Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2020 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

banderuola0Anthony101990Jonesfedechiaraossimoraalice.100dgl0Wawkinssurfinia60QuartoProvvisorioKevinYaoing.canalegasparesportautomotoaracnoid.999labrunetteflorence0AliNasir.386
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi del 19/03/2020

Muri di ieri e di oggi

Post n°1187 pubblicato il 19 Marzo 2020 da fedechiara
 


I muri prossimi venturi

Non sappiamo chi siano quei tre/quattromila giovani tunisini che sono corsi ad arruolarsi sotto le bandiere dell'Isis - e ci preoccupano, noi potenze occidentali, e vaneggiamo di 'quarta sponda' mediterranea e di nuovi Protettorati da imporre o concordare.
Forse erano disoccupati in cerca di un lavoro qualunque - salvo rendersi conto, al primo risuonar degli spari, che andare ad ammazzare gente sconosciuta e indifesa e/o farsi ammazzare sul fronte libico tanto qualunque non è, e, forse, dirlo 'lavoro' è parola grossa e impropria. 
Però il fenomeno è di grandi proporzioni, di grandi numeri, e trascurarlo sarebbe follia – e va bene centrarli dall'alto, quegli sventurati, colle bombe sganciate dai droni, ma non basterà e toccherà, prima o poi, farci convinti che dobbiamo 'mettere gli scarponi sul terreno' e andarli a falciare casa per casa e dentro i muri sbrecciati delle case e nei covi dove si sono intanati.
E in tanto affanno di suonati e poveri cristi che si affollano sotto le bandiere nere dell'Is o compiono le orrende stragi 'in franchising' a Parigi, Copenhagen e, ieri, a Tunisi, perfino il cecchino di 'American sniper' ci fa una colossale figura che strapperà applausi a scena aperta e ci diremo tutti americani e cecchini.

E che si tratti di una questione di stra maledetti 'grandi numeri' da arginare e governare in qualche maledetto modo - siano essi i 'barconi' che ci manderanno quelli dell'Isis o i cittadini europei di seconda generazione che, rinnegati o mai integrati, corrono a fare i 'leoni del deserto' e cercano effimera gloria di nuovi, stupidi califfati – lo dice anche il trionfo di Benjamin Netanyau in Israele: che ha vinto le elezioni lanciando l'appello disperato de : 'Correte a votare, cittadini di Israele, perché quelli della sinistra ci aizzano contro il voto massiccio degli arabi israeliani'.
Voto effettivamente massiccio, massiccissimo, perché quei dessi, gli arabi di Israele, sono oggi la terza forza in parlamento. Mammaliturchi che già abbiamo in casa, figurarsi quelli che conteniamo alle frontiere colla costruzione dei 'muri'.

E, qui da noi, abbiamo gente che non trova preoccupante il dato demografico di un dieci per cento della popolazione costituito da cittadini di vecchia e nuova immigrazione con diritto di voto. 
Della serie: 'Il futuro gramo che costruiamo qui e ora'. 
Ed è forte il timore che si provi a chiudere le stalle ormai vuote dei buoi coi vaneggiamenti di 'quarta sponda' e 'protettorati' perché il lavoro sporco dei terroristi ormai si svolge in gran parte in franchising e gli appaltati, giovani e forti e vogliosi di 'iniziazioni' gloriose, hanno passaporti europei e canadesi e americani e australiani. 
Aghi in un pagliaio e, per una cellula terrorista che scovano gli uomini delle nostre 'intelligences', dieci se ne formano davanti agli schermi dei computers di casa. Una corsa ad ostacoli disseminata di stragi prossime venture per i troppi 'luoghi a rischio' indifesi che offriamo – come la piazza san Marco, qui a Venezia, l'altro ieri evacuata due volte per 'allarmi-bomba'.
Mala tempora currunt, maledizione!

  • Nessuna descrizione della foto disponibile.

La coscienza del male che esorcizziamo con una risata

Giovani occidentali / delusi dall'ipad /fanno i salti mortali / per andare al Jihad. / Prova a chiamarti Alberto / e diventar Malik, / Leone del deserto: / non è molto più chic? / La palandrana nera / ti fa sentire nobile / anche se sei a Bassora / che lavi l'automobile. / Mamma, che ha i tuoi recapiti, / pensa alla pulizia: / 'Dimmi, quando decapiti / poi mandi in tintoria'?

Almanacco di satira poetica - Michele Serra

 
 
 

Le parole che non ti ho detto.

Post n°1186 pubblicato il 19 Marzo 2020 da fedechiara
 

 

Mi chiedo quale sia la 'bellezza collaterale' di questo nostro tempo strano che abbiamo classificato con un doppio venti. E quando l'allineamento numerico fatale del 20/02/2020 si è verificato eravamo in pieno marasma da corona virus come una gigantesca caldaia di eventi catastrofici scoppiati un comparto dietro l'altro: la minaccia di una guerra tra Iran e Stati Uniti/Israele, la ripresa della guerra di Siria, i profughi, le cavallette del corno d'Africa che chissà che fine hanno fatto.

E la globalizzazione, cifra distintiva del terzo millennio, come la maledizione di Sodoma e Gomorra: mutata d'improvviso in un castigo di Dio pandemico con i motori delle economie dei diversi paesi che si spengono e tacciono, le città vuote, l'assalto ai supermercati, le reclusioni ai domiciliari e le evasioni conseguenti, i contagiati, i morti a migliaia e le quarantene come nelle antiche pesti e la corale preghiera: 'andrà tutto bene' e 'ce la faremo' e speriamo che passi presto.

E la mia generazione era scampata a guerre e pestilenze e, si, siamo stati testimoni di stragi e terrorismi e la disintegrazione di altissime torri gemelle - e i profughi immigrati che avevamo detto speranzosamente nuovi cittadini hanno partorito 'radicalizzati sul web' assassini - ma tutto sembrava potersi controllare ed esorcizzare e così è stato, in parte; ma l'espansione pandemica del contagio di oggi ha grandezze inusitate, fa scoppiare i continenti uno via l'altro: Asia, Europa, America, l'Africa, forse, il più malandato e privo di copertura sanitaria adeguata, che Dio la/ci aiuti - ed è gradita anche la preghiera solitaria del papa Francesco barcollante per le vie di una Roma deserta che ha chiesto 'la grazia' a chi di dovere tramite i suoi canali personali e le chiese dedicate.

E dove sia e che fattezze abbia la 'Bellezza collaterale' del bel film che ho appena finito di vedere non è dato di sapere in tanto fragore di statistiche funebri che si mangia i telegiornali e non so se l'interrogare l'Amore, il Tempo e la Morte – le tre figure-chiave del film – ci offrirebbe risposte soddisfacenti e consolatorie.

La Morte, sopratutto, falce che pareggia tutte le erbe del prato, non riesce a forare le nostre corazze mentali e offrirci contezza e senso di questo suo pandemico rimangiarsi le illusioni di eterno che ci hanno nutrito coll'avanzare delle cifre della vita media - e nel Medioevo ne avevano dimestichezza e rassegnazione obbligata, invece, e fosse comuni e grandi cattedrali e monaci salmodianti, ma noi, dall'alto della Scienza e della Medicina e delle Università che han fatto passi da gigante attiviamo i laboratori all over the world dove affannati ricercatori distillano i vaccini prossimi venturi e i medicinali miracolosi e incrociamo le dita.

Ma finirà che anche le presenti generazioni dovranno darsi la mano come nella danza macabra del film di Bergman 'Il settimo sigillo' e accettare che la Parca assassina tagli il filo non più con la forbice bensì con una sua macchina digitale di nuovo conio tarata su numeri altissimi, alleata con il Tempo che si restringe vieppiù - e ci impaura il suo contrarsi e venir meno.

E non ci resta che rivolgerci all'Amore, fragile sentimento bistrattato, e scolpirlo nei petti ansimanti per le 'dispnee' e le polmoniti fulminanti e farne un monumento nei cuori e nelle menti di tutti e provare a rilanciarne le sorti restando umani e amorosi al tempo dei flagelli - e dicendoci nei telefonini, la sera e la notte, la parole desuete, le 'parole che non ti ho detto' – come quei morituri delle torri gemelle prima di gettarsi dalle finestre degli edifici in fiamme e che si sfarinavano sotto l'urto degli aeromobili assassini.

 

L'immagine può contenere: una o più persone, cielo, nuvola, spazio all'aperto e natura

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963