Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi di Novembre 2019
Peace and love E nel bel padiglione liberty dell'Ungheria si accoglie l'inno di speranza e l'auspicio di tutti noi del vivere in pace rielaborato da Gyula Vàrnai – che già il 'papa buono' nel 63 lo auspicava in latino colla sua 'pacem in terris' in cui si prediceva per tutti i viventi un futuro di giustizia, verità, amore e libertà, sempre smentito dai fatti e gli eventi a seguire. E il 'peace and love' dei movimenti hippies e floreali e 'rock and roll' è argomento canonico sempre ferocemente contrastato, in verità, da tutti i cattivoni del mondo che fanno a gara per dircelo satanico e infernale e affetto da ogni e peggiore male, dal Vietnam alla Cambogia di Pol e compresa la presente minaccia atomica del 'rocketman' Kim Il Sung vanamente contrastata dal suo competitor americano. |
Conosco gente che afferma, senza batter ciglio, che 'melting pot è bello' - ed è vero che la Storia ci consegna le cronache di invasioni barbariche, occupazioni di eserciti e popoli e conseguenti mescolanze, a partire dai Sabini e i Romani del mitico 'ratto' - ed Einstein ha scritto 'razza umana' in un formulario di viaggio dove si richiedeva di meglio specificarla. E si dà il caso di immigrati 'nazionalizzati' e con cittadinanza americana, canadese o europea, che rispondono all'appello folle e al richiamo atavico dei popoli del deserto di osservanza mussulmana e 'coranica' e si arruolano sotto le bandiere nere del Califfato che vuole sottomettere l'Occidente e la sua civiltà e consumare vendette storiche in Europa perché memori tuttora delle brucianti sconfitte subite a Lepanto e alle porte di Vienna. La Storia che non si cancella e che va col passo del gambero. Ma quei tali di cui all'incipit continuano a non battere ciglio e, impavidi, difendono e si battono per mescolanze davvero poco mescolate e si dicono a favore di immigrazioni selvagge e non governate, ad onta dei fatti di cronache che ci narrano di quartieri degradati e in rivolta e carceri che scoppiano anche per l'apporto di un 43 per cento di gente che non è stata 'accolta' e integrata, bensì lasciata a se stessa. |
Vita, sogni, attese, paesaggi Ho ri-ascoltato con grande interesse la Sinfonia N. 3 - opera 55 di Ludwig van detta 'Eroica' e, con vivo diletto, perfino quel secondo movimento che va sotto il nome di 'Marcia Funebre' e mi ricorda i vani e transitori struggimenti dei miei quindici anni – quell'età della vita in cui più acutamente ci ferisce/colpisce il senso profondo dei versi del poeta di Recanati: 'Ma perché dare al sole / perché reggere in vita / chi poi di quella consolar convenga? / Se la vita è sventura / perché da noi sì dura? Ma la 'Marcia funebre' di Beethoven che, si dice, è legata all'idea di morte degli ideali di libertà traditi dal Bonaparte nel suo arrogante ascendere verso l'Impero, ha in realtà passaggi musicali di grande spessore letterario e, al passo lento del tema funebre che va e ritorna e la scandisce e connota, coniuga vibrazioni e ascensioni e maestose distese che superano l'idea di morte e ci raccontano, invece, i paesaggi della vita che sempre si vagheggia - e di più quando si è prossimi al transito fatale e ai sogni di vita sempiterna che lo accompagnano. E sarà perché sono transitato di recente per due episodi funebri di peso e ho ri-ascoltato con attenzione, per due volte a distanza di pochi giorni, le asfittiche parole dei celebranti il rito funebre che ci rimandano a una 'vita eterna' e paradisi annessi assai dubbi e leggendari - e mai un congiunto che, dall'aldilà, ci abbia, credibilmente, confermato in quella nostra comune speranza di resurrezione - ecco che l'ascolto di quella 'Marcia funebre' mi ha suggerito l'idea che la musica di Ludwig van, una tal musica forte e solenne e pregna di tutte le speranze e di tutto il dolore dei commiati che ci percuotono lungo le nostre vite è elemento artistico vitale che, meglio di qualsiasi predica e promessa e vana attesa di improbabili resurrezioni, ci consola e conforta e splendidamente disegna i meravigliosi paesaggi di vita post mortem che spesso abbiamo sognato. YOUTUBE.COM London Symphony Orchestra, cond. Josef Krips Soloists: Jennifer Vyvyan (EDIT), Soprano Shirley Verret, Mezzo-Soprano Rudolph Petrak, Tenor Donaldson Bell, Bass |
Quella madre che 'è sempre incinta' E, sempre sul tema che: 'Il mondo è bello perché è vario.' dei nostri nonni e padri ante 'melting pot', mi capita di ascoltare alla radio i pareri contrapposti di due 'radio-ascoltatori': uno che lamenta il disordine e la nessuna decorosità e igienicità di un mercatino sotto casa gestito da quei rom che vanno a ravanare nei cassonetti e ri-propongono all'attenzione del portafogli dei benestanti del quartiere le cose che già hanno gettato nella spazzatura (geniale!). L'altra 'ascoltatrice', invece, loda l'iniziativa dei rom e la annovera fra le buone azioni di chi, in quel modo, 'fa la differenziata' e, ciò malgrado, si attira le ire dei 'razzisti' che dei rom non vorrebbero sentire neanche l'odore a distanza (impagabile!). Tutto ciò per dire che i diversi pareri di ognuno e tutti sono, si, il sale della terra che vivifica il dibattere sociale e alimentano il volteriano : 'Non la penso come te, ma farò ogni cosa possibile perché tu possa dirlo liberamente.', ma, a volte, viene da allargare le braccia e pensare che: 'Dato che ci sei restaci, ma che non ne venga un altro come te.' perché, davvero, la famigerata madre di cui alle invettive è troppo spesso incinta e fatichiamo a gestire il troppo di imbecillità che ci viene proposto quotidianamente sotto forma di normale 'dibattere'. |
Andate al cinema o rileggetevi il Faust Sarà un caso che il film 'Snowden' di Oliver Stone sia uscito nelle sale solo dopo la conclusione della ferocissima campagna elettorale che ha premiato Donald Trump e condannato all'infamia la campionessa di tutto e di nulla Hillary Clinton – da troppi americani (si, anche gli arrabbiati sostenitori di Bernie Sanders) percepita come una 'fintona', una donna di colla e cadreghe, interna e complice delle schifezze segrete dell'apparato amministrativo e governativo, da troppo tempo in mano ai cinici professionisti della politica e agli spioni della Nsa e della Cia che condannano Snowden all'esilio di Mosca? Nel film, durante i titoli di coda, si ascoltano le imbarazzate e/o sdegnate dichiarazioni degli apparatniki sedicenti 'democratici' - la Clinton e quella scialba figura del presidente Obama in primis - che condannano senza ombra di vergogna l'operato di Edward Snowden, ex agente Cia di primo livello, di aver tutto rivelato delle attività di spionaggio a tutto campo e senza distinzione di parte politica di ogni e qualsivoglia espressione di dissenso politico operate dalla Nsa e dalla Cia e dalle organizzazioni satelliti. E nel film si mostra, con dovizia di particolari tratti dalle cronache recenti, tutto l'incessante (e costosissimo) lavorio degli esperti informatici e degli hacker che piratano hacker rivali di quel mondo virtuale che è la realtà agghiacciante dei penosi e infami decenni che viviamo/vremo perché chi dominerà le reti di informazione nel prossimo futuro sarà (ma già è) il Grande Fratello che legge queste mie righe e le vostre, richiamandone le parole-chiave di ricerca e, se siete pericolosi per gli interessi geo strategici dell'America aspettatevi che uno sconosciuto vi chieda, appena fuori casa: 'Lei è il signor tal dei tali?' e vi inietti nel collo un liquido letale come si mostra nei migliori film sull'America malata degli spioni di stato, a partire dal mitico : ' I tre giorni del Condor', che tanto influenzò il nostro sentire politico da giovinetti e fummo subito, per un rimbalzo di sdegno estremistico, 'maoisti' e 'cubani', que siempre viva Fidel. E lo ricordate, vero, quello sguardo sgomento del bravo Redford-il Condor, nel film, che si chiedeva e chiedeva alla sua prigioniera innamorata perché avessero sterminato tutti i suoi compagni di lavoro in quella sede distaccata dove svolgeva innocue ricerche da topo di biblioteca e vi si classificavano le notizie apparentemente varie e neutre di giornali e riviste di ogni genere e appartenenza - e la causa della morte di quegli innocenti impiegati era il maledetto 'petrolio' della voracissima fame di energia delle industrie americane che armavano il loro governo di tutti gli strumenti di dominio diretto e indiretto sui 'paesi del golfo', soggetti a improvvisi golpe e cambi di regime per l'azione combinata degli aiuti e/o del traffico di armi diretto ai 'ribelli' – come è avvenuto nella Siria in cui si voleva pretestuosamente introdurre la democrazia e la si è consegnata, invece, al caos sanguinoso del Califfato islamico e della guerra di tutti contro tutti . Andate al cinema o rileggetevi il Faust di Goethe. YOUTUBE.COM Subscribe to TRAILERS: http://bit.ly/sxaw6h Subscribe to COMING SOON:http://bit.ly/H2vZUn Like us on FACEBOOK: http://bit.ly/1QyRMsE Follow us on TWITTER: h... |
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38
Inviato da: fedechiara
il 23/06/2024 alle 15:31
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 12:34