Papavero rosso

Il colore di babbo per la poetessa non può essere che inequivocabile nel suo cuore di figlia, scintillante, sfolgorante “ocra”. Un padre assetato di vita, di gioia nell’accarezzare entusiasticamente i sogni dei figli, di intuizione e cura nell’alleviare (“ballando”) i problemi, nell’affiancare e cullare paternamente “le pulsazioni del cuore”. Quella cara ombra, riflessa, seduta e fiera, è incisa, seppur ora in “bianco e nero”, sulla parete della sobria e calda cucina che ancora sopravvive nel tuo cuore di figlia. Quell’ombra “lancia riflessi” (scusami se rubo un verso di un’altra tua poesia) tuttora sulla tua ispirazione poetica, da quell’ombra l’incitamento, l’esortazione, il primo e, senz’altro, il più sincero e convinto plauso per la tua prima espressione poetica infantile. Posso immaginare quanto ti manchi, papà! Ci sono voci che in alcuni momenti vorremmo risentire, riascoltare: perché l’affetto e l’amore non muoiono mai. Con condivisione e stima. Luciano