E, dopo gli anni del Grillo stra parlante e poi silente delle scatolette di tonno vuote, ecco l'anno del bue: solidità, tranquillità, prosperità, trullalà.
Anno che, però, ci viene dalla Cina, già paese di pipistrelli e pangolini pandemici – e questo ci induce a meditazioni ponderose sulle umane illusioni e le tradizioni un filo ridicole di anni nuovi ed auguri conseguenti sempre smentiti.
E chissà quando verrà l'anno dell'asino, invece: paziente e silente e, un tempo, su per le erte salite, oberato di carichi pesanti – con quel suo serale raglio disperato che annichila e dice le umane sorti e le animali un dolore universale sempre presente – come la capra di Umberto Saba che:
'(…) Quell'uguale belato era fraterno
al mio dolore. Ed io risposi, prima
per celia, poi perché il dolore è eterno,
ha una voce e non varia.
Beliamo, fratres. Di muggire, per tutto quest'altr'anno, mi sa, non se ne parla.
Inviato da: fedechiara
il 08/06/2024 alle 07:17
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il 07/06/2024 alle 07:11
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il 07/06/2024 alle 07:09
Inviato da: cassetta2
il 06/06/2024 alle 17:04
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il 26/04/2024 alle 10:55