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Un blog creato da Mthrandir il 11/01/2005

Schegge di vetro

Ad averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo)

 
 

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MARKETING ELETTORALE PERSONALE

Post n°57 pubblicato il 01 Settembre 2005 da Mthrandir
 
Foto di Mthrandir

Si avvicina a grandi passi la stagione più calda della legislatura, quella dei ludi elettorali. Gli uffici della propaganda di entrambi gli schieramenti sono in fibrillazione: giovanotti col capello scolpito in frivoli ricci di gel, occhiali tondi e cravatte sgargianti corrono sudati da un desktop ad un brainstorming senza pause, un po’ creano le strategie, un po’ prendono appunti. Arrivano i risultati dei primi sondaggi, si valuta il potenziale, si clusterizza il target, si pianifica, si contano gli amici e i nemici. I responsabili dei team, caricati dai motivatori, prendono gli ordini e catechizzano a loro volta i collaboratori: grinta, feroce determinazione e dedizione assoluta perché: “…conta solo vincere, arrivare secondi non è un’opzione”. E’ uno sforzo immane, intere organizzazioni si muovono nella consapevolezza di giocarsi, in pochi mesi, mandati, cariche e sedili capaci di generare profitti considerevoli. Il lavoro di oggi è poco appariscente, anzi del tutto impercettibile ai più, ma il risultato sarà presto evidente. Giri d’Italia in pullman, conventions, cene d’elite, comizi, raduni, messaggini telefonici, depliant, mailing postali, apparizioni TV, manifesti su ogni albero delle città, comunicati e conferenze stampa sommergeranno l’esistenza di ognuno di noi con la forza devastante di dieci “Katrina”. Miliardi di euro, la cui provenienza non ci sarà mai nota, bruciati per decidere quali incompetenti assumeranno la guida di un paese seriamente preoccupato di sapere se e quando Cassano finirà agli odiati bianconeri. Quasi quasi mi candido anch’io, magari tenendo un profilo basso ed offrendomi (bisogna riconoscere che sarei agli inizi della “carriera”) come pianista parlamentare. Orecchio, in fondo, un po’ ne ho. Mi mancano, invece, i consulenti di immagine e  di marketing. E’ una lacuna importante, ma potrei puntare sullo slogan di Ricucci (pare che funzioni) sostenendo di essermi fatto da solo. Alla gente, tutto sommato, piace credere alle favole. Oppure, punto sui modesti natali operai colpendo dritto al cuore l’illusione di tutti che esista veramente qualcuno a cui, di loro, freghi qualcosa. Per il momento, mi limito ad elaborare una traccia di discorso personalizzabile che, una volta ricevuta la disponibilità a schierarmi da uno qualsiasi dei due poli, potrei connotare in ragione dell’impostazione ideologica opportuna.

“Amiche e Amici - Compagne e Compagni - Camerati,
viviamo un momento storico che ci impone di fare delle scelte di campo chiare e senza ripensamenti. Il Paese ha bisogno di una guida stabile e sicura, di una maggioranza capace di trovare, nella diversità delle proprie componenti, la ricchezza di opzioni necessaria a produrre soluzioni credibili ai problemi della nostra società. Ho letto da più parti che noi saremmo divisi, che le forze della nostra coalizione sarebbero portatrici di istanze inconciliabili e che la nostra vittoria getterebbe il Paese nel baratro dell’ingovernabilità. Si tratta del maldestro tentativo di screditarci agli occhi della gente compiuto da chi, grazie alla rete di complicità dei media, non ha nulla di concreto da proporre. Noi non risponderemo a questi attacchi portati alla cieca perché si tratterebbe di accettare un approccio dialettico sterile che non ci appartiene. Noi ci presentiamo come forza di governo, e una forza di governo è chiamata ad assumersi la responsabilità di fare. Ma, per fare, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che condividono i nostri valori: un Paese con un’economia forte, una Società più giusta e tollerante, un Paese capace di cogliere in pieno le sfide del terzo millennio. Il Paese non può più permettersi di attendere nella realizzazione delle riforme senza correre il rischio di trovarsi in grande svantaggio sul piano della competitività interna ed internazionale. Servono iniziative concrete in campo economico che diano un nuovo slancio all’impresa e misure di finanza pubblica volte a razionalizzare i costi e, allo stesso tempo, finalizzate a recuperi di efficienza che permettano di liberare risorse da destinare ad una revisione del sistema fiscale tutta centrata sulla necessità di aumentare la quota del reddito disponibile delle famiglie e rilanciarne i consumi. Si tratta, sempre concentrati su azioni concrete, di creare quel circolo virtuoso indispensabile per produrre ricchezza non solo nel breve termine, ma anche, e soprattutto, nel lungo periodo. Ma c’è molto da fare per modernizzare la dotazione strutturale ed infrastrutturale del nostro Paese perché è l’unica via per diminuire i divari di competitività tra le diverse aree del paese, anche incoraggiando il flusso di investimenti stranieri. E’ inutile ripetere ciò che, ormai, tutti sappiamo: maggiori investimenti significano maggiori possibilità per la ricerca e, di conseguenza, un maggior grado di innovazione tecnologica che, a sua volta, si traduce in una migliore qualità del Made in Italy e competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali. Certo, non possiamo dimenticare che questi risultati si possono ottenere soltanto operando con una visione di insieme che non può prescindere, e mi limito ad un esempio che è sotto gli occhi di tutti, da una riforma della giustizia che accorci drasticamente i tempi dei processi che, oggi, hanno raggiunto limiti intollerabili. Ma serve anche una società più giusta, una società che garantisca ogni cittadino con particolare attenzione alla fasce più deboli. Chi ci ha seguito, sia quando siamo stati chiamati a governare sia quando, invece, abbiamo ricevuto il mandato di tutelare i diritti delle minoranze, sa che abbiamo sempre agito con fermezza e coerenza, che siamo stati aperti alle proposte delle opposizioni, ma fedeli al programma di governo. Questo ha fatto, e fa, di noi la vera forza trainante del Paese, l’unica in grado di dare vere risposte ai problemi veri della gente!

Se qualcuno fosse interessato ad assumermi politicamente, mi può contattare attraverso la messaggistica di Libero. L’offerta è valida fino a dicembre 2005. Trascorso detto termine, i miei discorsi (ne ho anche altri) saranno messi all’asta su E-Bay.

Mthrandir

(Nella foto, archeomarketing elettorale)

 
 
 
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