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Dagli atrii muscosi. Che ve ne sembra dell'America?

Post n°1328 pubblicato il 19 Agosto 2020 da fedechiara
 

 

Dovrò andare su Wikipedia e rileggermi la pagine di 'Che ve ne sembra dell'America?' perché, lo confesso, non ne ho la più pallida idea di cosa sia, di cosa sia diventata quell'America lontana, grembo di sogni e di miti di progresso e 'sogni americani' che hanno nutrito le speranze dei nostri e di altri emigranti di quest'Europa stanca di guerra, le due guerre mondiali più una fredda, sfilaccio storico delle altre due.

Non so che cosa sia l'America di Trump, che i media faziosissimi e i giornalisti di grido e gli scrittori e gli attori famosi, tutti schierati dietro alle bandiere di un conflittuale melting pot della mai spenta 'guerra civile americana' dipingono come un inferno in terra, un teatro di guerre intestine per la rumorosa regia di Trump-satanasso: il Moloch da abbattere e il solo programma elettorale che si è dato il partito democratico, - unica bandiera ed egida e peana di battaglia della 'convenscion'. 
Ma cosa ci sia, ci sarà in America dietro all'ingombrante Trump e con un eventuale Biden-Ombra-che-Cammina alla presidenza non è chiaro e ce lo dovrà ri-dire col voto quell'America profonda che, quattro anni fa, ha scompaginato tutti i sondaggi favorevoli alla Clinton ed ha voluto l'uomo dei muri al suo posto e molto filo spinato e guardie alla frontiera per fermare le invasioni dei poveri e dei diseredati a centinaia di migliaia ogni anno.

Dunque è una America assediata, l'America di oggi, e con il nemico in casa di un melting pot afro-americano che sembrava ormai sciolto e amalgamato nella nuova identità di popolo e nazione rispettosa delle leggi, ma esplode, troppo spesso, nelle marce violente e nei saccheggi e nel fuoco e nelle statue abbattute annessi alle dimostrazioni dei 'Black lives matter' . E forse c'è una America profonda, fuori dalle grandi metropoli, che nutre odio nei confronti degli autori dei saccheggi e delle violenze e si prepara a ridare fiducia e nuovo mandato al loro campione biondo e 'white'. 
La 'white America', già. Esiste ancora? Ed ha fiato e voce che gli residua per opporsi al futuro gramo del melting pot conflittuale e orbo di un orizzonte vicino di pacificazione e pacifica convivenza?

E i primi piani dei protagonisti della 'convenscion' democratica quali ci mostrano i giornalisti amici e schierati come un sol uomo a favore di una non meglio illustrata 'speranza di riscatto', ci mostrano le rughe impietose di Bill Clinton e consorte e quelle di Obama del 'yes we can' – ma che poco o nulla ha potuto, in realtà, malgrado il rivoluzionario colore del pelle – e, a seguire, il volto incartapecorito di Biden-Ombra-che-Cammina (il nuovo che avanza, sic!) e mi viene in mente quel distico nostrano che recita:
'Dagli atrii muscosi e dai fori cadenti...' di una democrazia americana stanca di guerra, ma i cui generali degli opposti eserciti non hanno nessuna intenzione di sedersi a un tavolo e firmare un trattato di pace - e davvero non ho idea di cosa sarà nei quattro anni a venire l'America di Biden, ma, sopratutto 'se' sarà. 
Dalle muschiosità degli atrii e dei fori cadenti esce solo l'odore di stantio di una democrazia che non sa più a che santo votarsi e votare.

 

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