Il Sant'Uomo, il Maestro mi ha delegato a recarvi la lieta novella.
Bacheca Ebook è un bel sito curato da Silvia Masaracchio. Si tratta di una "Bacheca Ebook gratis, sapere alla portata di tutti" discretamente fornita e molto ben curata. Accanto ad alcuni volumetti di scarsa rilevanza è possibile trovare diverse opere di grande notorietà.
Egli, il Sant'Uomo, il Maestro, trattò già su queste pagine di Ryokan e tra gli ebook del sito di cui sopra ce ne è uno di una trentina di pagine, sempre a cura di Silvia Masaracchio, intitolato "Poesie di Ryokan". Cito testualmente dall'introduzione dell'opera, alcune brevi note biografiche.
Le poesie contenute in questo ebook sono tra le più belle mai scritte in Giappone, e appartengono a un monaco zen, Ryokan Daigu, da pochi anni tradotto anche in Italia, ma già conosciuto nel mondo sin da quando alla fine del Settecento, cominciò a scrivere i suo componimenti.
Ryokan abbandonò la sua ricca famiglia per diventare monaco Zen, da qui cominciò una vita di peregrinazioni in giro per il Giappone. Più tardi decise di stabilirsi in una piccola capanna, che lui chiamò Gogo-an, sul monte Kugami. Il suo amore per i bambini e per gli animali è leggendario, tanto da poter paragonare la sua figura a quella di San Francesco.
La sua estrema gentilezza e generosità ha quasi del comico: si dice che un giorno un ladro entrò nella sua capanna per rubargli le poche povere cose che possedeva. Ryokan, ritornato in casa, si accorse che il ladro aveva dimenticato un cuscino. Allora lo rincorse e glielo donò. Da qui i versi di questa poesia:
Il cuscino dimenticato
alla sue spalle:
la luna è alla mia finestra.
Ryokan (1758 - 1831), nacque in Giappone da una famiglia prestigiosa: il padre era un capovillaggio, un commerciante e un samurai, nonchè allievo del grande Matsuo Basho. All'età di 18 anni, Daigu, esattamente il 18 luglio 1775, decise inaspettatamente di entrare nel tempio Koshoji della setta Soto Zen, con l'intenzione di farsi monaco.
Nel monastero visse anni lieti e sereni, ma i prematuri lutti che colpirono la sua famiglia gli fecero prendere la decisione di diventare monaco errante. Tornò dopo molti anni al paese natìo, dove scoprì con tristezza che molti degli affetti erano deceduti e la sua famiglia era caduta in rovina.
Si stabilì allora nella capanna, dove compose versi e continuò gli studi. Negli ultimi anni della sua vita conobbe una giovane monaca, Teishin, con la quale condivise lo studio del Buddhismo e l'amore per la poesia.
I due si scambiarono bellissime poesie d'amore.
Quando Ryokan si trovò sul punto di morte, fu Teishin che gli tenne la mano e fu sempre lei che, dopo la morte del poeta, a curare e a pubblicare le sue poesie.".
Tra le 37 poesie, il Sant'Uomo, il Maestro, mi ha incaricato di scegliere questa:
Dopo vent'anni sono tornato al paese natio:
i vecchi amici scomparsi, o andati in miseria.
La campana del tempio disperde i miei sogni:
la casa è vuota, la lampada quasi spenta.
Inviato da: valerio.sampieri
il 13/03/2016 alle 15:33
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il 05/03/2016 alle 18:23
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il 16/06/2014 alle 19:32
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il 02/05/2014 alle 12:17
Inviato da: valerio.sampieri
il 30/04/2014 alle 20:00