Creato da MarioRagagnin il 09/08/2006
L'autogestione dal basso

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L'autogestione dal basso risolverà i problemi mondiali

Post n°1 pubblicato il 09 Agosto 2006 da MarioRagagnin

La soluzione dei problemi mondiali è possibile e urgente
L'autogestione dal basso unificherà e libererà l'umanità
Per unificare l'umanità dal basso e così risolvere tutti i problemi, tradurremo le ideologie nel comune denominatore dei rapporti di potere fra basi e vertici, da cui le ideologie derivano.
Mario Ragagnin (impegnato nella soluzione dei problemi mondiali)
Le associazioni di base monotematiche, collegandosi e facendo sistema, diverranno onnitematiche, in grado di sostituire i governi.
Le unificazioni dal basso risolvono definitivamente i problemi, derivanti sempre dalle separazioni (mantenute dai poteri).
I temi degli artisti riguarderanno la vita e riveleranno la comune identità dei popoli, a cominciare dagli immigrati.
Questi incontri favoriranno iniziative sociali e culturali in collaborazione, e faranno da supporto alle cattedre pluralistiche delle religioni. Che si riveleranno le nuove forme di Congressi e Conferenze di Pace, e risolveranno le cause dei conflitti con l'inviare, come ambasciatori, i rappresentanti delle diverse religioni ai loro omologhi in lotta altrove ad annunciare i comportamenti concordati nelle cattedre (embrioni del cervello in formazione dell'umanità), e così trasmettere e comunicare la razionalità dove vige l'emotività (quali diramazioni del nuovo sistema nervoso).
I rappresentanti delle ideologie dominanti avvertiranno i popoli egemoni che ogni potere ha il dovere di diventare puramente organizzativo e fornire ai subordinati i mezzi a sua disposizione, al fine di elevarli al proprio livello e permettere loro di estrinsecarsi (da "capi" transitori) verso i popoli terzi, affinché questi poi facciano altrettanto e il procedimento si allarghi e continui.
I rappresentanti delle ideologie subordinate spiegheranno ai popoli sottomessi che, per acquisire il diritto di ottenere i mezzi e i riconoscimenti alla pari con i dominanti, devono richiederli come necessari all'attuazione di piani generali e programmi in positivo a favore dell'intera umanità, vera ed unica patria comune (ossia devono già comportarsi "da capi": che diventano tali proponendo soluzioni e servizi).
L'economia di credito mondializzata, a carico dei governi e dell'ONU, potenzierà le risorse naturali e le ridistribuirà secondo il predisporsi all'umanità delle diverse realtà.
L'umanità, unificata e liberata, si proietterà all'universo, che diverrà il suo corpo unitario.

Mario Ragagnin
www.marioragagnin.net

Note:

Sul sito http://www.marioragagnin.net è pubblicato il libro "I Volontari e il Potere", composto di tre parti:
"Il Potere ai Volontari";
"Il nuovo ordine umano partirà da Israele";
"L'autogestione dal basso unificherà e libererà l'umanità".

 
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Commenti al Post:
lucignolo_fumante
lucignolo_fumante il 09/08/06 alle 19:32 via WEB
...hai già firmato la petizione?..se non lo hai ancora fatto...ti prego fallo...e fa firmare tanti di digiland...Passavo di quì...un saluto.... Se ti va, vieni nel mio blog, a firmare una petizione a favore di 1800 persone rinchiusi in container, in Eritrea.Grazie Dio ti ricompenserà.
(Rispondi)
 
MarioRagagnin
MarioRagagnin il 16/08/06 alle 18:06 via WEB
La soluzione dei problemi mondiali è possibile e urgente di Mario Ragagnin Il potere ai Volontari (prima parte) Si ridistribuirà il potere a tutti gli uomini sotto forma di libertà attraverso l'intrecciarsi delle ideologie fra i popoli e le nazioni. Ciò capovolgerà i rapporti tra i governi e le basi all'interno degli Stati. Non è un passaggio di poteri a una determinata categoria. Ma è la dissoluzione del fenomeno "potere" (verticistico attuale) consistente nella somma di libertà sottratte ai sottoposti. Il potere ritornerà al punto di partenza, ad ogni uomo, ad acta, in forma di mezzi, facoltà e riconoscimenti da utilizzare ai fini dell'unificazione umana. I Volontari, ottenendo quanto è necessario per realizzare il loro progetto, svuoteranno i governi di diritti e legittimazione. La sovranità assoluta degli Stati sarà riconosciuta alle singole persone. Il nuovo ordine umano partirà da Israele (seconda parte) Israele è l'occhio del ciclone perché è la culla delle idee che muovono i Paesi decisionali, l'Occidente e l'Islam. Israele, fornendo le strutture ai Palestinesi e predisponendosi ad essi per l'espansione comune verso i Paesi terzi, diverrà il leader degli Arabi e dell'Islam. I Volontari di tutto il mondo, nuovi emergenti di base, con l'intrecciare religioni e politiche fra gli Stati, uniranno i popoli. E, appoggiandosi ai religiosi (cattolici, protestanti, ortodossi e musulmani) col legittimarli e renderli egemoni rispetto ai governi, controlleranno l'ONU. L'autogestione dal basso unificherà e libererà l'umanità (terza parte) Per unificare l'umanità dal basso e così risolvere tutti i problemi, tradurremo le ideologie (oggi qualitative, e perciò intraducibili fra loro se non con la forza) nel comune denominatore dei rapporti di potere fra basi e vertici (individuali e collettivi) da cui le ideologie derivano. I fini ideologici si risolveranno nei mezzi di reciproca apertura e disponibilità. La soluzione oggettiva consisterà nell'organizzazione che si formerà a tale fine, e che rappresenterà il cervello dell'umanità, oggi inesistente. Il procedimento, unificando l'umanità, risolverà i problemi delle conflittualità già dall'inizio del suo configurarsi. Lo spirito unitario immortalerà in sé chi avrà contribuito a farlo essere. www.marioragagnin.net info@marioragagnin.net
(Rispondi)
 
MarioRagagnin
MarioRagagnin il 21/08/06 alle 18:49 via WEB
www.marioragagnin.net COME INIZIERÀ L’AUTOGESTIONE DAL BASSO Le associazioni di base devono collegarsi e fare sistema Oggi ci sono un'infinità di associazioni locali; che si ritengono senza potere, perché non sanno che devono collegarsi tra loro per creare sistema e formare quella autosufficienza che le renda indipendenti anzitutto psicologicamente. Gli animatori delle associazioni di base devono diventare puramente organizzativi. Il procedimento naturale, di dare voce a chi non ce l'ha, è di attribuirgli una cosiddetta identità. Gli animatori di associazioni sentono questo impulso nel guidare il gruppo, e credono in buona fede di dare a esso una identità e una importanza di immagine verso il mondo. Ciò è valido come punto di partenza. Ma se il gruppo non procede oltre, in modo da estrinsecare l'identità in funzione di unificazione (e perciò di soluzione) del mondo esterno, rimane passivo e cristallizzato, compiacendosi di sé stesso come se fosse il punto di arrivo dell'evoluzione e della storia. Invece l'identità di ogni entità (individuale e collettiva) proviene da tante radici contemporaneamente; e noi la scopriremo nell'azione dinamica volta all'esterno e proiettata al futuro, verso le realtà che andremo a risolvere e che si riveleranno identiche a noi. Oggi ogni iniziativa ritorna al punto di partenza, alla collettività da cui è promossa, ritenuta anche punto di arrivo a causa della mentalità del castello che provoca il corto circuito. Il collegarsi con gli altri gruppi, già operanti altrove e in altra forma, permetterà ai membri del gruppo di partenza di estrinsecare sé stessi con l'indicazione di quello che occorre aggiungere, di collegamenti esterni e di integrazioni interne. Ne conseguirà una forza qualificata delle basi sulle autorità, dalle locali fino all'ONU, per ottenere strutture di sostegno e mezzi di comunicazione (a nome di tutti: il che fonderà il diritto). Ogni comunità si raccoglie in sé al posto dell'intera umanità. La comunità deve sgomitolarsi: dopo aver costruito il filo costruendo sé stessa, deve tesserlo con i fili delle altre realtà: per costruire il comune tessuto dell'umanità. www.marioragagnin.net
(Rispondi)
 
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