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I mali oscuri dell'ITALIA

Post n°151 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da gladiatore1973
 
Foto di gladiatore1973

Con l'entrata nel XXI secolo e contestualmente nel III millennio si sperava di aver sconfitto del tutto uno dei capitoli più brutali e schifosi della storia d'ITALIA: le BRIGATE ROSSE.

Questa organizzazione eversiva comunista venne fondata nel 1970 da Alberto Franceschini e Renato Curcio. Secondo fondatori e dirigenti, le Brigate Rosse dovevano "indicare il cammino per il raggiungimento del potere e l'instaurazione della Dittatura del Proletariato e la costruzione del comunismo anche in Italia"

Numerosi i loro delitti nel corso degli anni '70 e '80 che vanno dall'ingegnere Michele Mincuzzi (capo personale FIAT) all'ingegner Idalgo Macchiarini (della Siemens). Per non parlare dei veri attacchi allo STATO italiano come il sequestro ed il successivo omicidio a danno di Aldo Moro, i numerosi atti di terrosismo contro il Movimento Sociale Italiano e suoi rappresentanti. Senza parlare dell'assassinio crudo e vile nei confronti del Professore Marco Biagi (nel 2002) e D'Antona, come ultime pagine di cronaca nera dello Stato italiano. Si pensava che tutto appartenesse al passato. Ci eravamo sbagliati.

Lunedì 12 febbraio, dopo un'indagine cominciata nel 2004 condotta dal P.M. Ilda Bocassini, la Digos di Milano Torino e Padova hanno arrestato 15 BRIGATISTI appartenenti alle Nuove Brigate Rosse denominate  "Seconda posizione".

Tra le persone arrestate c'è anche Alfredo Davanzo, 49 anni, ritenuto uno dei capofila di "Seconda posizione". Davanzo (fermato a Raveo, in provincia di Udine) era stato condannato nell'82 a dieci anni di carcere per rapina a mano armata ed era stato fermato il 20 gennaio '98 a Parigi su richiesta della magistratura italiana, e rimesso in libertà qualche giorno dopo dalla Corte d'appello della capitale francese. La cosa sconcertante è che Davanzo si è dichiarato "prigioniero politico".

Tra gli arrestati vi sono anche dei sindacalisti appartenenti alla CGIL, e ciò mette in evidenza la forza di questa gente criminale di infiltrarsi in qualunque tipo di organizzazione.

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L'inchiesta fa intravedere anche la ripresa di antichi rapporti tra brigatisti del tempo che fu, e il ritorno in attività di criminali comuni convertiti alla militanza politica. Vecchi scenari che si riaffacciano dietro un gruppo in cui la maggior parte degli arrestati ha un'età che ha consentito loro di respirare il clima della lotta armata propagandata negli anni Ottanta, quando già era cominciato il tramonto e si dividevano tra prime e seconde posizioni, appunto. Ma c'è pure chi è nato negli anni Settanta, o addirittura nel 1984. Inoltre l'indagine mette in evidenza i luoghi dove questi criminali sono reclutati: CENTRI SOCIALI, SINDACATI, GRUPPI UNIVERSITARI di SINISTRA.

Luoghi che sono stati sempre sventolati, da parte di chi oggi governa, come luoghi PACIFISTI, magari chi lasciava queste affermazioni o era complice o era fuori dalla realtà.

Volevano creare un «Partito comunista politico-militare». Lo scrive il Gip Guido Salvini nel riportare nell’ordinanza di 170 pagine con cui si autorizza l'arresto dei 15 militanti accusati di aver creato un associazione terroristica. “L’associazione si propone il compimento anche con l’uso delle armi di atti di violenza contro l’ordine pubblico, la vita e l’incolumità delle persone e di altri obiettivi politici con finalità terroristiche e di eversione dell’ordine democratico, associazioni caratterizzate da rapporti con gruppi operanti anche all’estero, in particolare in Svizzera”

Gli obiettivi?

Nel mirino, secondo quanto si legge nell'ordinanza del gip Guido Salvini, c'erano una casa di Berlusconi, la sede di Mediaset, l'economista Pietro Ichino, Sky, impianti Eni, il quotidiano Libero e alcuni dirigenti della ex Breda. Una settantina gli indagati per il reato previsto dall'articolo 270 bis del Codice penale: associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico.

E pensare che vi è tuttora gente IGNOBILE, come il segretario del PDCI, Oliviero Diliberto, che invece di condannare questi TERRORISTI CRIMINALI, afferma di voler partecipare ai talk show televisivi "perché plasticamente bisogna far vedere che Berlusconi ci fa schifo", dimostrando tutt'altro che gesti PACIFICI, ma contribuendo a seminare ODIO e DISPREZZO POLITICO.

 
 
 
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