Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

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La rana e il lampione.

Post n°3204 pubblicato il 25 Maggio 2024 da fedechiara
 

Il Lampione e la rana a testa in giù. - 24 maggio2013

La nostra mente è un sistema fragile e complesso che ha bisogno di continue rassicurazioni e conferme per non 'andare in tilt'.
E ci alziamo dal letto la mattina, - dopo aver lasciato andare il cervello per gli sconosciuti sentieri del sonno e dei sogni e ancora in preda alle sottili angosce che da quel disordine notturno ci derivano – cercando con gli occhi gli oggetti di sempre e le persone di sempre e i dialoghi, forse noiosi, ma rassicuranti che ci confermano che il mondo ha ancora una sua riconoscibilità e praticabilità pur nelle mille quotidiane mutazioni.
E ieri ci è stato restituito lo storico Lampione di Punta della Dogana, nostra fioca luce nelle nebbie lagunari e nei crepuscoli che ci rassicurava, magrittianamente, che una luce sempre si accende prima della notte ed è barlume che ci rassicura che ancora, noi esseri umani, dominiamo gli eventi di natura e nessuna notte mai scenderà sui nostri occhi, come l'Ultima che ci impaura - e contro le sue angosce abbiamo inventato le leggende della Luce delle Anime nel Tempo che sempre ritorna circolare.
E non ne potevamo più di quel biancore arrogante del ragazzo troppo cresciuto che ci beffava colla sua rana tenuta per la zampa a testa in giù - ed era attrazione turistica che ci confermava che tutto ormai, a Venezia, si fa per 'stupire i borghesi'; e ci inventiamo i tristi Carnevali fitti di 'eventi' triti e ritriti pur di riempire oltremisura questo piccolo arcipelago tenuto insieme da ponti fragili e animato da chiese che si riempiono di 'fedeli' solo in occasione di un funerale.
Città di fantasmi e ammuffiti gabbiani, Venezia è una sfida alla storia e alla storia dell'arte. Cambia tutto perché nulla cambi e tutto il suo vecchio di palazzi e campanili e chiese è teatro biennale del nuovo delle menti degli artisti che sono vecchi e 'classici', già alla prova della Biennale che verrà.
Però quel Lampione storico lo abbiamo fortemente voluto al suo posto, dopo lo scippo degli arroganti sindaco e assessori 'novatori', ed è, forse, la sola 'cosa nuova' che ha fatto questo sindaco e la sua amministrazione in tanto vecchio andare di tempi grami e visioni indecorose di una città che, anno dopo anno, diciamo sempre meno nostra.
Di residui e afasici cittadini, intendo.
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I plebei e il partigiano Sergio.

Post n°3203 pubblicato il 25 Maggio 2024 da fedechiara
 

I plebei alla presa del palazzo d'Inverno. - 25 maggio 2018

Continua l'aspra battaglia del partigiano Sergio, asserragliato nel bunker del Quirinale con in mano il mitra costituzionale con il quale intende stendere uno alla volta tutti i ministri nominati da Conte/Di Maio/Salvini che, a suo insindacabile giudizio, non rispondono ai requisiti di fedeltà all'Europa e ai suoi burocrati - anime morte che, dall'Olimpo di Bruxelles, continuano a dirci: 'Guai a sgarrare sui conti pubblici e a dare al popolo ciò che è del popolo.'
Perché, prima, bisogna dare al dio-Europa quel che spetta agli dei austeri e vendicativi: il sacrificio di uno sviluppo possibile che otterremmo in barba alle regole dei rigidi trattati (che lo stesso Renzi e Padoan dicevano di voler ri-negoziare, ma furono ridotti a più miti consigli) – quei trattati che sono corresponsabili della lunga crisi economica dalla quale faticosissimamente proviamo ad uscire.
E quello che il partigiano Sergio si ostina a non voler capire è che la forma non è la sostanza – e i suoi minuetti istituzionali e i suoi 'poteri di indirizzo' con i quali sgrida e rampogna i rozzi parvenus e i plebei sono destinati ad infrangersi su nomi che sono consoni al contratto di governo sottoscritto da Lega e Cinque Stelle.
E se Salvini si impunterà su Savona ha la sue buone ragioni di indirizzo di un governo prossimo venturo e suo legittimo desiderio di mandare a dire a Bruxelles che 'qualcosa è cambiato' in Italia – ne prendano atto quelle anime morte olimpiche e se ne facciano una ragione di aver perso il consenso del gruppo di Visegrad, dell'Austria, della Gran Bretagna e dell'Italia, di qui a poco.
E giova ricordare, con Pitagora, che 'tutto è numero' – e sono i numeri della maggioranza di governo quelli che contano; e non si può inserire in una squadra affiatata e coesa sul programma e sul contratto stipulati un nome dissonante e gradito al Quirinale, destinato a suscitare conflitti e ad essere espulso, prima o poi, dal nuovo governo per fallo di ostruzione.
Per tutto quanto suesposto ci appare questione di lana caprina l'insistenza di Mattarella su cosa spetta a lui come potere di indirizzo e la insistente richiesta di allinearsi ai diktat dell'Europa.
Il rischio che corre è che salti tutto e si vada a un durissimo scontro in parlamento e a nuove elezioni, in barba a tutte le sottigliezze costituzionali da lui sollevate e dal suo cerchio magico di giornali e televisioni amiche e di obbedienza renziana.
E l'esito – sono facile profeta – è che questa maggioranza di plebei e di parvenus che non intendono i suoi minuetti costituzionali ne uscirebbe ulteriormente rafforzata e il cedere le armi e la resa senza condizioni diventerebbero inevitabili, in una seconda tornata di consultazioni.
Speriamo che il week end porti più saggio consiglio dentro al bunker dei resistenti.
LASTAMPA.IT
Lo stop del Colle: “Ora basta diktat”. Scontro con la Lega sul futuro governo

 
 
 

Il lupo e le fiabe.

Post n°3202 pubblicato il 23 Maggio 2024 da fedechiara
 

Aggiustate sull'Ucraina e forse si avvieranno le trattative di pace.
  · 
“Ogni tanto fatevi una chiacchierata anche con il lupo, invece di ascoltare solo Cappuccetto Rosso. Può essere che cambiate idea.”
Cit.

 
 
 

Il mondo in mi settima.

Post n°3201 pubblicato il 23 Maggio 2024 da fedechiara
 

23 maggio 2021
Vi racconto di uno spot governativo sul 'politicamente corretto' dei tempi presenti che confligge con il rispetto che si deve al nuovo venuto, l'immigrato islamico, solitamente scuro di pelle, solitamente barbuto o mal rasato – come ci racconta l'iconografia dello spot in questione.
Si vedono due ragazze su una panchina nei sotterranei della metro di una qualunque città che si baciano graziosamente, oh Cielo!
E, a lato delle due peccatrici, un personaggio dal viso uguale a quello che ho descritto qui sopra che si alza di scatto e guarda schifato e rabbioso le due graziose e si allontana – e la scritta pedagogica in sovrimpressione invita tutti coloro che provano le stesse emozioni negative del malcapitato a cambiare registro e pensieri.
Come si fa, si chiede un ingenuo? Come si cambia un sistema di pensiero se la tua religione, ad esempio, ti dice che la donna deve portare il velo e comportarsi con discrezione e pudore massimi e guai a chi sgarra - e questi tali effigiati nello spot pedagogico del ministero preposto sono i padri-padroni di mogli e figlie rispettosissime del Verbo paterno e delle sue tendenze autoritarie?
Il poveretto dello spot in questione non incorrerà nei rigori carcerari del controverso ddl Zan, dal momento che non profferisce verbo schifato e/o aperto insulto verso le due graziose, e tuttavia qualche giudice più realista del re potrebbe ravvisare nella scena gli estremi del reato di omofobia e diramare alle questure le foto del reprobo dai pensieri vetusti e poco elastici.
Ed è una lotta all'ultimo barcone di immigrati accolti e mal integrati e la demografia, per la verità, rema contro all'intento ministeriale contenuto nello spot pedagogico perché se una futura, prossima maggioranza di islamisti divenuti cittadini italiani chiederà, con la forza politica espressa da un partito islamista al 10/15 per cento dei consensi, di leggittimare la 'sharia', alleandosi a qualche sgangherato partito italico in vena di maggioranza di governo, apriti cielo!
Porgiamo rispettosamente la riflessione al bravo Letta, per l'eventuale proposta di ius soli o 'ius culturae' che vorrà presentare al parlamento della repubblica.
TG24.SKY.IT
Iran, il regista Babak Khorramdin ucciso e smembrato dai genitori
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ILFATTOQUOTIDIANO.IT
"Non rimanere bloccato nei tuoi pregiudizi": l'educativo spot della presidenza del Consiglio per la giornata contro l'omobitransfobia

 
 
 

Il destino e la Trama.

Post n°3200 pubblicato il 22 Maggio 2024 da fedechiara
 

Il Destino, la Trama e i figli di Murphy. 21 maggio 2023

Ho idee confuse in merito. So che l'entropia dell'universo comprende la teiera di porcellana che va in pezzi perché spinta giù dal tavolo dalla sbadataggine della badante rumena che spolvera col cellulare all'orecchio e, insieme, il volgere senile di magagne e de-funzioni delle nostre vite disgraziate, ma mi sfugge il Disegno, la Trama, il Destino Ultimo - se mai ce n'è stato uno di là delle leggende nostre naives di esseri umani che si pretendono al centro dell'Universo conosciuto.
E il Caos che governa le nostre vite ci mette del suo per depistarmi ed ogni giorno ha la sua pena e la guerra per procura Nato aggiorna il conto delle vittime insieme a quello delle decisioni dementi dei paesi affiliati di sfidare l'azzardo nucleare con sempre nuove iniziative belliche – buona ultima quella di addestrare e fornire all'Eroe folle di Kiev i giocattolini supersonici F16, con la raccomandazione - una aggiunta di demenza al suo diapason – di farne un uso moderato, limitando la gittata dei missili che spareranno e guai a violare i confini della Russia.
I figli scemi di Murphy: 'Se esistono due o più modi di fare una cosa e uno di questi può condurre alla catastrofe, sarà scelto proprio quello.'
Alzate gli occhi al cielo se sentite un gran botto: potrete raccontare ai nipoti davanti al caminetto di aver visto alzarsi da terra il gigantesco fungo nucleare – 100 volte più grande di quello di Hiroshima, dove i malnati si sono dati convegno virtuale.
Ammesso e non concesso che avremo discendenza.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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