mkdl

A parlar d'amore,si finisce sempre col
innamorarsi del senso tralasciando l'essere.
Vorrei donarti un verso che possa entrare in te come il primo sorriso di un nuovo piccolo nato.Che ti scaldi senza lasciarti il tempo di comprendere l'onda che ti ha avvolto.Vorrei scoprire che dalle tue lacrime di gioia, comincia e si espande tutto ciò che rappresenta noi assieme.Dal momento esatto in cui ti guardai ad un secondo dopo, quando m'innamorai di te.
Correre e ridere non avevano mai avuto un senso così profondo, fino a quando non hai cominciato col spiegarmi che questa era la vita, non l'esser solo.
In questo giorno così lucente, in cui tutto il mondo si specchia e riflette l'amore in tutte le sue varianti, in tutte le sue forme che man mano assume passando da una mano che si unisce all'altra, mi chiedo quale sia stata la ragione per la quale hai voluto salvare me dall abisso che mi coinvolgeva.Ed in questa fedele attesa di una mia più remota comprensione, cercherò di far più del mio meglio per rendere felice colei che  con un solo sorriso,è riuscita a trasformare una notte fredda in una meravigliosa vita:

Te.

                                                                        al mio Amore...
                                                                                          Marco

Nevica dentro il mio cuore.
Non ha nessun senso, eppure si adagia in me.
Conduco le mani strofinandole davanti alle labbra.Il mio respiro non ha motivo di piangere.
Nevica dentro il mio petto.Ad avere tempo, attraverserei la valle per giungere in cima, fin lassù dove il sole è più caldo.Dove il rumore, riflette se stesso.
Ed io non sono così solo.
Forse dovrei saperlo che il tempo sorride,poichè sà che tutto scorre.
Sono stati i gesti ed alcune parole, ad avermi per loro.
Mi hanno tenuto stretto stretto, fino al momento in cui mi è mancata la forza.
mi è mancato il mio nome.
Quell'Uomo aveva ragione.
Quando il freddo arriva ,la notte si nasconde.
Nelle mani del vento, nelle mani del senso che perde se stesso, ho provato ad aver cura di me.

Far finta che non sia mai nato,
che non abbia mai avuto inizio la mia coscienza,
che la mia forza non sia mai venuta meno, è facile.

Il difficile è portare me, in cima ad una montagna troppo profonda. 

Una bimba si siede accanto a me,fissandomi intensamente.
Chissà che pensa nei suoi due o forse tre anni.
I preconcetti ed i pregiudizi non le hanno ancora omologato il giudizio.
Mi guarda con un'espressione felice,forse pensa che sia un tipo simpatico.
Strano ma simpatico.
E' l'effetto che ho sempre suscitato nei bambini.
Immancabilmente il mio avvicinarmi ha equivalso da sempre ad un immediato sorriso.
Si prendono gioco di me?No,no.Sono troppo sinceri e sereni per prendersi gioco di qualcuno.
Pensano...Và che Tipo strano.Tutto solo con quella penna che nelle mie manine starebbe proprio bene.Chissà che scarabocchi farei!
Forse se gli sorrido me la presta!...

"Compra fiore amigo, compra fiore"
"no guarda,mi spiace son di fretta"
"dai amigo compra fiore,dù euri dare me dù euri favore"
"guarda te li darei volentieri ma non ho moneta!Son uscito per le sigarette nulla più"
"io aspetto qui amigo.Compra io poi qui.ASpetta qui te"
"ok ok "

Circa tre metri dopo.

"Il signore è tra noi e presto sceglierà i più meritevoli e gli donerà il regno dei cieli"
"No guardi non conosco questo signore,sono abbastanza di fretta, miscusi"
"Mi dia retta non potrà nascondersi quando il signore ,Geova, ritornerà tra noi per indicarci la via!"
"Mi scusi stanto signora sono abbastanza di fretta,son uscito solo per le sigarettte"Mi spiace.Vorrei poterle dedicare più tempo ma ho paura che il tabbacchi mi chiuda!"
"Allora io la attenderò qui.Le farò comprendere ciò che nel destino ormai è già inciso fin dalla notte dei tempi"
"ok,ok ora mi scusi signora!"

Atri dieci metri dopo.

"Aiuta il tuo pianeta.Dona cinque euro per salvare il mondo.Te ne sarà grato.Sottoscrivi.Poni la tua firma per un mondo migliore.Dona,poni,firma anche tu con il coraggio che serve per cambiare le sorti della terra che ti ha dato la vita..."

"Taxiiiii!!.
Per favore mi riporti a casa.
Ho deciso di smettere di fumare!".

"non bastano mai"
la prima volta che vide i suoi occhi, fu questo che pensò.
E vide il mare, ed intuì le stelle.
Cadde vittima di quel sorriso invasivo che nel suo cuore, fece largo
tutt attorno come a voler separare ciò che era avvenuto fino a quel preciso istante,da ciò che ora stava cominciando.

Lui sorrise,piano.Non voleva che s'accorgesse di quanta paura tremava la sua mano.
Lei lasciò quel labbro che aveva preso a mordicchiare , come se le parole finalmente fossero arrivate tutte assieme,e non serviva più tener serrata la bocca.

"Non muoverti".Sussurrò lei.

"Non dir nulla, se puoi trattieni addirittura il respiro.Lo senti?
Questo sarà l'attimo che ricorderemo per sempre.
Tutto ciò che occorre, è qui dinnanzi a noi.

Tu ed Io".

quando la notte scese
l'ombra mi avvolse.
Vinto mi pervasi che forse dovevo lasciare il resto,
proprio così,tale e quale a come lo trovai.
Interamente, i miei colori
unificarono i loro suoni
scurendosi.
La notte fà sempre più paura
quando si è soli.

e come sempre accade, avrei
lottato con i miei pensieri.
Ogni scelta passata ha da sempre comportato per me
un'incomprensione o comunque qualcosa che risuonasse strano.
Anche se col tempo si era rivelata la scelta giusta.

Una nuvola stazionava già da un pò
sopra la mia testa,pensai che forse
stava attendendo il momento.
Provai ad alzarmi
provai a far finta di aver deciso,
presi il telefono e composi il numero.
esitai ancora.

Scrissi: Se fossi migliore,
non avrei conservato il tuo numero.
Vorrei parlarti, vorrei...ma che stò dicendo?

Spensi il
telefono.
Cancellai il messaggio.

Sono un piccolo uomo che non ha
potere alcuno.
La nuvola andò via.

Cresci Marco e smettila.

il Sole, il Mare, le Stelle: tutte cazzate.Esci per strada ed ammira lo schifo che monta attraverso le vie più buie ed i quartieri più isolati.Là il cielo,si scorge solo attraverso vetri sporchi e frammentati.

Il pane non lo danno parlando d'amore.Mi spiace deluderti.

Tu sei fuori da ogni giro e da ogni logica umana.Devi smetterla con le puttanate.
Possibile che non capisca?
Il mondo non arriva alla fine del mese.
E non c'è magia in questo.Nessun sentimento buono o cristiano che sia,credimi.C'è solo rabbia e frustrazione.In ognuno di noi.

Le Stelle esistono perchè devono esistere.Punto.
Non Ti basta?

Quali sogni vanti?In Quali speranze e
quali passioni nuoti?
Marco Marco, povero illuso!

Assumi ancora le sembianze di quel piccolo fuoco che da solo pensava di sconfiggere l'inverno.
O ancora,il ramo che tentò invano di salvare le sue foglie dall'ira del vento.
Di salvare noi.

Ricordo quei tuoi occhi che ingannarono anche me,quello sguardo profondo che conteneva acqua limpida.
Quando piano ti avvicinavi per sussurrare ai miei pensieri che tutto era possibile,così nobile e pulito.E tutto sembrava davvero possibile.
Sei rimasto là, in quegli anni fragili che hanno accompagnato le nostre mani verso la scoperta.Là dove un gruppo di amici volavano nel cielo come diamanti incastonati alle nuvole.

Guarda ora.
Sembriamo noi, i fantasmi di noi stessi.

E non cercare invano la ragione di ogni tuo battito: il tuo cuore non ha cuore per te.

Per Mare
piatta ed uniforme
la Gioia Cresce.
Basta un'Onda.Una sola Onda.

E cambia il Mondo.

quant'è dura parlar con te.

Tenere al buio una stella è come cadere dentro il cielo e rendersi conto che infondo, anche la terra vista dall'alto lascia d'incanto gli occhi.Quanto vale un tuo sorriso?Forse la mia galera o semplicemente il resto,delle cose.

Sappi che navigo, senza arrivare mai.

Sappi che cedo, senza pregare.

Che ammiro il mondo con un' Ala sola perchè sono proprio nel mezzo di ciò che tu chiami Angeli e passato.

Ora dormi, conosco quel silenzio:abbraccia le cose senza muovere nessun fiore.
Perchè hai scelto me?

Dovrei convincerti che è stato male, che ne rimarrai delusa o che forse, cambierà il tuo tratto, in qualcosa che non riconoscerai semplicemente perchè diverso.
Io sono il sole della notte.Sono il tempo che accellera e la luna che mente dietro le spalle di chi la Ama.

Sono un braccio che non occorre ed un violino che non sà che farsene dei suoni.

Sono ciò che dentro Te,nell'incavo più remoto del tuo stomaco,
sai di non volere.

[...] E non vedeva ancora la buca, che lassù lassù si apriva come un occhio chiaro, d'una deliziosa chiarità d'argento.
         Se ne accorse solo quando fu agli ultimi scalini. Dapprima, quantunque gli paresse strano, pensò che fossero gli estremi barlumi del giorno. Ma la chiaria cresceva, cresceva sempre più, come se il sole, che egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato.
         Possibile?
         Restò - appena sbucato all'aperto - sbalordito. Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia; aprì le mani nere in quella chiarità d'argento.
         Grande, placida, come in un fresco luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna.
         Sì, egli sapeva, sapeva che cos'era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna?
         Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva.
         Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna... C'era la Luna! la Luna!
         E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell'averla scoperta, là, mentr'ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore.

Luigi Pirandello

Il poeta che finì le parole, seppe concludere il suo discorso gettando al di sopra delle nuvole il suo grido di rabbia.Tentò di strappare al cielo disteso, quel sorriso che stonava col temporale racchiuso nel cuore stesso dell'uomo che un tempo donava le parole all'emozione di chi udiva i suoi suoni.Quel poeta si perse e fù terribile come perdere un braccio, una gamba o la felicità.Rimase impietrito ,le labbra non ne vollero sapere di dire sillaba o assono alcuno.Si sentì svenire, cadere, sparire.Questi termini gli rimbalzarono in fronte come un cecchino che da lontano cercava proprio quel punto per colpire.
Morire, qualcuno udì questo ed il poeta spaventato si voltò senza comprendere che proprio dalle sue corde uscì quel termine inafferato.
Perchè debbo morire pensò?Perchè proprio ora,adesso così senza saper che dire?
Io che ho dedicato la vita alle parole, proprio ora non sò che farne,come usarle per scolpire una traccia,per lasciare un segno?.Come posso esprimere adesso, la poesia più intensa mai concepita dal mio Io?Come raccontarvi in un verso ciò che mi stà lentamente accadendo ora?

" Così, come volle l'Amore,
io vissì ed Amai."

qualcuno udì questo,
e poi il silenzio.

Fernando Pessoa

Non so chi sono, che anima ho.
Quando parlo con sincerità non so con quale sincerità parlo.
Sono variamente altro da un io che non so se esiste.

Persone e persone.
Fiumi di parole che raccontano l'essenza o semplicemente la quotidianità di ognuno.Navigo attraverso il blog,attraverso il diario che molti decidono di condividere anche con me, e mi accorgo di quanta malinconia sia fatta la nostra strada,Il percorso intrapreso da ognuno,ogni giorno.Mi chiedo in che modo una persona salverebbe la mia giornata semplicemente offrendo un sorriso senza avere nulla in cambio.Per il solo piacere di render la vita di una persona speciale.Come una carezza,quell'alone resterebbe appeso al mio viso facendo sì ch'io sia migliore di ciò che sono.Perchè ricevere del bene senza fini alcuni ci mostra che infondo il mondo non è un luogo brutto in cui trascorrere i giorni.Che le persone sono fatte di sentimenti gentili e di parole che da sole renderebbero giustizia ad un fiore.
Si è tutti in cerca di un gesto che faccia sbiadire la nebbia, di un respiro che asciughi la neve,di uno sguardo che mandi via la coltre di remore e timori verso il futuro che da un pò di tempo a questa parte, mi pare alberghino soffici nel pensiero di ognuno di noi.Quanto occorre infine?
Un sorriso semplice, Come un filo sottile di bene che dal tempo raccolto,prenderà la forma di un gomitolo che sapientemente tessuto, alla fine diverrà un maglione per il nostro inverno.E sarà un grande inverno caldo.  

Io vengo dal Cielo
le Stelle tra loro
parlan solo di Te.

                        Petit Marie                                      

"Bene.
Quindi se Lei mi dà 5 io le dò 2 così avendo tra le mani il 7,
può ottenere il suo obiettivo!"
Conclude fiero, lui.

"Allora ricapitolando.
Se ho capito bene, io vi dò in garanzia una casa  lei così mi concede il mutuo e con quei soldi compro appunto, una casa.
mm.
C'è solo un piccolo particolare"
faccio io...
"Io non ho una casa...non sarei qui altrimenti..."

"Uno di noi Due è pazzo...non crede?"
Ne Concludo.

Ti amo

con gli occhi dell'uomo che sarò

e con le mani delicate del bimbo

che sono stato.

In questo lasso di tempo si ostina

la mia devozione verso

il tuo cuore.

In coda all'ufficio postale.
Ad occhio e crocie siamo in mille...persona più persona meno.
La stanza nella quale mi trovo può contenere al massimo venti persone.Quindi ho dovuto organizzare, assieme alle persone della mia fila, il respiro sincronizzato.I numeri pari respirano mentre i dispari no...e così via.
Una cazzata??avete mai provato?
Le poste nn sanno più in che direzione andare.Dopo i prodotti bancari venderanno case, uffici, apriranno boutique e solarium a goggo', senza mai allargare i propri spazi.Così qui in coda,saremo ancora di più.
"Unire gli italiani"..sarà il motto delle nuove poste.

Intanto mentre i miei pensieri sono nel pieno del proprio delirio riesco a fare un passo avanti nonostante la fila ne abbia fatti almeno tre.Una signora ultra centenaria si è infilata guardandomi con gli occhi da cerbiatta, mentre una straniera con in mano due bambine ed al seguito altri tre piccoli mi ha chiesto gentilmente se poteva passare avanti...Almeno credo mi abbia chiesto questo, poichè non ha idea di trovarsi all'interno di un ufficio postale italiano,quindi ha pensato bene di parlarmi nella sua lingua.
Ci si lamenta tutti,I più datati soprattutto...intendo proprio quelli che sono in fila da almeno tre giorni.Pare che la coda non finisca mai poichè il gioco stà proprio nel farti credere di esser giunto al traguardo e proprio sul più bel..zac...ti reindirizzano nuovamente in fondo alla fila.Quindi come un serpente che si morde la coda, si continua col girare all'infinito.
L'ultracentenaria nel frattempo è arrivata allo sportello.Riesco a percepire dal modo in cui grida la gentile signora dall'altra parte del vetro che alla cerbiatta manca un solo euro per concludere la sua operazione.Ovviamente dopo aver tirato fuori dalle tasche le foto dei nipoti, fazzoletti vari, filo ago bottoni, si accorge che non le è rimasto più un soldo.Esausto fingo di chinarmi, rischiando di esser posseduto da due omoni che nel frattempo sono comparsi alle mie spalle, tiro fuori dalle tasche un euro e glielo porgo...fingendo che le sia caduto.
"Levati dalle palle" legge l'highlander dritto nei miei occhi mentre mi ringrazia.
Finalmente soli, io e lo sportello.
"Dovrei inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, grazie"...dico col tono fiero di chi ha appena conquistato l'Everest...
"Mi spiace signore, ma la signora davanti a lei ha appena inviato una lettera con l'ultimo talloncino che avevamo a disposizione.Mi spiace davvero,torni domani".