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« Guerre per procura.Isterie di s-governo. »

Cronache ed altre cronache.

Post n°1978 pubblicato il 03 Marzo 2022 da fedechiara
 

Cronache dalla nuova peste 9 - 03 marzo 2020
Ho maturato, nel corso di una attenta osservazione dei fatti e degli eventi dei miei biblici settanta, la convinzione che la società dei liberi ed uguali del mio prossimo è una società malata, spesso preda di venti di follia e demenza e alzheimer violenti che ne scuotono le fondamenta e poco spazio si dà, da sempre, alle voci di ragione e molto, di contro, a quelle del sentimento.
La piaga aperta dal Romanticismo malato dei 'Dolori del giovane Werther' fa tuttora patologico aggio sulle pacate esposizioni e trame utilitaristiche del noiosetto 'Ragione e sentimento' della Austen.
E se è vero che le scarse e afone voci di ragione, racchiuse in un romanzo futuro, pochissime copie venderebbero perché ci piacciono di più gli strazi e i picchi amorosi di derelitti amanti piuttosto che la linea continua delle sperimentate convivenze dei 'vecchi amanti' - che se ne vanno a decine in rianimazione -, pure crediamo che un maggior tasso di ragionevolezza nei nostri e altrui comportamenti sociali e 'social' aiuterebbe a vivere – specie in momenti calamitosi come gli odierni allarmi del corona virus.
Allarmi che ci mostrano, impietosi, la scarsa dimestichezza che abbiamo con gli strumenti della scienza e come sia difficile, se non impossibile, maneggiarli in una società di massa mediaticamente impazzita nei suoi echi di follia collettiva che rimbalzano di telegiornale in telegiornale e foglio di stampa e 'social', e ricondurre a ragione chi non vuole rinunciare a 'vivere cosìiii, col sole in fronte' pur nell'evidenza ed impellenza del caos sanitario e del dilagare del contagio.
Vedi, esempio estremo, ma non l'unico, quei cento tàngheri di Ferrara che non hanno voluto 'sentir ragione' degli allarmi e degli inviti perentori della autorità a 'stare a casa' e hanno dato vita alla strepitosa e adrenalinica milonga del contagio – con le autorità costrette, nei giorni successivi, a inseguire e chiedere nomi e cognomi dei futuri untori e 'portatori sani' per arginare l'inevitabile espansione.
E non meno folle ci pare il ricorrere nelle bocche dei troppi pazzi che si mostrano fieri e arroganti in primo piano nei talk show televisivi del romanticissimo 'stay human' - 'restiamo umani' per chi poco mastica di inglese – che suona bene, benissimo, in verità, e ci fa sentire bene e tanto buoni e misericordiosi, ma, commisurato con le cifre di un milione di profughi arrembanti sui confini di Europa che ci promette Erdogan, il maledetto satrapo, sembra a molti di noi geremiade un filo cretina di poveri cristi ostinatamente rannicchiati nel loro angoletto neuronico di un buonismo asfittico e incapace di governo dei maledetti eventi catastrofici del nostro vivere associati.
Manca un Erasmo, di questi tempi, che ci riproponga, riveduto e corretto il suo 'Elogio della follia' – che magari una risata amara ci esce di bocca e chissà che non seppellisca il troppo di stupido che dilaga nelle presenti cronache della nuova peste. (Fine)
Nessuna descrizione della foto disponibile.

Coraggio e conta(eg)gio. (Cronache dalla nuova peste 6)
Beh, come va? Stiamo tutti bene? Il mio sesto report dalle 'cronache dalla nuova peste' nell'isolamento della mia casa interamente sanificata subisce un improvviso stop.
Non ho capito bene se i contagiati sono 650 o 282, voi avete notizie diverse in proposito?
710? 343? Prossimamente 806, dite, subito ridotte a 307/8?
Chi gestisce i tragici numeratori della crisi epidemiologica in questo paese di s-governo cronicizzato e drammaticissimo? L'Istituto Superiore di sanità, che diminuisce drasticamente le cifre fornite dalle Regioni perché non contro certificate da lui - e rispondenti ai suoi diversi parametri contabili molto più rassicuranti nei confronti di quei paesi che ci hanno chiuso le porte in faccia (e continueranno a farlo in barba a queste meschine lotte di campanile e di sacre istituzioni)?
Che il virus coronato ci abbia mandato un po' tutti fuori di testa è chiaro a ognuno e 'c'è del metodo in questa follia' di lanciare al vento delle cronache gli allarmi massimi, ma poi nascondere la mano e gridare il contro coro che l'economia è più forte del virus: riapriamo i bar, i musei, le scuole, gli uffici; non tamponiamo più nessuno e nascondiamo le cifre dei contagiati effettivi e quelle dei certificati alla stampa estera.
Che però non ci casca, perché ogni nuovo contagiato da loro ha provenienza dal nord Italia, mannaggia, e si cancellano i voli e si invitano gli italiani tutti a starsene a casa fino a che non abbiano il governo effettivo del virus (senza taroccare le cifre, vedere cammello).
E da giorni stiamo tutti discutendo sui temibili social forum – accusati di essere il crogiolo di ogni nefandezza post moderna – se sia più nobile affrontare a viso aperto i venti malati dell'oltraggioso virus coronato o chiudersi da notte e aspettare che 'passi la nuttata' e la primavera faccia il suo corso – e che fortuna che il virus non muta in malattia vegetale e saranno salve le nuove gemme che tanto impatto psicologico positivo hanno sui nostri pensieri depressi e colorano le nostre passeggiate in campagna e ci danno respiro di vita nuova.
Coraggio, amici e compagni di viaggio! La lotta è dura, ma senza paura e chi più ne ha (di coraggio) lo trasmetta e ne contagi gli altri. Ooops!
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