Creato da nick66 il 10/12/2005

SOLO JUVENTUS

Il blog di Nick66

 

« THE DAY AFTER: Apocaliss...THE DAY AFTER: Crisi Juv... »

24/1/2003-24/1/2010: QUANTO CI MANCHI AVVOCATO, QUANTO CI MANCHI JUVENTUS...

Post n°330 pubblicato il 23 Gennaio 2010 da nick66
 




“E’ un pomeriggio di sole del settembre 1925 quando la Fiat Torpedo 509 di Edoardo Agnelli si ferma davanti allo storico campo di gioco della Juventus di Via Marsiglia. Ad aspettarlo c’è la dirigenza bianconera al completo che lo saluta mentre sta scendendo dall’auto. Il presidente risponde al saluto con un cenno della mano ma esita ad avanzare verso chi lo sta attendendo e si attarda all’interno dell’auto. La sorpresa è generale quando Edoardo scende dall’auto e va verso di loro tenendo per mano un bambino di nemmeno cinque anni che indossa un vestitino bianco e blu alla marinara: è suo figlio Gianni...” 

E’ un momento storico quello che Mario Pennacchia immortala nel suo Gli Agnelli e la Juventus, perché nella spontaneità di un padre che stringe la mano al figlio ci sono colui che allora era il presente e chi sarà poi il futuro di oltre ottant'anni di storia bianconera, vissuta sotto l'indelebile segno della dinastia Agnelli. C’è un filo conduttore che lega quel bambino all’uomo potente che ci ha salutato il 24 gennaio del 2003. E’ la tenerezza che ti suscita l’infanzia, così come una persona cara che se ne va dopo una vita straordinariamente vissuta. C’è il rimpianto sempre vivo per quel che ha significato l’Avvocato per la sua Juventus. A essere juventini oggi ci si sente come orfani di genitori che ti hanno accudito e coccolato praticamente da sempre. Un’eredità raccolta dal papà Edoardo, che della Juventus fu presidente per dodici anni, dal 1923 al 1935, quando scomparve per un tragico incidente. Gianni era troppo piccolo per succedergli già a quel tempo, ma non si tirò indietro quando glielo chiesero qualche anno più tardi. Era il 22 Luglio 1947 quando Gianni Agnelli assunse la carica di presidente della Juventus, che mantenne per sette anni. Due scudetti con una squadra in cui spiccava un giovanissimo Boniperti insieme ai danesi Praest, Karl e John Hansen. Nel 1954 il tempo scadde, gli impegni di un impero, di cui il calcio rappresentava soprattutto il divertimento della domenica, presero il sopravvento. Ma Gianni Agnelli per la Juventus c’è stato sempre, fino all’ultimo, a tesserne le trame della storia. Uno stile ed una presenza inimitabili quelli dell'Avvocato, che passava dall’ironia di brevi e taglienti battute, dette a caldo fra un tempo e l’altro o nel dopo partita, alle telefonate all’alba a calciatori, allenatori e presidenti di turno, per avere direttamente il polso della situazione della squadra. Potevi vincere o perdere sul campo, ma quella sua ironia, la sua capacità di sintetizzare e di colpire il bersaglio con una semplice battuta ti faceva percepire un imbarazzante senso di superiorità rispetto a qualsivoglia altra squadra. Era una Juventus che si rispecchiava nella sua classe. Visse intensamente il fascino di quella emozionante "J" iniziale di Juventus e, grazie anche al suo modo di “essere la Juventus”, ha finito per far innamorare mezza Italia di quella che solo in apparenza era una squadra di calcio, ma che con lui è stata molto di più. L’Avvocato è stato il vero re d’Italia, l’unico fuoriclasse dell’Italia dal dopoguerra fino all’inizio del nuovo millennio. Con i potenti del mondo lui intratteneva rapporti di consuetudine se non di amicizia, come accadde in particolare con Henry Kissinger. "Mentre parlavi con lui - ha ricordato qualche anno fa Kissinger in un'intervista rilasciata a La Stampa - sapeva trasmetterti la sensazione che nulla gli importasse di più. E non si trattava di una posa: era dotato di capacità empatiche fuori dal comune e intuiva al volo i sentimenti del suo interlocutore". 

Ovvio che uno come lui desiderasse per la Juventus chi sul campo di calcio potesse essere un po’ quello che lui rappresentava nella società. Alla Juve voleva portare campioni come Di Stefano, Maradona, poi Platini. Ci riuscì solo con quest’ultimo, mettendoci del suo per farne non tanto un fuoriclasse in campo, ma quello che poi sarebbe diventato il dirigente calcistico più potente d’Europa come presidente dell’UEFA. Da quel lontano 1947 in poi la Juventus è stata prima l’impegno e poi l’hobby da dividere con il fratello Umberto. Le divergenze fra i due ci sono state, com’è ovvio, ma quello che è certo è che i due fratelli alla fine arrivavano sempre a una decisione condivisa per il bene della Juventus. Nel 1997, in una puntata di Mixer dedicata al centenario della società, rispose proprio così a Gianni Minoli che lo intervistava.:“Io e mio fratello abbiamo sempre fatto l’impossibile per la Juventus”. Viene da sorridere amaramente pensando a come questa Juventus è stata ridotta da quando Gianni e Umberto non ci sono più. Chissà se chi ha raccolto un’eredità così pesante potrà dire un giorno di aver fatto l’impossibile per questa Juventus. O forse l’impossibile in un certo senso è stato fatto, perché con l’Avvocato e il Dottore in vita, nemmeno nella più nefasta delle previsioni, si sarebbe potuto immaginare che di quella Juventus sarebbe rimasto solo il cadavere. E’ anche per questo che ogni giorno che passa sembra che, con il suo addio e quello di suo fratello Umberto, anche la Juve, quella vera, se ne sia andata per sempre. Sembrava eterno l’Avvocato, sembrava eterna quella Juventus. "Vinca la Juve o vinca il migliore?" gli chiese con aria furtiva il giornalista di turno prima di una partita, e lui di rimando: "Sono fortunato, spesso le due cose coincidono". 

Quanto ci manchi Avvocato, quanto ci manchi Juventus...

 

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/OMISSIS/trackback.php?msg=8316552

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 

                 PER ORDINARLO

      CLICCA SULLA COPERTINA

 

 

PER ORDINARLO

CLICCA SULLLA COPERTINA

 

CLICCA SU LOGO

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: nick66
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 58
Prov: PD
 

MI RITORNI IN MENTE...

 

SOLO PER CHI AMA LA JUVE

 

LA MIA JUVENTUS...

 

PINZOLO 2009: "MAGNIFICENT!"

 

PINZOLO 2008: PICCOLI JUVENTINI CRESCONO

 

PINZOLO 2007:IL SOGNO CONTINUA

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 22
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cacio1965ziopalmfrancesco.ienzicarlitosbuzzkoradgl1T.SignoriniFrance.Costaas.trailcieloeilmarekrupoviesa1Terzo_Blog.Giustyu82simon741salvabaronangelo76760hamtyler_resistance
 

ULTIMI COMMENTI

Per queste cose nessuno pare avere occhi e orecchie, primo...
Inviato da: bradipoafricano
il 27/03/2011 alle 14:03
 
salve, sono pinturicchio94, blogger di...
Inviato da: Pinturicchio_94
il 18/12/2010 alle 17:42
 
Ottimo post anche per me.. grazie.
Inviato da: ordw
il 29/10/2010 alle 14:46
 
gran bel post!
Inviato da: resistenzabianconera
il 13/09/2010 alle 22:25
 
Ne sono (già) sicuro A presto!
Inviato da: cronachebianconere
il 06/09/2010 alle 06:58
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

NOTE LEGALI

L’autore dichiara di non essere responsabile per i commenti inseriti dai lettori. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze, non sono da attribuirsi all’autore, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini pubblicate sono quasi tutte tratte da internet e quindi valutate di pubblico dominio: qualora il loro utilizzo violasse diritti d’autore, lo si comunichi all’autore del blog (info@nicolanegro.it) che provvederà alla loro pronta rimozione.

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963