Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

fedechiaraJohn13dglChevalier54_ZQuartoProvvisorioGiulia0dgl12pragency177karel_ASoglioletta0Arianna1921Najkanewspaper_articles1ARCAN020orat6Ri.emersacapuzzo
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« Dalla Cina con dolore.Narrazioni unilaterali p... »

Veli e vesti della tradizione.

Post n°2768 pubblicato il 09 Settembre 2023 da fedechiara
 

Veli e vesti della tradizione.

Osservavo una madre stamane, in attesa del mio turno di prelievo del sangue.
Era elegante nella sua tunica color amaranto e, verosimilmente, di origini bengalesi, a giudicare dal colorito del viso del marito che le sedeva a fianco. Il colore di lei era di difficile distinzione perché solo la fronte e gli zigomi uscivano dalla fasciatura dei veli e dei contro veli fissati in alto da una spilla d'argento.
Dico 'contro veli' nel senso tecnico del termine (caso mai ci fosse qualche amante del politicamente corretto in agguato) perché la fasciatura esterna coronava una fasciatura interna e non le occorreva indossare la mascherina sanitaria obbligatoria perché già 'mascherinata' di suo ad abundantiam.
E mi chiedevo se quella sua mise, peraltro elegante, era condivisa nel profondo dei suoi pensieri o se conseguiva al mix della 'tradizione+desiderio del marito e della comunità etnica di appartenenza+sincera condivisione dei dettami dell'islam, etc, etc. '
Tutto ciò anche alla luce delle notizie che ci vengono dalla Francia: che solo 62 renitenti figlie di immigrati sono tornate a casa perché disobbedienti alla legge che fa divieto di indossare in classe la 'abaya', la tipica veste-tunica delle donne islamiche. E anche lì sarebbe interessante conoscere le storie delle fiere renitenti e scoprire, magari, che tra loro ci sono delle 'Saman' (la ragazza uccisa dai parenti per il suo ostinato rifiuto a piegarsi al voleri della maledetta tradizione) e che è la famiglia a obbligarle a quel cieco rifiuto ideologico.
E mi viene in mente che il velo lo portavano anche le nostre contadine e montanare negli anni Cinquanta, e lo portano anche le suore – e la differenza è che si tratta di volontarie scelte di dedizione religiosa e clausure conseguenti mentre qui è l'onda islamica montante nelle periferie in guerra contro l'Europa accogliente a proporcelo come divisa di battaglia ideologica e mancate integrazioni.
A quando tribunali islamici riconosciuti dalla nostra giurisdizione e la sharia applicata nelle enclaves etniche ribelli? Chiedo per un amico.
Hijab, niqab e burka: le differenze tra i veli delle donne musulmane - Focus.it
FOCUS.IT
Hijab, niqab e burka: le differenze tra i veli delle donne musulmane - Focus.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963