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Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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I viaggi della memoria.La memoria e l'infinita vanità del Tutto. (I viaggi della memoria - 1) - 25 maggio 2022 L'entropia degli universi fa il suo sporco lavoro non vista anche nei luoghi della memoria – e le lapidi del piccolo cimitero sono ricoperte da una marea di fiori primaverili indenni dalle prime sfalciature - ed è tutto uno sbuffo e nuvole di colori diversi che cancellano infino la memoria della gente che qui ho conosciuto in gioventù e di un amico che fu 'pieno di vita', ricordo, e per lui questo fu il luogo di una sua rinascita personale e del ritorno in salute, fuggito dai guasti della vita cittadina. E il torrente delle chiare, fre(sch)dde e dolci acque è ridotto a un rivolo che ti stringe il cuore, e la piscina prossima alle case coi luminosi sassi del letto su cui si scivolava - e ne fuggivano gli avannotti sottostanti e strappavano grida alle bambine che vi sguazzavano eccitate e infreddolite - è asciutta. E, al mio arrivo, le case dalle imposte tutte chiuse sembravano annunciare quella magica sospensione temporale che può durare decenni dei villaggi abbandonati – fino al primo crollare dei tetti e all'emergere glorioso delle chiome degli alberi le cui sementi hanno trovato spazio di terra tra i mattoni interni e le piastrelle delle cucine e dei salotti: la vita vegetale e i funghi che già ci hanno preceduti sulla crosta del pianeta e ci seppelliranno, sia pure sotto un poetico mare di fiori e di foglie. E le chiazze di verde chiaro dei prati intorno alle malghe in quota sono scomparse sotto l'urto della marea verde e solo il trionfo delle foreste a giro di orizzonte sui bassi monti circostanti ancora resiste alla meticolosa triturazione delle cose figlie del Tempo - e le edere si avvolgono coi loro resistentissimi peduncoli intorno ai cartelli stradali e cancellano i nomi dei borghi. E mi vengono in mente quei versi che avevo mandato a memoria - che l'amico risanato mi sollecitava a ripeterglieli come il refrain di una canzone mentre percorrevamo i sentieri alla ricerca dei funghi di cui eravamo ghiotti - ma oggi mi suonano come tombali sentenze sulla sua lapide e la avvilente fotografia che lo deforma ed ho faticato a trovare seppellita dal giallo e dal celeste chiaro dei fiordalisi: ...per montagna e per valle, per sassi acuti, ed alta rena, e fratte, al vento, alla tempesta, e quando avvampa l’ora, e quando poi gela, corre via, corre, anela, varca torrenti e stagni, cade, risorge, e piú e piú s’affretta, senza posa o ristoro, lacero, sanguinoso; infin ch’arriva colá dove la via e dove il tanto affaticar fu vòlto: abisso orrido, immenso, ov’ei precipitando, il tutto obblia. Tale è la vita mortale, vergine Luna che sovrasti il monte, indifferente agli affanni di noi erranti pastori. |
Inviato da: fedechiara
il 02/05/2023 alle 13:33
Inviato da: cassetta2
il 02/05/2023 alle 09:29
Inviato da: misteropagano
il 18/04/2023 alle 10:51
Inviato da: fedechiara
il 18/04/2023 alle 08:59
Inviato da: misteropagano
il 17/04/2023 alle 15:13