Creato da bellicapellidgl3 il 19/11/2014

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Nella terra di nessuno

Post n°20 pubblicato il 03 Febbraio 2015 da bellicapellidgl3

 

C’era un tempo in cui mi fidavo molto del mio istinto.

Procedevo navigando a vista, mi bastava sentire le vibrazioni, non avevo nemmeno bisogno di attivare altri circuiti più razionali.
Mi fidavo, semplicemente.
Era come avere un GPS interno, percepivo le interferenze se qualcuno provava a mentire o a millantare o a fare giochi di prestigio.
Ed ero bello abbandonarsi alle persone, accogliere, esporsi senza cautele.

Cosa c’è di più bello che entrare in osmosi per costruire legami, quei legami che restano per tempi indefiniti, tenuti insieme dai fili della stima, della tenerezza, dell’indulgenza, della fiducia incondizionata.
Mi sentivo forte di questo talento, a tratti spavalda.
Io sento le persone, mi dicevo.
E non mi sono mai sbagliata.

Eppure.

Oggi sono un’altra donna e non mi ritrovo, non mi sento molto nei miei panni. 
Avverto una cautela che prima non conoscevo, instillata di diffidenza che è un’ospite nuova dentro di me e che trovo scomoda.
Il mio istinto ha perso credibilità, lo ascolto, ma argomento di continuo con lui, provo a smontare ogni sua asserzione facendo appello a una razionalità che spesso non è un buon metro di misura per valutare chi ho di fronte.

Sono in una terra di nessuno in cui non so che direzione prendere, non so a cosa credere, non so dove sia la menzogna e dove la limpidezza, dove la manipolazione e l’autenticità di intenti.

Ho paura di sbagliare. E non voglio che mi feriscano ancora.

 

 

Commenti al Post:
Meme_nto
Meme_nto il 03/02/15 alle 14:11 via WEB
E' dal mondo antico la massima che recita di come la saggezza sia nel mezzo. Gli equilibri sono sempre auspicabili, ma in buona sostanza si eccede e si eccederà, in un verso o nell'altro. Avere successo una volta, non ci salva dagli insuccessi futuri...così come aver inanellato una serie di batoste, non ci guida inesorabilmente verso il baratro. Siamo una somma algebrica di tentativi, fallimenti, vittorie, treni persi e smacchi al destino. Andando sul personale...ti comprendo perfettamente. E quella terra di nessuno ha esattamente il colore, l'odore e persino il sapore di un limbo desolato, che a furia di starci...quasi pare un guscio sicuro nel quale rifugiarsi.
 
 
bellicapellidgl3
bellicapellidgl3 il 03/02/15 alle 21:52 via WEB
Forse ci sto da troppo poco tempo per sentirlo un limbo sicuro. Mi ci sento a disagio, invece. Mi si innescano meccanismi fino ad ora sconosciuti. Ma a volte penso che se guardiamo davvero bene e riusciamo a scindere tra quello che vediamo davvero e quello che invece vorremmo vedere, sappiamo dentro di noi la scelta giusta da fare. Con GPS o senza.
 
   
Meme_nto
Meme_nto il 04/02/15 alle 14:04 via WEB
Vedere e sentire, sono due concetti che non sempre procedono sullo stesso binario.
 
canescioltodgl10
canescioltodgl10 il 03/02/15 alle 14:27 via WEB
Come vuoi che commenti :) Posso solo lasciarti la mia solidarietà :)
 
 
bellicapellidgl3
bellicapellidgl3 il 03/02/15 alle 21:53 via WEB
Sentire qualcuno solidale non è poco. In certi momenti della vita in cui ti sembra di non essere più così abile a trasmettere di che pasta sei fatta.
 
   
canescioltodgl10
canescioltodgl10 il 10/02/15 alle 14:57 via WEB
Tranquilla: non è ancora quel momento :)
 
exietto
exietto il 05/02/15 alle 22:56 via WEB
io ho fatto il tuo percorso inverso. Ora, mi fido del mio istinto, sicuramente meno d'impeto di un tempo, forse piu pacato, anche ponderato, ma mi fido perche' mi porta sempre nella giusta direzione. Una volta, tanto tempo fa, non era cosi. Una volta, tanto tempo fa, non stavo bene con me stesso. Ora si. un abbraccio, ezio
 
 
bellicapellidgl3
bellicapellidgl3 il 06/02/15 alle 21:23 via WEB
Non è che io non stia bene con me, anzi. Mi faccio lunghi discorsi, ho un bel da fare, insomma. È solo che mi sono accorta di aver attivato altri canali attraverso cui scandagliare i messaggi che mi arrivano. E non sono più così sicura che il mio decodificatore funzioni proprio bene:)
 
   
exietto
exietto il 08/02/15 alle 16:44 via WEB
forse sei semplicemente diventata meno istintiva e piu' riflessiva. Un abbraccio, ezio
 
Koheleth
Koheleth il 05/02/15 alle 23:49 via WEB
Mi piace quello che scrivi perché il modo di vedere è alle volte diametralmente opposto al mio… Cresciuto alla Scuola del sospetto, ho costruito i legami tenendomi bene a distanza, una distanza in cui era piazzato un arsenale da III guerra mondiale fatto di razionalità per mantenere il distacco (è curioso che anch’io pensi che col mio metodo non mi sono mai sbagliato: sarà perché ognuno riesce a modo suo, perché con quel po’ po’ di arsenale devo aver scoraggiato chiunque volesse dirmi il contrario, o più semplicemente perché il metro di valutazione delle proprie scelte finisce per essere il medesimo con cui si sono fatte le scelte stesse?). E quando a un certo punto sono andato a ripescare quell’istinto di dare fiducia che avevo sepolto sotto una colata di razionalità tipo sarcofago sul reattore 4 di Chernobyl, la convivenza con un resto dell’io convinto con la sua diffidenza di non essersi mai sbagliato è complicata, ma lo diceva anche Gianni Togni che «adoro le complicazioni, fanno per me». :) Buona notte. K.
 
 
bellicapellidgl3
bellicapellidgl3 il 06/02/15 alle 21:18 via WEB
Davvero è possibile fare un percorso inverso? Aver sedimentato per anni meccanismi di diffidenza e sospetto non crea un muro invalicabile tra noi e gli altri (gli altri intesi in modo intimo)? Sì, mi sembra un lavoro piuttosto complicato, in effetti. Avrai preso forse meno fregature di me, ma io non baratterei la mia pancia con la certezza di non farmi fregare. Buona serata.
 
vanda.gv
vanda.gv il 06/02/15 alle 00:27 via WEB
Potrei dirti che con l'età si tende a razionalizzare a discapito dell'istinto, ma non sarei credibile, anche se negli anni, è vero, si perde lo smalto della spensieratezza e dell'abbandono. Un po' per i vari ruoli che si assumono nel campo pubblico e privato e un po' per il senso di responsabilità verso sé e verso i propri cari, che si vuole proteggere, ci si trattiene. La paura di rifare gli stessi sbagli però non si deve avvertire come limite o come probabilità di farsi condizionare e per la quale anteporre condizioni, al contrario si deve interpretare come una grande ricchezza, O almeno si può provare. Altrimenti, a furia di autosabotaggi, nella terra di nessuno non ci sarà un re sul trono. Notte cara ;)
 
 
bellicapellidgl3
bellicapellidgl3 il 06/02/15 alle 21:42 via WEB
Non mi sento molto cambiata da quando ero più giovane, non nel modo di gestire la mia emozionalita' o nell'importanza e priorità che ho dato alla costruzione dei rapporti interpersonali. Però quello che dici è vero: aumentano le responsabilità, con l'età si osa meno, ci si abbandona con più cautela. Per questo stento a riconoscermi:) Un abbraccio
 
   
mmmmmmm1980
mmmmmmm1980 il 14/02/15 alle 17:11 via WEB
Nella vita non si cambia il carattere interiore. Nella vita cambia solo il modo di ragionare, perché con l'aumento degli.anni, si inizia ad essere più responsabili delle proprie azioni e delle proprie emozioni. Infatti, con la presa di coscienza dell proprie.emozioni e delle proprie azioni che derivano.anche da fatti negativi, come ad esempio un tradimento, o una qualsiasi disavventura o errore, l'inconscio ci porta a fermarci un attimo e a riflettere su noi stessi ed è così che dagli errori e dagli sbagli che si commettono durante il lungo e tortuoso cammino della vita, in ognuno di noi scattano quei meccanismi, denominati "meccanismi di apprendimento per errori" studiati da Pavlov, i quali meccanismi sono insiti in ognuno di noi sin dalla nascita, e man mano che cresciamo ed aumentiamo l'esperienza vissuta, aumentiamo anche i meccanismi di autodifesa, autodifesa intesa come un qualcosa che si apprende dagli errori, sbagli e gaffe quotidiane e ci fa memorizzare come se fosse una fotografia, qualsiasi errore e sbaglio per poi attivare immediatamente azioni.di perdono, scuse, e difesa in generale. @ All right reserved; Copyright Matteo; Sabato 14-02-2015 ore 17:10.
 
NORMAGIUMELLI
NORMAGIUMELLI il 06/02/15 alle 16:54 via WEB
Quando ci facciamo male....siamo proprio noi ad aiutarci per primi. E' così su tutti i fronti, io credo. Abbiamo così tanto dentro che spesso non pensiamo di poter vedere o di poter usare quello che più ci serve. Ma quello che più ci serve per aiutarci sta proprio dentro di noi. E' ancora istinto, è sempre istinto. L'istinto di sopravvivenza. Sembra una cosa troppo grande forse, detta così, ma non esiste solo la sopravvivenza del corpo. Io sono convinta che tu sia ancora la stessa persona; una persona con una sensibilità straordinaria che ha imparato ad affinare un dono naturale: l'istinto
 
 
bellicapellidgl3
bellicapellidgl3 il 06/02/15 alle 21:41 via WEB
Sono anche una che si commuove facilmente (alias una piagnona). Grazie delle tue parole. Le ho rilette due volte. Ne farò Buon uso:)
 
mmmmmmm1980
mmmmmmm1980 il 14/02/15 alle 15:14 via WEB
Solo chi ha l'anima colorata dai colori della felicità e della gioia può usare la sua anima come uno specchio che riflette sulla sua stessa anima ed intrecciarsi in amore vero puro.sincero e passionale e uscire allo scoperto, al di fuori della chat, per poter affrontare insieme il lungo e tortuoso cammino della vita. Mi ci rispecchio perfettamente in ciò che dici. Sarà per via del mio carattere debole e fragile, sarà il mix (bilancia con ascendente vergine), ma di fregature qui ne ho prese a volontà..... E dopo.ogni caduta mi sono prontamente rialzato. @ All right reserved; Copyright Matteo; Sabato 14-02-2015 ore 15:13.
 
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