Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Marzo 2021

Opliti sul divano

Post n°1565 pubblicato il 31 Marzo 2021 da fedechiara
 

Silentium. il virus ci ascolta. 31 marzo 2020
E l'attenta lettura serale del Tucidide de 'La guerra del Peloponneso' – tomi I e II – e le 'Elleniche' di Senofonte mi conferma che 'ce la possiamo fare', se è vero che i popoli dell'Ellade ci sono fari luminosi nella politica (la mitica 'democrazia ateniese'), nell'arte, negli sports olimpici e nella resistenza/resilienza contro i virus aggressivi che ci vengono da Oriente (i Persiani di Serse).
E se Pericle ha sostenuto impavido la guerra contro Sparta per anni e malgrado la peste che colpì Atene e ne tramortì la potenza degli opliti chiusi a falange - e le trireme schierate a battaglia fuori dai porti delle città nemiche riottose a subire la sudditanza – anche noi possiamo vincere questa maledetta guerra chiusi in casa con schieramento a falange sui divani e gridando 'Questa è Sparta!!!' al gatto perché è persiano.
E non dobbiamo stupirci e stracciarci le vesti e/o i capelli (i capelli proprio no) se Orban ha chiesto e ottenuto i pieni poteri dal suo parlamento, dal momento che anche Pericle, nel suo piccolo, e Temistocle avevano pieni poteri di agire contro il nemico maggiore del Persiano onnipotente, ma sconfitto a Salamina.
La Storia è magistra, brava gente, teniamone conto e moderiamo i giudizi trancianti e teniamo a freno le idiosincrasie contro i sovranisti di ogni genere e risma. In fin dei conti anche la Merkel e l'Olanda non sembrano essere dei fiori di democrazia e generosità europea - e ben pochi sono i tulipani quest'anno sulle nostre tavole a causa delle frontiere chiuse e il malanimo.
E' l'ora del silenzio militare e della compunzione. Il virus ci ascolta.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo

 
 
 

Meglio il sette del due.

Post n°1564 pubblicato il 30 Marzo 2021 da fedechiara
 

E' vero che bisognerebbe organizzare visite guidate negli ospedali per ravvedersi sulla verità dei numeri dei contagi che ci ammanniscono i giornali e i telegiornali.

Perché chi, come me, ha il privilegio di godere di buona salute, storiche magagne a parte, e, nei dintorni di casa non ha notizie di contagi che suffraghino gli allarmi vive in un limbo di irrealtà - e tutto l'ambaradan di zone rosse e rosso porpora (il 'rosso rinforzato': nuova sfumatura di colore da inserire nella tavolozza) e le economie allo sbando di conseguenza e lo stato che moltiplica il debito pubblico per trenta a causa dei ristori e ritarda il pagamento delle tasse dovute ci appare un 'vivere sulla Luna', un incubo che attraversa le notti e ci nega il risveglio.

E questa storia dei settantenni che fa seguito a quella degli ottantenni morituri è la coda avvelenata di quell'incubo che ci costringe, di passaggio per il centro e davanti alla chiesa cattedrale, a controllare l'età dei defunti sulle epigrafi, giusto per esorcizzare gli allarmi e le isterie giornalistiche.

E chissà che vaccino ci toccherà in sorte, nel bailamme organizzativo di cui dan conto i giornali, se quello 'proletario' (Venditti dixit) di Astra Zeneca sospetto di troppe contro indicazioni sul bugiardino o il monodose della Johnson o il mRna messaggero della mitica Pfizer dei settanta gradi di refrigerazione.

Meno settanta per i settantenni (e sette spose per sette fratelli e perdonare sette volte sette)? Meglio il sette del due riporto zero ripetuto dell'anno bisesto della presente pandemia, in ogni caso.


https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2021/03/29/news/covid_il_paradosso_dei_70enni_dosi_solo_a_uno_su_dieci_ma_sono_i_piu_colpiti-294323321/?ref=RHTP-BH-I0-P1-S1-T1

THE ULTIMATE COLOR VOCABULARY – PART V | Vocabolario di moda, Tavolozze dei  colori e Colori

 
 
 

Sublimi fantasie

Post n°1563 pubblicato il 30 Marzo 2021 da fedechiara
 

Inferni comparati - 30 marzo 2018
Dunque l'inferno non esiste – Francesco dixit. Per equiparazione e proprietà transitiva anche il paradiso ha ottime possibilità di essere la macchietta televisiva del caffè Lavazza piuttosto che quel luogo luminosissimo fitto di Troni e Dominazioni e schiere di Arcangeloni in formazione para militare disposte tutte attorno alla Lux Maxima che 'vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole', come scriveva il Poeta.
Resta il fatto che sul mito dell'inferno e dei diavoloni coi forconi che affondano nelle carni frolle dei penitenti per l'eternità e gli echi orribili delle 'orribili favelle e grida di dolore e accenti d'ira' è vissuta una larghissima schiera di esseri umani sottomessa al Terrore Eterno delle predicazioni gesuite e domenicane ammannite dai famigerati pulpiti sulle teste dei penitenti di ogni età cosparse di cenere.
Coerenza vuole che Francesco chieda perdono, - la tiara in testa e a nome di tutti i suoi predecessori sul trono di Pietro - a tutti quei poveretti che sono morti nel terrore delle visioni apocalittiche e punitive del mito infernale costruito ad arte per sottomettere ad ubbidienze terrene i sudditi di ogni feroce e corrotta monarchia che ha inquinato la Storia.
E, invece, eccolo scusarsi e far precisare dai suoi addetti-stampa che: '...veramente il Papa non ha detto questo.'
E hanno sbagliato tutti quei giornalisti a riportare le frasi incriminate dell'intervista con il gran vegliardo Scalfari Eugenio, fondatore di 'La Repubblica'.
Perché il mito dell'inferno, ben lo sappiamo, è mito fondativo e basico dell'organizzazione religiosa 'Santa Romana Chiesa' che sul Terrore dell'Aldilà ha estesamente campato nei saeculi saeculorum - e il suo franare nella confusione della presente torre di Babele delle lingue confuse e della anarchia teologica e 'relativismo religioso' che sconfina con l'ateismo rischia di rendere fragilissimi i pilastri della Dottrina e buona notte al secchio.
E da qui in avanti sarà solo la Bontà e la Misericordia erga omnes e urbi et orbi, inclusi gli infedeli seguaci del profeta della strana predicazione di Francesco, a tenere unite le folle che si adunano in piazza san Pietro e nelle 'adunate oceaniche' delle piazze e stadi dei viaggi papali.
Ma, forse, è 'l'inferno in terra' che viviamo e che si sostanzia di guerre assassine e orchi terroristi radicalizzati sul web ad avere indotto il buon Francesco a negare l'esistenza del secondo inferno perché le torture e le efferatezze e le ferinità del primo sono ben maggiori delle atrocità immaginate dal sommo Poeta nel suo viaggio laggiù dove 'sarà pianto e stridor di denti'.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Infodemie

Post n°1562 pubblicato il 30 Marzo 2021 da fedechiara
 

Non ne posssiamo più di cifre di morti feriti e dispersi. Ri-vogliamo il mondo vario e diverso.Potrebbe essere un cartone raffigurante il seguente testo

 
 
 

Ce l'abbiamo fatta?

Post n°1561 pubblicato il 29 Marzo 2021 da fedechiara
 

  • Pandemie, infodemie e stigmi sociali. Ce la faremo?😟
    Nel piccolo condominio fronte campagna in cui vivo, grazie a una delle famiglie con un figlio di 14 e una bimba di due anni, l'età media è scesa a quarant'anni. E, se non fosse per me, scenderebbe a trenta e anche meno. E' una buona cosa, direte voi. Senza dubbio. E sono tutti gentili e silenziosi e sorridono, alleluia! Chi più di me felice?
    Ma, a causa della infodemia che impazza in tivù - giornalisti, vil razza dannata!- e ci deprimono e ci costringono nell'incubo dei morituri che siamo, che potremmo essere (a chi la tocca la tocca), lo stigma sociale mi castiga, loro malgrado e, se scendo a terra e percorro il vialetto che mi porta in fronte ai bidoni della differenziata vengo seguito dagli sguardi di malcelata commiserazione dei presenti in giardino che giocano con una stropola di bimba cinguettante perché 'anziano', ahimé e, ca va sans dire, prima vittima designata del maledetto virus nascosto in ogni dove e che ci costringe a spruzzare battericidi e candeggina ueberall.
    E poco importa se, ravviati i capelli e riportati con maestria nei punti in cui sono scarsi, la mia età biologica scende di un decennio. Siamo la generazione che, prima, affronterà il Grande Viaggio e siamo commiserati in tivù e 'protetti' e vigilatissimi a causa dell'assommarsi osceno delle bare nei posti più improbabili, dato il numero abnorme - e quelli delle imprese funebri, i tragici 'nouveaux riches' di questo scorcio di millennio infame, che non ce la fanno più e, come i medici e gli infermieri, sono la prima linea di questa stra maledetta pandemia che ci ha cancellato le vite e costrette alla prigionia dei domiciliari.
    Ma la primavera avanza ostinata e sicura e i fiori già lasciano il posto al verde chiaro delle foglioline e le giornate di sole chiaro e di sicuro tepore dribblano i venti freddi dell'inverno ancora in agguato e, malgrado lo stigma sociale che mi castiga, la sensazione è che ce la posso fare e avrò futuro, speriamo, incrociamo le dita, accendiamo le candeline di rito - e ringraziamo il sole che sorge limpido e giocondo, divinità di fuoco che riscalda la superficie del pianeta da millenni e compie con scientifica semplicità quei miracoli che altri preferiscono vedere nel disegno di una nube fantasiosamente assunta quale 'apparizione della madonna' in quel della piazza san Pietro.
    Oh, santo cielo! La pandemia colpisce pesantemente anche i neuroni, temo.

  • QUODLIBET.IT
    Giorgio Agamben, Chiarimenti - Quodlibet
    Giorgio Agamben, Chiarimenti - Quodlibet


  • Filosofia e virus: le farneticazioni di Giorgio Agamben
    TEMI.REPUBBLICA.IT
    Filosofia e virus: le farneticazioni di Giorgio Agamben
    Filosofia e virus: le farneticazioni di Giorgio Agamben



    Ce la faremo.
    Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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