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silsin
silsin il 13/06/10 alle 13:46 via WEB
È proprio vero che la scuola è finita? Forse è finita l’offerta del programma di lavoro che porta i ragazzi a superare i livelli standard di preparazione in modo da poter alla fine conseguire un diploma di fine corso. Una specie di "liberatoria" che consente alla coscienza collettiva di sopportare, come farebbe un molo con la marea, il passaggio di un’altra generazione, l’ennesima. Non importa poi come e con che deriva di sapere e conoscenza pur che passi. La sensazione è che nessuno voglia veramente prendersi carico dell’educazione di questi ragazzi. Nel mondo delle deleghe, che purtroppo non sono più un gran segno di democrazia, il rimpallo delle responsabilità ha raggiunto livelli grotteschi. nel mezzo ci sono, comodamente o meno, i ragazzi, entità in via di definizione sempre preda di quello che viene definito il “fattore ambientale”. Eppure la scuola ha in sé molte frecce al suo arco. Ancor prima di elaborare metodi di studio, varrebbe la pena far capire ai ragazzi, gli utenti di questo servizio, il significato del loro andare a scuola. provate a chiedere ai ragazzi il perché debbano andare a scuola e, a parte una minoranza informata, la domanda li sconcerterà. La prima lezione scolastica credo debba essere proprio quella in cui la scuola spiega se stessa. Dare un significato implica in primo luogo che il significante abbia un corpo proprio e ben definito. Inoltre la scuola ha la funzione prioritaria di mantenere aperte le menti sulla conoscenza e conservarle in uno stato di democrazia civile. Concetto questo che andrebbe rinnovato ogni tanto in classe anche nella forma del confronto dialettico. Le risorse umane presenti nella scuola sono però spesso una variabile fuori controllo. C’è chi mantiene un posto di lavoro arrabattandosi, chi invece sente la responsabilità del ruolo che ricopre e, insieme alla responsabilità, anche il privilegio di contribuire alla formazione delle generazioni a venire. Si può ancora far ricorso alla fortuna o c’e invece bisogno di un concreto e serio investimento a livello istituzionale che consenta di trovare nella scuola valide persone motivate prima di tutto ad essere dei formatori; persone capaci di comunicare le conoscenze acquisite e di far nascere negli allievi la voglia di sapere?

 
silsin
silsin il 06/06/10 alle 14:01 via WEB
itaca quando ti metterai in viaggio per itaca devi augurarti che la strada sia lunga fertile in avventure e in esperienze. i lestrigoni e i ciclopi o la furia di nettuno non temere,non sarà questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo. in ciclopi e lestrigoni, no certo nè l'irato nettuno incapperai se non li porti dentro se l'anima non te li mette contro. devi augurarti che la strada sia lunga. che i mattini d'estate siano tanti quando nei porti- finalmente, e con che gioia- toccherai terra tu per la prima volta: negli empori fenici indugia e acquista madreperle coralli, ebano e ambre, tutta merce fina, anche profumi penetranti di ogni sorta, più profumi inebrianti che puoi, va in molte città egizie, impara una quantità di cose dai dotti. sempre devi avere in mente itaca - raggiungerla sia il pensiero costante. soprattutto non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni e che da vecchio metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada, senza aspettarti ricchezze da itaca. itaca ti ha dato il bel viaggio, senza di lei mai ti saresti messo in viaggio: che cos'altro ti aspetti? e se la trovi povera, non per questo itaca ti avrà deluso. fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso, già avrai capito ciò che itaca vuole significare. (costantinos kavafis)

 
angeloluciorossi
angeloluciorossi il 09/05/10 alle 18:28 via WEB
Senza una presenza il nostro desiderio "impazzisce"...

 
ordinarymind
ordinarymind il 09/05/10 alle 18:21 via WEB
Innegabilmente e dolorosamente vero e mi riferisco soprattutto alla tua frase finale.

 
silsin
silsin il 05/05/10 alle 01:25 via WEB
Nietzsche scrive: "Tutte le cose che sono veramente grandi a prima vista sembrano impossibili"

 
angeloluciorossi
angeloluciorossi il 29/03/10 alle 17:55 via WEB
Io desidero partecipare a quel che J.L. Borges chiama "lettura infinita" della Divina Commedia. Tentando di immedesimarmi nell'opera senza pregiudizi.

 
silsin
silsin il 28/03/10 alle 13:33 via WEB
poniamoci la domanda "perchè Dante è una "noia"?" probabilmente perchè è stato banalizzato estrumentalizzato dalla Chiesa e dallo Stato: dal nazionalismo che lo ha utilizzato come emblema di coerenza e unità nazionale; dal cattolicesimo ufficiale che lo ha usato come portavoce dogmatico. ma dante è tutt'altro che questo, è uno spirito indomabile, che disprezza le convenzioni e le certezze non conquistate, che contesta tutto . è uno spirito sempre rivolto "al nuovo e mai non fatto cammino di questa vita" convivio IV, mai sazio, sempre alla ricerca, mai "perfetto". la sua sete di capire lo spinge a sfidare e a porre domande lungo tutto il "viaggio", anche nel paradiso, dove sembrerebbe legittimo aspettarsi che la sua ansia di sapere si sia quietata. lo spirito di dante è intellettualmente avventuroso, non accetta le idee precostituite ma le esplora e le insegue fino in fondo. dante è uno che si batte contro l'ingiustizia formulando la sua terribile domanda a proposito dell'uomo che nasce fuori dal cristianesimo, una domanda che dimostra una apertura tutt'altro che convenzionale verso i non cristiani, una apertura fondata sulla ragione e non sul dogma, è una sfida intellettuale. paradiso XIX. inoltre in ogni grande opera si cerca di creare una realtà virtuale ma è lo stesso dante che ci suggerisce di porsi delle domande che trovano risposta fuori dal testo "trattando l'ombra come cosa salda" ossia trattando le parole del testo come se conducessero ad una realtà extratestuale. è questa la grandezza di dante, cerchiamo di non banalizzarl

 
silsin
silsin il 25/03/10 alle 21:36 via WEB
si può insegnare a saltare più in alto o abbassare l'asticella. da un punto di vista formale, l'obiettivo può dirsi raggiunto in entrambi i casi.

 
angeloluciorossi
angeloluciorossi il 25/03/10 alle 18:21 via WEB
Un benigni per ogni scuola...

 
silsin
silsin il 25/03/10 alle 16:01 via WEB
prova con benigni ha un approccio intelligente ed attuale con la "commedia"
 
 
 
 

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