AVE CAESAR MORITURI
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SANTORO e il CIRCO delle SCIMMIE PARLANTI
Post n°292 pubblicato il 26 Marzo 2010 da gladiatore1973
Tutto ebbe inizio con la legge sulla par-condicio per disciplinare e regolare i dibattiti televisivi di carattere puramente politico, la famosa Legge 22 Febbraio 2000, n. 28 firmata senza ripensamenti dall'allora Presidente della Repubblica Ciampi e dal Presidente del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema. Una legge fortemente criticata dalla Destra Italiana ma fortemente difesa dalla sinistra di una volta e quella che ne è rimasta nei giorni d'oggi. Come è noto, la legge riguarda l’accesso di tutti i soggetti politici al mezzo radiotelevisivo in condizioni di parità, in modo da garantire a ciascuna forza rappresentata in Parlamento la medesima possibilità di comunicare con il pubblico. Una questione postasi con urgenza a seguito della materializzazione di un macroscopico conflitto di interessi: quello di Silvio Berlusconi. Da un lato, fondatore e capo di una forza politica cospicuamente rappresentata in Parlamento. Dall’altro, proprietario di tre reti televisive nazionali che quotidianamente trasmettono Tg, programmi di comunicazione politica e di approfondimento informativo senza sottostare ai poteri della Commissione Parlamentare di Vigilanza, istituita con la L. n. 103/1975, che controlla solo la concessionaria pubblica Rai. L'assenza di un contraddittorio in certe trasmissioni politiche, nei trenta giorni che precedono l'elezioni Regional 2010, ha indotto la RAI a sospendere tutte le trasmissioni di approfondimento politico in onda sulla propria emittente, e tra queste quella del "Re Sole" Michele Santoro. Apriti cielo! Guarda caso scoppia nel mese di marzo l'inchiesta su alcune pressoni che il Capo del Governo, Berlusconi, abbia fatto ad alcuni orgnai di vigilanza della RAI per spingerli a sopsendere o per lo meno intervenire nella trasmissione "inquisitoria" di AnnoZero, molto ZERO e poco ANNO. Ma Santoro non ci sta a star fuori dal dibattito politico, o meglio dal condurre una trasmissione con un Mezzo di Pubblica Informazione, finanziato dal Popolo Italiano, la RAI. E allora fa di tutto per organizzare, tramite una raccolta fondi (che magari sarebbero serviti per i poveri disoccupati italiani) per poter trasmetter per via etere il suo sacrosanto Pensiero Politico. E' nata RAIperUnaNotte. Finalmente Santoro riesce a condurre una trasmissione, senza censure come direbbe, potendo e volendo dir tutto quello che pensa del premier e degli italiani che lo sostengono. Senza contradditorio. Dicendo tutto ciò che gli passava per la mente. A lui e a tutti quelli che si sono alternati al Paladozza di Bologna. Daniele Luttazzi, potendo finalmente usufruire della platea di cui «l’editto bulgaro» lo ha privato, ha ben pensato di dissertare, per mezz’ora di «troie», «inculate», «buchi di culo». Evidentemente l’apice della libertà d’informazione è il turpiloquio. Il volgare ha straripato come faceva anni fa il Pò in Italia. TRISTEZZA INFINITA. Santoro si è affidato al solito copione. Ha finalmente rimesso in onda le docufiction (a fumetti) che viale Mazzini gli aveva «censurato», ma soprattutto è riuscito a mostrare un filmato con un paralellismo tra il presidente del Consiglio e Benito Mussolini. Chissà da quanto tempo voleva farlo. Così, per una sera, l'antiberlusconismo militante ha avuto la trasmissione che sognava. Non poteva essere altrimenti, anche se il conduttore di Annozero aveva annunciato una manifestazione «per» e non «contro». Si doveva parlare della libertà di pensiero e d'informazione, giusta e sacrosanta, ma l'informazione non è LIBERTA' di INSULTARE. Il popolo è con lui. Pier Luigi Bersani e Antonio Di Pietro possono rassegnarsi. Basta ascoltare il suo editoriale per rendersene conto. Un appello accorato e deprimente al Capo dello Stato Giorgio Napolitano perché «noi non siamo al Fascismo ma certe assonanze possono preoccupare». Roba da leader vero. «Vorrei ricordarle signor presidente - prosegue - che per una telefonata Nixon dovette dimettersi: aveva ordinato di spiare i suoi avversari Democratici e una commissione del Senato, quando scoprì che le telefonate erano state registrate, disse di pubblicarle per sapere cosa è successo. Qui si è compiuto un delitto di grande gravità: interferenza politica sulla libertà di espressione. Io non voglio tirarla per la giacchetta, non voglio né che firmi né che non firmi, ma voglio ribadire che se i partiti non si allontano dalla Rai, sarà sempre prigioniera del conflitto d'interesse. Noi abbiamo il diritto, ma anche il dovere di parlare e di farci sentire, noi dobbiamo essere ascoltati». E già, infatti non siamo al facismo ma tra un pò con Travaglio a fare le veci di Joseph Paul Goebbels padre della propaganda NazionalSocialista e Michele Santoro a fare le veci di Adolf Hitler. Se Berlusconi viene paragonato a Mussolini allora Travaglio e Santoro li paragonerei senza remore ai padri del Nazismo germanico e le similitudini e somiglianze non mancano, neanche quelle fisiche.
La somiglianza è straordinaria e magnificamente perfetta, da brividi. Tornando poi a Nixon, mi vien da ridere quando "quelli di sinistra", si fa per dire (anche i nazonalsocialisti erano inizialmente di sinistra) usano gli americani quando gli pare. Nixon si dimise, ma gli USA non sono un punto di riferimento per quanto riguarda la democrazia, visto che a differenza degli italiani, hanno sulle loro coscienze lo sterminio di popoli come gli Indiani d'America, i Vietnamiti, i Coreani ecc.., quindi niente confronti con la pseuda-democrazia americana. Poi spazio a Nicola Piovani, Giovanni Floris, Gad Lerner, Antonello Venditti, Morgan, Antonio Cornacchione, ai video di Milena Gabanelli, Mario Monicelli e Roberto Benigni. A Marco Travaglio che si chiede come è possibile che Berlusconi parli solo con i «20.000 italiani che ogni anno vengono intercettati» e non con i restanti 59.980.000. Al ricordo di Enzo Biagi (terza «vittima» con Santoro e Luttazzi dell'editto bulgaro), rappresentato dalla figlie Bice, la cui «presenza» ovviamente aleggia nel Palasport bolognese. Si tratti di giornalisti, comici, musicisti non c'è differenza. Ognuno ha un pensiero per Berlusconi, ma è Silvio che non ne ha per loro: «Preferisco non parlare della trasmissione perchè dovrei essere molto severo». Uno show che somiglia molto ai monologhi di Beppe Grillo. Ma mentre il comico genovese fa ridere, loro fanno tristezza dando un senso di smarrimento e a volte pietà (dal latino pietas) ossia quel sentimento che induce l'uomo ad amare e rispettare il prossimo anche se smarrito e oramai sprofondato nella totale volgarità. A vederli sembra un circo con tante SCIMMIE PARLANTI con il loro domatore che si diletta e si diverte, con un pubblico piacevolmente a favore, a farle cantare. Art. 21 della Costituzione Italiana: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni. "Caro Presidente della Repubblica Napolitano secondo Lei la trasmissione del Capo Clown Santoro è contraria al buon costume? Vi sono provvedimenti per poter reprimere tale violazione, visto che tra parolacce, insulti, offese, gesti e falsa informazione il Sig. Santoro ha usato la "Libertà di Pensiero" per dire solo il suo Pensiero Politico e Scurrile?" |
FINI COME BADOGLIO
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