Mare stellato

marinaia di spirito e di origine cerco di vivere e condividere emozioni.

 

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I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA

 

NINNA NANNA

 

 

    a un amico che mi ha fatto vivere belle emozioni

 

ASSAPORO LA NOTTE

Assaporo la notte sdraiata sull'onda dei miei sogni,cullata da venti tiepidi di ricordi ed immagini future.E mentre sogno volo su campi di papaveri rossi,mossi dal vento , colorati tra il giallo del tempo e il verde della brezza al tramonto,nota di colore nel deserto della mia anima agitata da mille pensieri.Sfioro filari di viti riflessi su arcobaleni dorati,nel cielo stelle appese a lembi di tuono e mentre lucciole danzano sul lento navigare del vivere,il futuro è nelle linee della mano, fragile scheggia di cristallo racchiuso tra gemme di giada e destini macchiati d'inchiostro;mani protese al ventoper vincere il tempo tra mille papaveri rossi Diana - 2006 -
 

IL TEMPO

Ecco,il tempo s’è frantumato,quarant’anni,in mille e mille specchie in loro il riflesso di due acerbi amanti,occhi timidi,mani tremanti.Mille e mille momenti scintillano, briciole di luce, disperdendo memorie.E il tempo, quel tempo Non può esistere senza nome Non si può aspettare il tempo inesorabile, lungo, implacabilee allora E il tempo s’è fatto mare dove immergere speranzea rinfrescare il ritrovarsi.E s’è fatto note,dolci, suadenti,tenera sinfonia d’estate.E s’è fatto cielo di notte in cui brillano le tante stelle, e s’è fatto stella che custodisce tenera e dolce i miei sogni. Ma il tempo è tempo ed inesorabile è trascorso, è passato e mi ha lasciato qui a guardar i miei sogni 7.06.2011 Diana
 

ARRIVERÀ

 

LE TASCHE PIENE DI SASSI

 

 

« Angeli in libera uscitaLiberarsi del passato »

Qualcosa di speciale che mi occorre

Post n°18 pubblicato il 18 Aprile 2012 da asteroided0
Foto di asteroided0

Quando  ti senti confusa e la mente ti si intorpidisce.

Quando pensi di essere troppo vecchia,

 troppo giovane, troppo furba o troppo scema

Quando resti indietro e perdi il passo, avanzando al
rallentatore o nella corsa affamata della vita.

Qualsiasi cosa faccia

se cominci ad arrenderti,

se il vento ti coglie di fianco aggrappato con una mano e

l'altra comincia a scivolare e le emozioni

sono sparite ed alla caldaia del tuo treno

 serve una nuova scintilla per attizzare il fuoco.

 Ed è facile trovar legna ma sei troppo pigra per andarla a prendere.

E il tuo marciapiede comincia a ondularsi e la strada si fa troppo lunga

e ti metti a camminare all'indietro anche se sai che è sbagliato.

e la tristezza viene su mentre il giorno va giù.

Ed il mattino di domani sembra così lontano

e senti che le redini del tuo pony ti scivolano

e  la fune ti sfugge perchè le mani ti sudano

 ed il tuo deserto inondato di sole

e le tue valli lussureggianti si mutano in steppe aride e in
vicoli pieni di immondizia e il tuo cielo piange acqua

e il tuo annaffiatoio perde il lampo balena e il tuono rimbomba e le finestre

tintinnano e si spezzano e le cime dei tetti ondeggiano e il tuo intero

mondo cozza e sbatte e i tuoi minuti di sole si tramutano in ore di bufera

e qualche volta dici a te stessa

 Perchè non me l'hanno detto

il giorno che sono nata" e ti vengono i brividi e

i sudori ti fan trasalire e cerchi qualcosa

che non hai ancora trovato e dici tra te e te:

 ma che sto facendo,su questa strada che sto percorrendo,

 su questo sentiero che sto imboccando,

su questa curva su cui sto sostando,

 su questo percorso su cui passeggio

 nello spazio che sto occupando in quest'aria che sto respirando;

sono forse troppo confusa, sono forse troppo stordita,

perchè cammino, dove corro, che cosa dico, che cosa so,

 nelle parole che scrivo, nelle parole che penso,

 chi sto aiutando,che cosa sto dando che cosa sto prendendo.

Ma tu fai del tuo meglio con tutta l'anima per non pensare mai a queste cose

e non lasciare mai che questo genere di pensieri guadagni terreno

 o ti faccia batter forte il cuore.

Ma poi capisci di nuovo perchè stanno lì, in attesa dell'opportunità di

insinuarsi e piombar giù, perchè qualche volta li senti quando giunge

furtivamente la notte. E hai paura che ti possano cogliere nel sonno e

balzi giù dal letto lasciando l'ultimo capitolo dei tuoi sogni e non ti

ricordi per quanto ti sforzi di pensare se eri tu che gridavi nel sonno.

E sai che è qualcosa di speciale che ti occorre

 e sai che non c'è medicina

che riuscirà a guarirti, , e ti occorre qualcosa di speciale.

Si hai bisogno davvero di qualcosa di speciale.

Hai bisogno di un superrapido su di un binario ciclonico

 che ti proietti da qualche parte, hai bisogno di un vento da tornado

 sul fischio di una locomotiva che squassa e stride e suona da sempre,

che conosce centro volte i tuoi guai. Ti occorre un Bus che non riderà

per il tuo aspetto la tua voce o la tua faccia.

o per come fai sesso o per i tuoi sogni, i tuoi progetti, i tuoi pensieri

 e per quante scommesse siano state fatte continuerà a viaggiare

 anche dopo la moda della gomma americana.

Ti serve qualcosa che apra nuove porte per mostrarti qualcosa che hai già visto prima,

ma a cui cento o più volte non hai mai badato,

 ti occorre qualcosa che ti apra gli occhi,

 ti occorre qualcosa che faccia sapere che sei tu e nessun altra

 che possiede il posto su ci stai in piedi

 lo spazio su cui siedi, che la vita non ti ha battuto,

che non ti ha messo a terra che non può farti impazzire

per quante volte tu venga presa a calci.

Ti occorre davvero qualcosa di speciale,

 ti occorre qualcosa di speciale per darti speranza.

ma la speranza è solo una parola, che forse hai detto

 o forse hai sentito in qualche angolo ventoso dietro un'ampia curva.

ma è di questo che hai bisogno e ne hai un bisogno dannato

 E non è sul davanzale ti casa tua, e non è nei libri

E non si fabbrica nei germi di grano della barilla

E tu gridi fra te e te dicendo " devo essere anche io così"

Non c'è nessuno qui che sa in che situazione sono, come mi sento.

 Buon Dio Onnipotente,

 questa roba non è vera."

No, ma questo non è il tuo gioco, non è neppure la tua corsa,

non senti il tuo nome, non vedi il tuo viso, devi guardare da qualche altra parte.

 E dove cerchi questa speranza che insegui,

dove cerchi questa lampada che arde,

dove cerchi questo pozzo che sprizza petrolio

dove cerchi questa candela che luccica, dove cerchi questa speranza

che sai esistere laggiù da qualche parte.

I tuoi piedi possono percorrere solo tre tipi di strade,

 i tuoi occhi possono guardare solo attraverso tre tipi di finestre,

 Puoi toccare e torcere e girare tre tipi di maniglie:

puoi andare in una chiesa a tua scelta, puoi andare a guardare il cielo

o puoi venire a Brescia, troverai Dio nella Chiesa che hai scelto,

 troverai una stella nel cielo stellato e troverai me
e, anche se è solo un'opinione che sia giusta o sbagliata, ci troverai
tutti e tre sulla spiaggia al tramonto.

 Diana  aprile 2012

 
 
 
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Un blog di: asteroided0
Data di creazione: 27/03/2012
 

MARE STELLATO

 

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GRANELLO DI SABBIA

Sono un granello di sabbiain un deserto di acquerelli sfumati,un'anima bambina dischiusa come un fiorenei corridoi della vita.Incarto alla rinfusa istanti di vetroe sorrisi appassitiscivolando naufraga in cerca d'approdoin spiagge randagie velate di nuvole.Cerco primavere passate,odalische di speranze dischiuse su comignolisenza più fumo di sogni.Diana - 2006 -
 

ALBE DI LONTANI ORIZZONTI

Sulle spalle angoli smussatidal tempo,albe di lontani orizzonti,ombre scure riflesse sui muri,parole disperse tra pellicolesgualcite in un film lungo una vita.Ricordi di fuochi che muoionosotto temporali estivimentre cavalieri erranti di sabbia e sale avanzano tra maschere di stelle.I sogni si perdono in silenzio tra portoni sbiaditie aquiloni di marmo. Diana 2006
 

L'EQUILIBRISTA

( eros ramazzotti 2005 Album Calma Apparente) Com'è diverso il mondo visto da qui sopra un filo immaginario nel silenzio che c'è attraverserò l'immenso che ho davanti a me ali nel vento per volare non ho sfiderò nell'aria la forza della mia gravità muoverò le braccia aperte nell'infinità del blu com'è lontano il mondo visto da quassù dimenticando il grande vuoto intorno a me senza mai voltarmi indietro me ne andrò da qui La strada del mio cuore io ritroverò in equilibrio fino in fondo arriverò dove si respira liberi E' la vertigine più grande che c'è stare qui sospeso a sentire questa vita com'è giocoliere di me stesso io volteggerò nel blu com'è vicino il cielo visto da quassù dimenticando il grande vuoto dentro me senza mai voltarmi indietro me ne andrò da qui La strada del mio cuore io ritroverò in equilibrio fino in fondo arriverò da solo dentro il blu da solo senza mai cadere giù mai più Senza mai voltarmi indietro me ne andrò da qui vedrò sul filo della provvisorietà l'equilibrista non si chiede mai cos'è la stabilità vive l'illusione e la realtà Com'è diverso il mondo visto da qui
 

NIENTE

 

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