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Messaggi del 31/08/2019

Gli auspicati orizzonti di futuro

Post n°968 pubblicato il 31 Agosto 2019 da fedechiara
 

 

Gli auspicati orizzonti di futuro

E' certo che tra l'abitare la verticalità o l'orizzontalità, per una volta, sceglierei la seconda. E l'immobilità assoluta del canale e la struttura in acciaio e la stazza e la quantità di stanze sottobordo che si infilano una dietro l'altra e l'eleganza da 'design' di alcune di queste gigantesche 'peate' che un tempo solcavano i canali e bordeggiavano sotto costa sono tali da dirle migliori delle case nuove di abitazione in periferia e seconde solo alle meravigliose case storiche del centro che salgono per gradoni successivi e disegnano la spettacolarità del triangolo che le chiude in altezza con gli interni abbaini e dell'insieme della Gand fiamminga di Van Eyck e di Robert Campin, il Maestro di Flèmalle.

E camminarci di mattina, appena dopo l'alba, lungo il canale immobile e le case a specchio e un'arietta sbarazzina che ti fa dimenticare l'afosa stanza priva di aria condizionata della notte è piacere da re e tutte quelle figliole da Ovomaltina che sfilano in bicicletta pedalando di buona lena la dicono città felice o anche solo serena, - che, di questi tempi di morti ammazzati e 'radicalizzati sul web' incistati nelle banlieues delle città del Belgio, è cosa preziosissima e auspicato orizzonte di futuro.... (segue)

L'immagine può contenere: cielo, spazio all'aperto e acqua
L'immagine può contenere: spazio all'aperto e acqua
L'immagine può contenere: cielo, spazio all'aperto, acqua e natura
L'immagine può contenere: cielo, abitazione e spazio all'aperto

E a dirci la Storia sono le architetture e le pitture e le biblioteche – che qui a Gand si sono mantenute pressoché integre, malgrado guerre e alluvioni e le religioni e gli scismi - che gli opposti di fede andavano casa per casa a sgozzare intere famiglie, peggio degli Hutu e dei Tutsi - e Bruges si appoggiava all'Inghilterra fiera dei suo commerci marittimi e con l'entroterra e la puniva il re francese tombando i suoi canali e distruggendo le mura , - il tormentone tragico di quei secoli di dinastie che si succedevano succhiando e spargendo sangue ad ogni detronizzazione e nuova intronizzazione e il papa di Roma come potente supervisore o alleato o nemico che 'sterminateli tutti, dio riconoscerà i suoi'.

Però la Storia offre brevi o lunghe distensioni e momenti di pace e di straordinario sviluppo economico ed ecco alzarsi le torri ed erigersi le meravigliose cattedrali – e perfino il mercato coperto della città di Gand pare una chiesa e mostra i contrafforti all'esterno - il mercato come religione laica e i mercanti i suoi sacerdoti ricchi e pii e che finanziavano le guerre dei principi, ma alcuni, illuminati ante litteram, costruivano i quartieri operai e artigiani a prezzi calmierati e abbellivano la città con 'periferie' che oggi ce le sogniamo....

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto
L'immagine può contenere: una o più persone e spazio al chiuso
L'immagine può contenere: spazio al chiuso
L'immagine può contenere: tabella
 
 
 

Nottate che non passano. 'Se lo sapevo vi lasciavo agli austriaci.'

Post n°967 pubblicato il 31 Agosto 2019 da fedechiara
 

Chissà se anche il Tirolo italiano partecipa dell'infelice divisione dei centomila e passa 'rifugiati' dei barconi e dove sono e cosa fanno. Se li ha accolti - obtorto collo, suppongo -, li trovi nelle città più grandi. Bolzano, di certo, dove il melting pot del bilinguismo italo-tedesco ha aperto varchi storici di 'ospitalità' in futuro più estese e variate, ma più perché è nelle città che si trovano nicchie di sopravvivenza provvisoria e coatta prima di prendere il largo verso le babilonie europee del nord.

Nelle cittadine come Brunico e nei paesuoli acquattati nelle valli limitrofe proprio non li vedi i mutanti dell'Europa futura che non riusciamo a immaginare - e ci spaventa per le identità irrimediabilmente perdute. Qui trionfa l'etnia unica tirolese contadina e, d'altronde, che ci vivrebbero a fare, africani e siriani e palestinesi, in un'economia alpina e dell'alpeggio che presume la proprietà dei terreni o la mezzadria e origina dalle solitudini dei grandi masi multi familiari (oggi quasi tutti 'gasthof' o agriturismo, grazie alle generose elargizioni italiote alla tanto contestata 'Autonomie') e grandi cristi appesi lungo i sentieri?

E gli unici 'marocchini' di vecchia immigrazione che ho incontrato sul trenino multicolore della Pusteria parlavano un misto di tedesco e residua lingua delle origini e a voce bassa, educatamente, proprio come gli indigeni che affollavano il vagone - segno che il 'clima sociale' che ti integra e ti condiziona a dovere funziona, ma tu vallo a raccontare a quegli sbracati cittadini coi telefonini incollati all'orecchio e i toni altissimi delle private conversazioni e il collo delle t-shirt in erezione che incontri a decine nel corso del mesto rientro.

E l'ammirazione che provi per questa gente che ha addomesticato le solitudini alpestri e delle valli silenziose e ha saputo creare ricchezza e benessere pur nell'assoggettamento al nemico storico di ben due guerre è anche per le architetture delle nuove case - sempre eleganti e funzionali e 'pulite' e per quei veri e propri templi e cattedrali che sono i fienili e i capanni per il ricovero degli attrezzi, dove trovano spazio perfino i decori e le geometrie delle assi e travi di abete e ne respiri gli olezzi resinosi. Chapeau.

Come recriminava la statua di Garibaldi nel film 'Il Comandante e la cicogna': 'Se lo sapevo vi lasciavo agli austriaci.' Già.

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