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L'infiammazione, stress ossidativo e antiossidanti.

Post n°22 pubblicato il 07 Dicembre 2012 da MonteFugi

Articolo scritto e pubblicato dal dottor Liborio Quinto

Tecnologo Alimentare e Consulente in Nutrizione

4 Dicembre 2012.

 

L'infiammazione è un processo innescato dal sistema immunitario che si manifesta in presenza di:  

 

  • una lesione ad un tessuto: taglio, frattura, urto, scottatura, ustioni, etc.

  • un infezione di origine batterica, virale, fungina o di altro parassita

  • da una intolleranza alimentare

  • da un allergia alimentare

  • da diete scorrette ricche di sostanze inquinanti tossiche

  • dall'alcool

  • da una dieta ricca di zuccheri ad alto infice glicemico a causa degli AGE che forma nel sangue.

  • da una disbiosi intestinale

  • da un tumore

  • da una dieta ricca di grassi rancidi, fritti, grassi trans e grassi saturi che aumentano le LDL.

 

L'infiammazione può essere locale, cioè riguardare solo un organo o tessuto (esempio un epatite), oppure essere sistemico, ossia riguardare l'intero organismo come nel caso dell'influenza.

 

L'infiammazione sistemica inoltre può essere sintomatica oppure silente.

 

Il processo infiammatorio quando viene innescato ha il compito di distruggere i tessuti lesi, le cellule infettate, e i batteri, virus o allergeni penetrati nell'organismo per poi una volta terminato la distruzione cellulare, ripulire il campo di battaglia attraverso la fagocitosi (grazie all'intervento dei macrofagi)ed infine riparare il tessuto leso rimpiazzandolo con cellule nuove.

 

In pratica se si infiamma il tessuto cartilagineo del ginocchio, si attiva l'infimmazione che prima provocherà la distruzione del tessuto rendendolo dolente e poco funzionale per poi nei giorni successivi ricostruirlo con cellule nuove “ringiovanimento cellulare”.

 

Quindi l'infiammzione è costituito da:

  • Una fase iniziale distruttiva – ripulitiva

  • Un fase finale ricostruttiva di rigenerazione cellulare.

 

In certe circostanze però, il processo infiammatorio permane costantemente nella fase iniziale cioè distruttiva, mentre la fase finale ricostruttiva non si attiva mai.

Questa situazione viene detta INFIAMMAZIONE CRONICA ed è tipica delle malattie croniche di tipo auto-immuni, allergie, intolleranze alimentari, o di certe patologie come i tumori o alcune infezioni virali perenni, come l'epatite C o B.

 

L'infiammazione quando si innesca porta delle modifiche a livello metabolico:

  1. aumenta la glicemia dovuta alla produzione di Cortisolo

  2. aumenta la resistenza insulinica

  3. vengono attivati i globuli bianchi

  4. aumenta la produzione di radicali liberi che accellerano il processo di invecchiamento biologico.

 

Il guaio dell'infiammazione cronica è che i globuli bianchi attivati avviano un processo costante di distruzione mediante la fagocitosi e sopratutto mediante la produzione di radicali liberi. Troppi radicali liberi dannegiano i tessuti. Chi ha una psoriasi, un eczema, un raffreddore da fieno, una vasculite, etc, presenta un forte stress ossidativo in quella zona del corpo.

 

Per contrastare un infiammazione cronica bisogna agire su più fronti:

 

1. Il CORTISONE

La terapia più semplice è rapida è l'impiego di cortisonici; Il cortisone è in grado di bloccare la fosfolipasi-A impedendo il rilascio dell'acido arachidonico da parte delle membrane cellulari dei tessuti interessati. Bloccando il rilascio dell'acido arachidonico (un omega-6 pro-infiammatorio) viene impedita la formazione delle prostaglandine della serie 2 mediatori dell'infiammazione e del dolore. Pur troppo l'impiego massiccio di CORTISONE e farmaci simili (inibitori della fosfolipasi A), può portare a gravi effetti collaterali.

 

2. Aspirina, Ibuprofene, salicilati, etc.

Sono molecole anti-infiammatori in grado di inibire l'attività enzimatica della ciclossigenasi

“COX-1”, impedendo che l'acido arachidonico estratto dalla fosfolipasi A dalla membrana cellulare della cellula infiammata si converti in PROSTAGLANDINA-2 infiammatoria. Ecco perchè il mal di testa svanisce con una compressa di ASPIRINA. Pur troppo questi principi attivi non sono in grado di inibire l'attività enzimatica della COX-2 (ciclossigenasi-2 inducibile dall'infiammazione) e della lipossigenasi "LOOP" (mediatore delle risposte allergiche), quindi per molte malattie infiammatorie croniche questi farmaci hanno scarsa efficacia.

 

3. L'olio omega-3 di pesce e di fegato di merluzzo

L'olio di pesce è ricco di un acido grasso simile all'acido arachidonico che si chiama EPA (ac eicosapentaenoico). Questo acido grasso come l'ac. Arachidonico, se assunto con la dieta viene incorporato nei fosfolipidi di membrane delle nostre cellule. In un processo infiammatorio, LA FOSFOLIPASI-A invece di estrarre l'acido arachidonico precursore di prostaglandine e leucotrieni infiammatori, estrarrà EPA, il quale darà origine a prostaglandine e leucotrieni NON INFIAMMATORI. In questo modo si ottiene un alleviamento dei sintomi del processo infiammatorio e si otterrà anche un calo dello stress ossidativo.

 

4. Assunzione di alimenti ricchi di antiossidanti come polifenoli, catechine, antociani, tannini, vitaminaC, carotenoidi, terpeni, glutatione, CoQ10, vit.E, etc.

Mentre il cortisolo, i fans, l'aspirina e l'olio di pesce agiscono a MONTE del processo infiammatorio, gli antiossidanti agiscono a valle, neutralizzando i radicali liberi prodotti dal sistema immunitario e quindi proteggendo le cellule sane vicino al luogo dell'infiammazione dal fuoco dei radicali liberi.

Queste sostanze elencate si trovano nelle verdure e nella frutta; ecco perchè si dice che frutta e verdura sono alimenti ricchi di antiossidanti ed hanno proprietà anti-infiammatorie.

 

5. Assunzione di Oligoelementi quali: zinco, rame, manganese, ferro e selenio.

Anche questi minerali spengono l'infiammazione a valle, infatti questi minerali sono i cofattori di enzimi antiossidanti endogeni che hanno il compito di distruggere i radicali liberi sul nascere.

Questi enzimi antiossidanti, sono: La catalasi (contiene Ferro), la Superossido-dismutasi (contiene, Zinco, rame e manganese), la Glutatione Perossiddasi (contiene SELENIO). L'integrazione nella dieta di questi oligoelementi rafforza l'organismo nel processo di detossificazione e neutralizzazione dei radicali liberi, spegnendo l'infiammazione cronica ed alleviando i sintomi. Di oligoelementi ne sono ricchissimi la frutta secca oleosa, frutta e verdura.

 

6. Assunzione di alimenti ricchi di composti solforati e aminoacidi quali metionina e cisteina.

I composti solforati che abbondano in aglio, ciopolla, cavoli, rucola, rape, verza, ravanelli, etc. sono dei substrati utilizzati dal Glutatione perossidasi e dalla glutatione transferasi per neutralizzare radicali liberi; quindi possiedono anch'essi proprietà ANTI-INFIAMMATORIE. Interessante notare che certi composti solforati iniettati direttamente sulle articolazioni infiammate “ARTRRITE”, miglioravano i sintomi.

Anche la presenza nella dieta di alimenti ricchi di cisteina e metionina possono dare un contributo nel spegnere il processo infiammatorio, perchè sono i precursori del peptide GLUTATIONE, il substrato principale della glutatione perossidasi e della glutatione transferasi per neutralizzare i radicali liberi e spegnere l'infiammazione cronica.

 

7. Evitare Oli e alimenti ricchi di grassi omega-6

Per evitare una eccessiva presenza di acido arachidonico nelle membrane cellulari, occorre eliminare le fonti più ricche di omega-6, come l'olio di girasole, l'olio di mais, l'olio di soia, il lardo di maiale, il tuorlo d'uovo di galline allevate in modo industriale e nutritr con mais, girasole e soia. L'ideale sarebbe consumare L'OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA ...meglio se fresco e di sapore piccantino-amarognolo, perchè ricco di OLEOCANTALE e vari polifenoli.

 

8. Evitare i grassi TRANS e non esagerare con i grassi saturi.

Questi ac. Grassi sono in grado di legarsi agli stessi recettori che si legano le endotossine batteriche presenti sulla superficie dei globuli bianchi (macrofagi). Una volta che questi acidi grassi si legano a tali recettori, si attivano i globuli bianchi aumentando l'infiammazione sistemica dell'organismo.

 

9. Grassi guasti, oli di frittura e alimenti ad alto indice glicemico aumentano l'infiammzione sistemica dell'organismo

 

IMPORTANTE DIRE!

Che l'infiammazione totale che si manifesta su un organo o tessuto deriva dalla sommatoria dei vari processi infiammatori in atto. Quindi se uno soffre di artrite, se contemporaneamente ha la febbre, ha un accesso dentario, beve alcool, mangia fritti e si lacera una mano, i sintomi dolorosi sull'artrite si fa sentire più forte.

FIGURA-1 SCHEMA SINTETICO DEL PROCESSO INFIAMMATORIO

Articolo scritto e pubblicato dal dottor Liborio Quinto

Tecnologo Alimentare e Consulente in Nutrizione

4 Dicembre 2012 – Marina di Ginosa - TARANTO

 
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