Schegge di vetroAd averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo) |
AREA PERSONALE
TAG
ALTROVE...
- Qualcuno che conta molto per me
- Vi dedica 5 minuti solo qui, ma vale la pena ;-)
- Era numanumadai...peccato se ve la siete persa
- La ragazza si farà..
- Deathofaman..è tornato! (almeno credo)
- L'indipendenza dà fastidio...
- Il VERO "Mesidera"
- Prima o poi si arrenderà
- Un semaforo dove ci si ferma con piacere
- Il Collega dopo l'operazione
- Pagine di gustoso sense of humor
- Grandioso!
- Ironico ok, ma Distacco?
- Giancla: a volte condivido, a volte no
- Cattivo, ma non troppo
- Pedone taoista
- Personalità confusa
- Associazione Culturale "Mario Tedeschi"
- La ragione
- Eque ripartizioni
- Secondo me, ce la può fare ;-)
- Gocce di sole
MENU
Post n°14 pubblicato il 23 Gennaio 2005 da Mthrandir
Commemorazioni Sono i primi giorni di dicembre, 1944 secondo il normale calendario, o Anno XXIII dell’Era Fascista. Le giornate si accorciano rapidamente e Walter lascia la falegnameria dove lavora da qualche tempo per far visita alla fidanzata. Ha da poco compiuto 19 anni e lei è una bella ragazza di 17. Con la benedizione del padre di lei, possono vedersi, due volte alla settimana, nella casa colonica appena fuori dalla frazione dove abita la biondina, alla presenza di almeno uno dei genitori. Walter inforca la moto, quella che lo accompagna indifferentemente al lavoro o tra gli Appennini del modenese quando fa la staffetta per portare al sicuro qualcuno per il quale la terra scotta, e lascia la città. L’aria è fredda e la sottile foschia della sera ghiaccia al suo passaggio lasciandogli sulla faccia la puntura di migliaia di spilli. Non importa, stasera la politica, la lotta, la “resistenza” sono idee che sbiadiscono in fretta. Un giro sulla manopola del gas e alle sua spalle le ultime case della cittadina diventano più piccole e meno visibili. Sono pochi chilometri da percorrere il più in fretta possibile, senza pensare ad altro che a lei. C’è voluto poco, come sempre, ad entrare in quel cortile, ormai più familiare di quello di casa sua. Appoggia la moto sul cavalletto e si avvicina alla finestra sbarrata che lascia filtrare un luce gialla dalla cucina. Prima di entrare, gli piace godersi due minuti di spettacolo senza essere visto, almeno lui crede. La osserva con quel suo grembiulone troppo largo, indaffarata a preparare qualcosa che chiamare cena è, forse, eccessivo. Sanno entrambi di essere nello stesso posto: quel rottame metallico romba peggio di un carro Tigre e solo un sordo non l’avrebbe sentito. Ma continuano a recitare la parte. Bussa, qualche istante di attesa, è il portone ruota sui suoi enormi cardini. Allarga con la spalla lo spiraglio e si intrufola come un gatto lasciando nel corridoio il solito frettoloso “Buona sera”. Si siede al tavolo, senza parlare. Qualche sorriso trattenuto a stento cerca di eludere la sorveglianza attenta del padre chino di fronte all’enorme camino apparentemente concentrato sull’affilatura di qualche strumento. Walter era mio zio e io, il 25 aprile, vado al mare. Mthrandir |
Post n°13 pubblicato il 21 Gennaio 2005 da Mthrandir
Filippica: Io protesto
Ho iniziato questa specie di trip mentale del blog da pochissimo tempo senza sapere, nell’ordine:
Svolto questo breve ragionamento, e assegnata una crocetta sul “si” alla questione numero 4 azzerando, di fatto, anche le prime tre, ho cominciato a vaneggiare per iscritto tanto per vedere se questa attività avrebbe attecchito nel mio spirito. Ha attecchito, accidenti! Così, non mi sono più limitato a scrivere sul mio, ma sono andato a curiosare altrove per vedere come altri avessero risolto la questione. Come era fin troppo facile attendersi, ho trovato un campionario vasto e assai composito; alcune cose interessanti, altre meno, ma anche questo era facile da prevedere. Cosa c’entra tutto questo con la filippica? C’entra, e vado a spiegare. Per quanto ognuno sia discretamente libero di fare e brigare ciò che gli salta in mente, specie a casa sua, io voglio protestare ufficialmente contro un atteggiamento che, mi pare, sia piuttosto diffuso. Da molte parti capita di trovare messaggi scritti con l’alfabeto latino, ma il cui contenuto è traducibile soltanto passando per l’aramaico antico. Si ricava l’impressione che, per dimostrare che ciò che si è scritto è intelligente e profondo, si debba necessariamente esprimerlo nel modo più complicato possibile. Capisco la tentazione: esiste un’equivalenza non scritta secondo la quale un testo scorrevole e piacevole da leggere non possa riguardare argomenti di una certa complessità, ma ci si può anche ribellare a questa fesseria, o no? A meno che non sia vera una delle seguenti ipotesi: la prima riguarda le mia capacità interpretative. E’ possibile che mi manchino i riferimenti culturali o il dominio totale della lingua per cui, in realtà, è scritto tutto in modo che chiunque possa comprendere. La seconda, invece, prende le mosse da una considerazione opposta (me la sottopose un brillante Professore universitario qualche lustro fa): quando si comincia con il parlar troppo difficile – aggiunse anche che, di solito, a questo linguaggio si unisce la tendenza a disegnare frecce – allora potete alzarvi e andarvene poiché l’oratore non ha più niente da dire. Io continuo a scrivere, a meditare e a leggere oscillando perpetuamente tra le due teorie.
Mthrandir |
Post n°12 pubblicato il 21 Gennaio 2005 da Mthrandir
Recensione: Un uomo che ha un sogno deve essere ucciso, prima che i suoi sogni uccidano te Titolo del film: Alexander Nel mio piccolo, e per quanto poco possa contare, voglio spezzare una lancia (eheheheheh) a favore di questa mega produzione americana dedicata al grande Alessandro. La decisione l’ho presa dopo aver letto, stamattina, l’ennesima critica al film, stavolta elaborata nientemeno che da uno storico militare dei più affermati (chiunque desideri leggerla, si procuri il Corriere della Sera). Ebbene, che il film non sia piaciuto agli americani non mi stupisce: in tre ore di spettacolo, pochi morti, poco sangue, giusto un paio di tette e una chiappa, pelo niente. Troppo poco per palati così raffinati e critiche ampiamente condivisibili. Aggiungiamoci pure, come aggravante, che Stone non nasconde che il prode condottiero fosse, se non del tutto culattone, almeno bisex, e il risultato dello scarso gradimento è assicurato. Ora, siccome perfino gli intellettuali hanno avuto il sospetto che fondare una critica su questi argomenti potesse prestare il fianco a facili umorismi, esce dal cilindro l’immancabile esperto che sproloquia per tutta la pagina rimproverando al regista le seguenti mancanze:
Io, che ho cercato di guardare il film, e non solo di vederlo, ne sono uscito con tutt’altra impressione. Forse un po’ lungo, ma coinvolgente ed intenso. In alcuni punti melodrammatico, certo, ma ho avuto l’impressione che il punto sia stato toccato moltissime volte, e in modi diversi. La sfida di un uomo ai propri limiti personali e a quelli impostigli dal suo tempo, l’intuizione che il mondo sia qualcosa di più ampio e vario della propria polis, la consapevolezza che ogni confine non è un ostacolo, ma una scelta. La forza di andare contro tutto e tutti, a qualsiasi costo, per realizzare un sogno. Se anche la battaglia nella foresta indiana non è storicamente credibile, almeno non del tutto, il senso credo che stia tutto in colui che, lancia in resta, sprona il cavallo mentre tutti retrocedono e affronta l’elefante impennato. Per questo di Alessandro molti ricordano il nome e delle altre migliaia di uomini si è persa la memoria. Mthrandir |
Post n°11 pubblicato il 19 Gennaio 2005 da Mthrandir
Futuro
Ogni tanto mi capita di pensare che, tutto sommato, mi piacerebbe avere un pargolo che gira per casa. Un piccolo frugolo che frigna, si lamenta, chiede il perché di mille cose e non mi lascia il tempo di pensare a null’altro che a lui (o a lei, è uguale). Anzi, molto spesso mi capita anche di desiderarlo. Poi, esaurite le visioni più o meno poetiche del tenero essere, mi assalgono un miliardo di paure che, per motivi di spazio, non posso elencare in queste poche righe. Quella fondamentale, è quella di non essere all’altezza, di aver accumulato un enorme ritardo e che, se e quando verrà, ci separeranno delle ere geologiche e non soltanto pochi lustri. A puro titolo di esempio, valgano le considerazioni sulla capacità stimata di essergli, in qualche modo, “maestro”. Quanti sono i perché che mi verranno posti ai quali mi troverò non impreparato, ma impossibilitato a rispondere? Tra le prospettive fortemente spaventevoli ci sono quelle delle migliorie tecnologiche. Mi atterriscono alcune “allucinazioni” che, probabilmente, sono destinate a divenire una fosca realtà. Oggi la mia casetta, che non è una capanna del neolitico, assomiglia moltissimo alla plancia dell’Enterprise con luci, pulsanti, apparecchi vari di cui conosco il 5% delle funzioni, tutti sardonicamente occhieggianti e fieri del loro sottoutilizzo. Faccio ridere la folla quando estraggo il mio cellulare che, udite! udite!, fa semplicemente da telefono e non è abilitato a fare foto, filmati, non masterizza, non suona polifonico, non fa il caffè e, molto spesso, non mi dice nemmeno chi chiama. Domani, mentre io cercherò di seguire affannosamente il passo del progresso, mi vedrò tornare a casa una specie di Matrix Reloaded, un figlio mezzo umano e mezzo macchina, tutto interconnesso e grondante fili al punto che non so nemmeno se riuscirò a riconoscerne i connotati, al quale sarò io a chiedere come funziona quel cazzo di telecomando tipo carta di credito che non riconosce la mia voce e non vuol saperne di cambiare canale. Lui, con aria compassionevole, mi dirà che funziona solo se parlo allo strumento fissando contemporaneamente lo schermo nel punto predefinito, ma che, in ogni caso, se non si fa il download della lista della spesa ordinata dal frigorifero, non c’è speranza che lo schermo alla neurite accetti il comando. Io mi sentirò una merda e gli dirò che ha ragione, che non ci avevo pensato, lo ringrazierò odiandolo un poco. La paura è quella che non sarò capace di vincere la voglia di mandarlo affanculo e di pensare :”Ti voglio bene”. Mthrandir |
Post n°10 pubblicato il 19 Gennaio 2005 da Mthrandir
I grandi temi dell'anima Chiunque al mondo possa dirsi convinto dell'esistenza di Dio, prima o poi, dovendo rispondere al tema della cosmogonia, dovrà scegliere una delle seguenti scuole di pensiero: 1. Dio esiste, ma questo pianeta non è opera Sua, bensì di un collaboratore alle prime armi. La dimostrazione sta nel fatto che di codesti pianeti ve n'è uno solo in tutto l'Universo; 2. Dio esiste, ma, in effetti, non ha proprio tutte le qualità che, solitamente, Gli vengono attribuite. E' un Grande, senza dubbio, ma anche Lui ha i suoi limiti. Non si può dire, però, che non ci metta l'impegno; 3. Dio esiste, questo mondo perfetto è opera Sua; siamo noi che non capiamo un cazzo dei Suoi progetti perchè siamo troppo limitati per entrare nella Sua Mente. Quindi, rassegnatevi e cercate di comportarvi bene che, alla fine, ci sarà una caramella per tutti. Considerando il successo plurisecolare dei teologi, mi chiedo cosa aspetti la FIAT ad ingaggiarli per il suo ufficio marketing. Mthrandir |
Post n°8 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da Mthrandir
Antica saggezza S' i' fosse foco, arderei lo monno; Omaggio alla letteratura d'autore |
Post n°7 pubblicato il 18 Gennaio 2005 da Mthrandir
Dizionario non ufficiale della Terra di Mezzo (Parte prima)
Celibato: condizione richiesta ai religiosi per poter praticare ufficiosamente la poligamia; Castità: intervallo temporale tra due rapporti sessuali; Fecondazione omologa: possibile effetto dell’accoppiamento tra marito e moglie (raro); Fecondazione eterologa: possibile effetto dell’accoppiamento tra la moglie e chiunque altro non sia il marito. E viceversa (molto più frequente); Fede: stato psicologico di alterazione durante il quale potreste credere che, in vostra assenza, è passato da casa vostra un angelo con il compito di fecondare vostra moglie; Fedeltà: movimento ondulatorio della coda attivato nei confronti di chiunque porti cibo; Io: idea mistica e metafisica, ma senza la “D”; Matrimonio: una delle numerose pratiche sessuali contro natura; Morte: periodo dell’esistenza posteriore alla dicitura: ”Da consumarsi preferibilmente entro la data riportata sulla confezione” (il timbro è sbiadito e si legge male); Politica: un’esperienza che può arricchire moltissimo; Sesso: uno dei più antichi giochi di società. Attualmente in uscita anche per PC. Disponibile nelle versioni “Executive” (per due o più giocatori) e “Light” (per un solo giocatore, adatto anche ai minori di anni 18); Vita: trascurabile intervallo di tempo tra due niente; Mthrandir |
Post n°5 pubblicato il 14 Gennaio 2005 da Mthrandir
Cooperazione pelosa? A molti di voi sarà giunta la mail che riporto integralmente di seguito (è riferita al sequestro e alla seguente, chiacchierata, liberazione di Simona Pari e Simona Torretta in Iraq): Utilità delle 2 Simone stipendiate 8.000 (ottomila) euro al mese per far le "volontarie" (mentre i nostri poveri soldati percepiscono meno della metà); Dal Corriere della Sera la loro giornata tipo prima di farsi rapire: Simona Torretta studiava per un esame all'università, la Pari insegnava la raccolta differenziata ai bambini iracheni (poteva farlo a Torre del Greco, Napoli, che di risolvere il problema della monnezza ne avevano più bisogno, mentre gli iracheni non hanno da mangiare). Bene. I commenti etici sono di sola responsabilità del “redattore” della mail, ma succede che mi ha lasciato di stucco l’idea che queste due signore avessero un compenso mensile di quel genere (sono quasi 16 milioni del buon vecchio conio). Accidenti, mi sono detto, mica male lo stipendiuzzo del volontario da Onlus. Magari, però, non è vero. Sappiamo tutti quanto sia facile modificare a proprio uso e consumo anche solo un pezzo della verità in modo da far trionfare il proprio punto di vista, ma, in questo caso, il prurito del controllino mi ha fatto scoprire quanto segue. In una intervista di Giuseppe Pietrobelli del Gazzettino a Massimo Atzu, responsabile di "Un ponte per", lo stesso Atzu dichiara: " l'inquadramento delle due Simone è di 40 ore lavorative settimanali per un compenso di 1.500 euro netti". Considerazione da impiegato in mezze maniche nere e visiera: i contributi sono il 32,70% e le tasse diciamo il 24%; sommate allo stipendio netto la cifra fa pressappoco Euro 2.200 mensili lordi per 14 mensilità maggiorate del TFR. Totale del “costo” = Euro 33.000 annue. Atzu, inoltre, completa la descrizione degli emolumenti dicendo: "In aggiunta vi sono l'assicurazione sulla vita (obbligatoria per le ONG), l'alloggio e i trasporti. Il vitto veniva risolto a Baghdad con una cassa comune, ma si trattava comunque di una cifra modesta." Tiriamo le somme e, se non a Euro 8.000, le signorine arrivano facilmente a una cifra stimabile per largo difetto attorno agli Euro 4.000 – 4.500 mensili (anche se, fisicamente, continuano ad incassarne cadacranio 1.500 x 14, cioè 21.000 annui). Fin qui non ci sarebbe niente di male, se non la definizione di “volontarie” che, nella Terra di Mezzo che conoscevo io, si definiva attività prestata senza corresponsione di contropartita. Ma serve tenere a mente questo numerino importante: Simona Pari e Simona Torretta (da sole) costano ad “Un ponte per…” orientativamente 80 – 90.000 Eurini all’anno. La vera “curiosità” sta altrove: Il bilancio dell'organizzazione (potete controllare agevolmente sul sito della stessa) nel 2003 ha registrato entrate per 1,869 milioni di Euro (65 per cento di contributi pubblici, 30 per cento fondi da privati) e uscite per 1,610 milioni di Euro (498.000 Euro per materiali di consumo, 940.000 per servizi, 35.000 per il personale, 76.000 per godimento beni di terzi, 65.000 per oneri diversi di gestione). Finalino: “Un ponte per…”, nell’ipotesi che si avvalga in tutto il mondo del solo rapporto di collaborazione delle due signorine, ha dichiarato spese per il personale pari al 50% di quelle effettive. In realtà, l’organico è di molto superiore e questo bilancio….come dire…..meriterebbe qualche approfondimento. Ognuno si faccia la sua idea…. Mthrandir (seguiranno approfondimenti.....) |
Post n°4 pubblicato il 13 Gennaio 2005 da Mthrandir
Achtung Juden! Roma 10 gennaio Anno LIX E.R. S.E. Sirchia, al quale tutti i camerati guardano come ad uno degli Uomini Nuovi destinati alla giuda del nostro glorioso Paese, ha commentato l’entrata in vigore della nuova Legge che vieta l’indecente consumo di tabacco nei locali pubblici con queste parole: “Oggi l’Italia ha fatto un altro passo decisivo verso l’assunzione del ruolo di guida delle Nazioni che la Storia, da sempre, riconosce al Paese che ospita la Città Millenaria. Il provvedimento che il Governo ha così strenuamente difeso è destinato a mutare, per sempre, i rapporti di forza che dominano il mondo assegnando la preminenza assoluta alla spinta al nuovo dei popoli giovani e rivoluzionari contro il potere del capitale giudaico borghese. La gioventù Italiana, finalmente, si affranca dalla servitù impostale per lunghi decenni dalle potenze straniere e spezza, con fiera baldanza, le catene che i suoi nemici avevano creduto poterle mettere ai polsi. Oggi è un giorno in cui dobbiamo essere fieri di essere Italiani perché, ancora una volta, l’intero pianeta si inchina al nostro passaggio, atterrito e tremante di fronte ad una così grande volontà di potenza. S.E. il Primo Ministro, nel pomeriggio, parteciperà alla cerimonia dello Spegnimento che avrà luogo di fronte all’Altare della Patria. Egli stesso schiaccerà sotto al tacco degli stivali i resti della Grande Sigaretta alla presenza delle delegazioni del Partito giunte a Roma da tutte le Comunità Rurali della Nazione.” Al termine del discorso, S.E. Sirchia, salutata romanamente la platea degli uditori, ha comunicato che, a far data dal 1 gennaio Anno LIX E.R. il prezzo delle sigarette è aumentato di centesimi 20 per ogni pacchetto e che, con i maggiori guadagni ottenuti dai Monopoli di Stato, si procederà ad una ulteriore riduzione delle imposte. Quest’ultimo provvedimento, come ha voluto sottolineare S.E., non sarà limitato ai soli non fumatori stroncando così le insinuazioni della propaganda straniera che avevano, nei giorni scorsi, accusato il Paese di pericolose derive razziste. Eia, Eia Mthrandir |
Post n°3 pubblicato il 12 Gennaio 2005 da Mthrandir
|
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 01:14
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 23:01
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 23:01
Inviato da: volandfarm
il 24/03/2009 alle 22:56
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 22:38