che Dio pensa di me.





Stai  pensando?



Questa  pagina, passala ad altri, per e-mail o fotocopia se pensi che



lo meriti.



Sennò,  semplicemente buttala: nessuno saprà mai che lo hai fatto e



non ti  succederà niente di male.

 
 
 

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