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Creato da pinosilvestre1 il 13/11/2006

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Basilio, Vescovo di Cesarea

"L'utopia è là, all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, essa si allontana di due passi; faccio dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi. Per quanto cammini, mai la raggiungerò. A che serve allora l'utopia? Serve a questo: a camminare."
Eduardo Galeano

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"E' meglio inclinare al dubbio che alla certezza in cose difficili da provare e pericolose da credere."
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« Tramonto sul mareLa mia amica Pat ha ragione! »

Ai giudici della Corte di Strasburgo

Post n°882 pubblicato il 04 Novembre 2009 da pinosilvestre1
 

"Repose maintenant dans ta gloire, noble initiateur. Ton œuvre est achevée ; ta divinité est fondée. Ne crains plus de voir crouler par une faute l'édifice de tes efforts. Désormais hors des atteintes de la fragilité, tu assisteras, du haut de la paix divine, aux conséquences infinies de tes actes. Au prix de quelques heures de souffrance, qui n'ont pas même atteint ta grande âme, tu as acheté la plus complète immortalité. Pour des milliers d'années, le monde va relever de toi ! Drapeau de nos contradictions, tu seras le signe autour duquel se livrera la plus ardente bataille. Mille fois plus vivant, mille fois plus aimé depuis ta mort que durant les jours de ton passage ici-bas, tu deviendras à tel point la pierre angulaire de l'humanité qu'arracher ton nom de ce monde serait l'ébranler jusqu'aux fondements. Entre toi et Dieu, on ne distinguera plus. Pleinement vainqueur de la mort, prends possession de ton royaume, où te suivront, par la voie royale que tu as tracée, des siècles d'adorateurs".

Questa bellissima pagina tratta da "Vie di Jésus" di E. Renan è la più efficace risposta all'assurda sentenza della Corte europea che vorrebbe la rimozione del Crocifisso dalle aule in dispregio  totale della cultura e delle tradizioni religiose di un popolo come il nostro.

La  croce, simbolo cristiano per eccellenza, continuerà nonostante tutto ad essere segno di contraddizione ma non c'è sentenza che possa eliminarla dalle coscienze degli uomini. Il crocifisso è di per sè  ben poca cosa,  un semplice pezzo di legno, un oggetto come tanti da applicare al muro o da poggiare su un  tavolo.  Anche il cristiano più devoto e consapevole ne potrebbe fare a meno.

A patto però che vengano rispettati e difesi tutti i crocifissi in carne ed ossa che quel bimillenario simbolo cristiano prepotentemente (ma ahimé spesso inutilmente) richiama alla pietà ed all'attenzione degli uomini.

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Commenti al Post:
kayfakayfa
kayfakayfa il 04/11/09 alle 11:15 via WEB
Pino non volermene, ritengo invece che la sentenza sia giusta in virtù della crescente multietnicità della società: la croce è un forte simbolo religioso ed esporle in un contesto pubblico oltre a mettere in discussione la laicità dello stato, potrebbe offendere chi non professa il credo cattolico. La tolleranza è alla base del cristianesimo, e il rispetto per il credo altrui è senso di tollerenza!
 
 
pinosilvestre1
pinosilvestre1 il 04/11/09 alle 12:45 via WEB
Caro Enzo, non sono un fondamentalista. E poi credo molto più nei valori dello spirito più che nei simboli esteriori o nei riti formali nei quali si pretende spesso di identificare la fede. Tuttavia mi domando: che male fa un crocifisso appeso ad un muro a coloro che non professano la religione cristiana? Anche i simboli pubblici, quando sono radicati nella coscienza millenaria di un popolo, meritano rispetto e tolleranza. Ma tu immagini cosa sarebbe successo se qualcosa del genere fosse avvenuta nel mondo arabo? Se qualcuno per legge si fosse sognato di abolire i simboli pubblici della religione islamica? Apriti cielo!
 
   
kayfakayfa
kayfakayfa il 04/11/09 alle 15:11 via WEB
Eccome se ciò pensato, addirittura m'è venuto in mente il termine EURABIA coniato dalla Fallaci. Ma poi mi sono reso conto che non c'entrava niente con quanto avvenuto visto che la signora finlandese residente in Italia che chiese la rimozione dei crocifissi era atea, né musulamana o quant'altro! Vedi anche tu come inizialmente io chissà quanti altri sei inciampato nella supposizione che tutto partiva dall'ISLAM. Ma sta volta l'ISLAM non c'entra nulla. c'entra invece il rispetto di una persona che chiede che un simbolo religioso sia rimosso da un edificio pubblico e laico per rispetto di chi professa un altro credo o non crede affatto in DIO!
 
     
pinosilvestre1
pinosilvestre1 il 04/11/09 alle 15:50 via WEB
Lo so che non musumalmana ma atea era la signora che ha chiesto la rimozione del crocifisso. L'Islam stavolta non c'entra nulla, hai ragione! Ma io continuo a sostenere che a me non dà fastidio una croce di legno appesa al muro di una scuola o di un ufficio pubblico. A prescindere dal fatto che non se ne vedono poi tante in giro come invece avveniva negli anni della mia infanzia, io non trovo nulla di male in questo simbolo antico e nobilissimo che, nella sua plastica rappresentazione del Capro espiatorio per eccellenza, continua a parlare al cuore gretto e feroce dell'uomo. Spesso la stessa croce è stata chiamata a suggellare atrocità e crudeltà efferate (qualcuno ebbe addirittura il coraggio e il pessimo gusto di offrila al bacio di Giordano Bruno morente sul rogo) ma nessuno può negare che il significato di questo simbolo è di molto superiore alla pochezza ed alla miseria dell'uomo. E non è necessario essere cattolici o credenti per apprezzarne il messaggio.
 
panpanpi
panpanpi il 05/11/09 alle 07:05 via WEB
io ho l'impressione che si sia creato un terribile precedente ...
 
 
pinosilvestre1
pinosilvestre1 il 05/11/09 alle 09:22 via WEB
Ma tutto questo è un dejà vu, è già successo altre volte in passato. Come ai tempi, ad esempio, del grande poeta Giuseppe Parini, il quale in proposito ebbe a dire: "dove non entra il cittadino Cristo non entra nemmeno il citadino Parini". L'importante è non cancellare la croce e quel che essa rappresenta dal cuore e dalla mente degli uomini di buona volontà. Un amichevole saluto e buona giornata.
 
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