Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Il cemento e i muratori rabbiosi.

Post n°3077 pubblicato il 19 Marzo 2024 da fedechiara
 

'Tirar simento' (sottogruppo 'Noi del Veneto orientale').

La I.A. serve, può servire alla bisogna.
Cerco nella fascetta di ricerca il significato della locuzione veneta 'tirar simento' correggendolo in 'cemento' - dappoiché ero convinto che originasse negli ambienti dell'edilizia e della storica muratura (noi Veneti abbiamo gloriosi trascorsi in questo settore lavorativo) – e mi esce una sfilza di link relativi alle costruzioni: ditte, preventivi, cappotti, rifare il tetto, applicare pannelli solari e tutto l'ambaradan edilizio oggi in crisi per carenza di bonus governativi.
Inciso: giusto fuori dalla mia stradina c'è un cantiere abbandonato con tristi palazzine al grezzo dalle vuote occhiaie, e l'impresa in questione è forse in bancarotta e sotto schiaffo giudiziario - forse per le maledizioni che gli ho tirato ogni giorno al mio passaggio per il troppo di consumo di suolo che affligge questo paese.
Solo in terza pagina mi compare il link dei sinonimi ed ecco il corretto riferimento a:
'Tirare a cimento': stuzzicare, irritare qlcn, sfidare, far incacchiare volutamente l'interlocutore e dintorni. Ah, beh, si, beh.
Che se non c'era l'intelligenza artificiale avrei continuato ad immaginarmi sudatissimi muratori incazzati in canotta che si lanciano manate di cemento da un lato e l'altro delle impalcature.
E si sa che il cemento fa male agli occhi ed ai polmoni, se inalate le polveri.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Andate avanti voi...

Post n°3076 pubblicato il 19 Marzo 2024 da fedechiara
 

Andate avanti voi.

Se mai avete litigato furiosamente con vostro marito/moglie e/o con altre persone particolarmente aggressive sapete come funziona. In una breve sintesi di noi veneti sub orientali: ' i s'à dito paroe da ciodi / i s'à dà quatro pugni sul muso.' Per dire del montare di punzecchiature, allusioni pesanti, improperi, insulti e fino al pugno primo che colpisce lo zigomo - seguito da un contro colpo sotto al mento se l'avversario è in buona forma fisica (e voi una pippa) o magari ha dei trascorsi di rissa e altro.
Poco importa come va a finire. Se non interviene presto la polizia può essere che ci scappi il morto, più qualche ferito accessorio intervenuto per 'mettere pace' (quasi sempre una brutta idea).
Aggiornate il tutto sul presente dibattito della guerra per procura che la Nato combatte vigliaccamente in Ucraina. Io ti mando tonnellate di carri e sistemi d'arma e obici a lungo raggio, ma vai avanti tu che i nostri soldati non hanno ancora ricevuto le necessarie 'regole di ingaggio', a parte le truppe del redivivo Napoleone/Macron (e si sa che i Francesi, dopo la disfatta di Napoleone, non ne hanno imbroccata una di campagna militare riuscita).
Se il lunare dibattito sulla guerra che è, che sarà, non può non esserci, è quello che andrete a leggere sull'articolo riportato qui sotto è a tutti palese che siamo di fronte ad uno spaventoso 'crescendo' – come la colonna sonora che accompagna il cupio disolvi di un film dove tutti, protagonisti e comparse sono destinati a soccombere e perire in modi atroci.
E avremmo bisogno invece, come il pane, come il respiro, di parole di pace, di inviti alla trattativa, di saper cogliere ogni fiato e spiraglio che ci viene da Mosca per 'aprire un tavolo', magari con Bergoglio a capotavola che benedice tutti i presenti, dice messa assieme agli Ortodossi e li invita a trovare nei cuori e nelle menti le parole acconce che aprono a reali piani di pace.
Piani di pace realistici, come ha sottolineato nella sua intervista agli Svizzeri, perché dopo tutti quei morti sui campi di battaglia è profondamente stupido pretendere che il nemico arretri, si ritiri, ti riconsegni i territori occupati (dove si è pure votato) con tanto di omaggi e cotillons per le signore eventualmente presenti.
Ma niente. Ogni vertice, ogni incontro politico di cui ci danno conto le tivù e i giornali è passerella mediatica per gli scemi di guerra che inneggiano alla vittoria che non può non esserci e ai soldati Nato (in sottordine i Francesi) che inevitabilmente verranno mandati a morire nella lotta furiosa che le democrazie hanno ingaggiato con le dittature (sic). Viva, viva la patria ucraina.
Andate avanti a voi - che noi telespettatori siamo curiosi solo della forma che prenderanno i larghi funghi delle esplosioni termonucleari sulle molte basi Nato che ospitiamo in Europa.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone e testo

 
 
 

Il commento in prima.

Post n°3075 pubblicato il 18 Marzo 2024 da fedechiara
 

Commenti in prima. 18 marzo 2022

Egregia P. F.,
cito sempre la cifra totale dei morti nella guerra del Donbass perché è 'impressionante' - e molte fonti dicono che è una stima al ribasso. Non la tedio con dei link che lo comprovano poiché temo che lei indossi, come tanti in questi giorni di osanna all'Ucraina resistente, la maglietta blu e gialla da centravanti. Non avrei avuto difficoltà a dividere i morti per fazione combattente - Wikipedia ha una ricca pagina dettagliata in proposito per chi ama attribuire colpe ai russi o agli ucraini e vestire la maglietta dell'una o dell'altra squadra - ma mi rifiuto di farlo perché è la cifra totale della follia bellica che mi sconvolge. E mi chiedo, oggi come allora, se una maggiore lungimiranza e prudenza e buonsenso dei governanti ucraini, nessuno escluso, avrebbe potuto arginare quella guerra e condurla dentro ai binari di una trattativa di pace che avrebbe disinnescato la miccia della presente guerra. E' più fazioso, mi creda, dividere i morti (ed è oltremodo arduo citare le fonti e dirle super partes) di qua e di là dell'orizzonte bellico che li ha contrassegnati nelle bare di pertinenza piuttosto di indicare la necessità di una trattativa di pace che prenda in considerazione le buone ragioni dell'avversario e del 'nemico'. Perché la pace, tutte le paci, si fa con il nemico che ti ha mosso guerra - dopo averla subita (o credere di averla subita, ma la soggettività del suo giudizio non cambia i termini della questione). La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Si torni alla politica e si smetta la guerra. Magari si dica a gran voce ai maggiorenti della Nato e ai leaders dei paesi europei (l'America no, in America si gioca al dottor Stranamore e al dito sul pulsante rosso) che mettano sul piatto della trattativa l'offerta di un arretramento della cintura d'assedio alla Russia che hanno stretto nei paesi ex Urss nel corso degli ultimi decenni, ma si smetta la logica del 'nemico' russo a prescindere. Una nuova, luminosa epoca di pace è possibile considerando le ragioni della Russia con altrettanta attenzione quanto quella che si riserva all'Ucraina.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Elementi comparativi carenti.

Post n°3074 pubblicato il 18 Marzo 2024 da fedechiara
 

Democrazie e catastrofi. - 17 marzo 2016

Non abbiamo elementi comparativi per dire se l'Egitto di Al sisi sarebbe meglio governato da una ipotetica (e improbabile) democrazia di stampo europeo. Sappiamo però che quel paese-polveriera fu scosso dalle fondamenta dalla sua 'primavera araba' - e che il presente dittatore ci salvò, salvò l'Europa, da un regime di 'fratelli musulmani' che avrebbe esteso il disordine libico e siriano nel bacino mediterraneo - come egli stesso ci ricorda nell'intervista che ha concesso a 'la Repubblica' qualche giorno fa.
E sappiamo quali abominevoli episodi di violenza siano avvenuti nella piazza Tahrir a danno di malcapitate giornaliste nel corso dei disordini di piazza di allora – venuti a galla nelle cronache giornalistiche solo dopo gli episodi di violenza e i tentativi di stupro accaduti a Capodanno a Colonia e in altre grandi città europee - che hanno scosso la nostra sensibilità di occidentali e mutato radicalmente gli umori dell'opinione pubblica nei confronti dell'immigrazione selvaggia e senza limiti e confini.
E che il 'lavoro sporco' di contenimento e argine e prima scrematura dell'immigrazione selvaggia e senza limiti che viene dalla Siria e dall'Irak e dall'Afganistan lo sappia fare, con la necessaria 'autorevolezza', solo la Turchia dell'autocrate Erdogan la dice lunga sulla incapacità delle democrazie europee di gestire la catastrofe umanitaria che le affligge per il troppo 'buonismo' di frontiere aperte (accordi di Schengen) e i generosissimi trattati sull'accoglienza dei profughi sottoscritti in anni in cui il mondo mediorientale e africano non si era ancora rotto e le sue schegge scagliate a milioni di individui 'richiedenti asilo' nell'Europa dall'economia fragilissima e prossima al collasso, se non si riuscirà a chiudere le metaforiche stalle mediorientali e africane.
E anche la Russia di Putin ci ha raccontato, negli ultimi decenni, di un percorso circolare di restaurazione dittatoriale dell'ordine, dopo il gravissimo disordine seguito al crollo dell'Unione sovietica e il muro di Berlino. Una dittatura, quella russa, che perdura e raccoglie consensi e ci dice che nessuna democrazia è capace di governare fenomeni epocali di scatenamento di masse di milioni di individui - e la chiusura delle frontiere dei paesi europei che faticosamente ci sono riusciti e hanno raggiunto un loro fragile equilibrio economico e di governo sociale è la naturale chiusura a riccio del 'si salvi chi può' delle catastrofi annunciate e di quelle già in atto.
Renzi:
TGCOM24.MEDIASET.IT
Renzi: "Al Sisi salverà l'Egitto Paese cruciale per il Mediterraneo" - Tgcom24

REPUBBLICA.IT
Al Sisi: "Vi prometto la verità sulla morte di Regeni"

 
 
 

Come vi sogniamo.

Post n°3072 pubblicato il 17 Marzo 2024 da fedechiara
 

Come vi sogniamo. 17 marzo 2014

A un fotografo capita di visitare un manicomio abbandonato e scopre un florilegio di disegni che illustrano i pensieri segreti e le aspirazioni al coniugio di quei poveri cristi che vi trapassarono, dopo una 'vita da cani' reclusi e dolori e sospiri da far impallidire lo 'stridor di denti' dell'Inferno dantesco.E la donna che quei matti raffiguravano sui muri non è molto diversa da quella che immaginiamo e sogniamo noi 'sani': un po' santa e un po' puttana – per dire delle due polarità estreme che hanno riempito la letteratura di ogni tempo e luogo e le nostre stesse vite. Maddalena redenta e Beatrice da un lato e il ghigno laido delle prostitute dei quadri di Bosch dall'altro - e Isotta ed Elisa versus le postmoderne e gaglioffe Cicciolina e Moana di questi nostri giorni avvilenti e noi incapaci di 'uscire a riveder le stelle'.E, notizia in parallelo, il giornalista incaricato delle pagine culturali ci fa notare come ad Amsterdam e in Germania l'industria della prostituzione sia ormai un business di tale grandezza - e legalizzato e tributario fiscale – da far impallidire altri storici commerci in forte affanno da 'crisi globale' e di come, passato il valico di Tarvisio, un sindaco austriaco abbia pensato bene di fare affari d'oro aprendo e benedicendo un bordello dedicato a quegli impenitenti puttanieri che sono gli italiani. E, fuori dell'edificio dove si consumano e si avviliscono commercialmente le segrete pulsioni dei matti di cui sopra, si vedono famiglie con bambini che 'vanno in visita' gioiosamente beota al luogo del meretricio organizzato.Ma cosa aspettarci di diverso da un popolo le cui menti sono state avvelenate da anni di exempla berlusconiani in cui la 'professione più antica del mondo' faceva premio di seggi parlamentari e consigli regionali e 'dame bianche' e 'nipotine di mubarak' e le olgettine a libro paga permanente del noto 'satrapo de noantri' affetto da candidosi europea?

 
 
 
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