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Il mondo rotto e l'Europa dei sogni infranti

Post n°721 pubblicato il 20 Dicembre 2018 da fedechiara
 

Quousque tandem  - 20 dicembre 2016

C'è una frase, di un noto giornalista televisivo che pubblicizza baldanzoso la sua trasmissione, che ben rappresenta l'incubo del mondo rotto che 'ci è entrato in casa nel bene e nel male' (Islam Italia). 
E il bene è la fioca speranza di un'integrazione possibile di tutta quella gente che ci è entrata in casa violando le nostre frontiere buoniste e misericordiose, il male è il tir di colore nero, come gli incubi notturni, che spazza via cose persone nel mercatino di Natale di Berlino - ed è l'ennesima strage, dopo quella che abbiamo vanamente cercato di dimenticare di Nizza, nella promenade des Anglais, il 14 luglio della nostra rabbia impotente.

E c'è da dire che, in confronto al 2015, anno di picco delle stragi e degli attentati del terrorismo islamo-fondamentalista, ci è andata bene quest'anno in quanto al numero di morti e feriti innocenti che abbiamo immolato sull'altare del mondo rotto che 'ci è entrato in casa' - complici le cattive e nulle politiche immigratorie e nessuna vigilanza delle frontiere delle sinistre europee allo s-governo dell'Unione e dei singoli stati che ne fanno parte.

E i giornalisti di radio tre, la cui rassegna stampa ascolto ogni mattina, si dicono affranti per questa strage annunciata - vanamente esorcizzata coi sermoni e predicozzi buonisti tipici della loro appartenenza politica - e parlano di 'dovuta cautela', prima di attribuire all'estremismo islamico del mondo rotto la responsabilità diretta della strage di innocenti. E aggiungono che è tempo di 'compassione', invece : l'imbelle compassione e la misericordia sparsa al vento delle vane parole che, come il cattivo medico, manda in cancrena la piaga. 
Quousque tandem, brava gente, anime belle e pie, quousque tandem.

 

Strage Strasburgo, i morti salgono a 5: deceduto amico di Megalizzi
ILGIORNALE.IT
Strage Strasburgo, i morti salgono a 5: deceduto amico di Megalizzi
L'immagine può contenere: 5 persone, persone che sorridono, occhiali e primo piano
Giulio Meotti
E siamo a 44 italiani uccisi dall’Islam radicale. È morto Antonio Megalizzi, caduto a Strasburgo. Un altro italiano portato via dal Jihad, la guerra islamica contro gli “infedeli”. Al Bataclan, al Bardo, a Nizza, a Strasburgo, a Melbourne, a Barcellona, a Berlino, a Londra, in Egitto, 44 italiani ammazzati dal 2003 a oggi. Come a Dacca, nove italiani uccisi con “lame molto affilate” brandite da islamisti che risparmiavano la vita soltanto a chi sapeva rispondere a domande sul Corano. I politici e i giornalisti, questi (ir)responsabili, oggi si dicono tutti “costernati”, “senza parole”, “allibiti” per Megalizzi. Se non vogliono piangere, come sanno fare tanto bene, il 45esimo italiano ucciso da questa cultura della morte, si impegnino a debellare dall’Europa il fondamentalismo islamico che ha causato la loro morte. Il resto sono banali chiacchiere.
 
 
 
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