Creato da MarioRagagnin il 09/08/2006
L'autogestione dal basso

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« PER UNIFICARE L'UMANITa'Per liberarci »

Non sono le idee ad opporsi, ma le nostre autoaffermazioni di forza - www.marioragagnin.net

 

 

 

 

 

Le posizioni opposte convergeranno nell’espansione comune, loro vero scopo.

    Le posizioni oggi antagoniste, dei teisti e degli atei, convergeranno ad unità sulle realizzazioni conseguenti e coerenti ad entrambe le posizioni.

I teisti, sostenenti che Dio esiste già, saranno indotti a trarre come conseguenza l'attuazione in Terra delle idealità divine.

Partiranno dall'idea di Dio per dedurre i valori (libertà, giustizia, diritto, bene ecc.) da realizzare praticamente, eseguendo quanto Dio vuole si faccia.

E inversamente ma analogamente, gli atei partiranno dai medesimi valori, da realizzare per arrivare a fare essere di fatto Dio (secondo il nostro punto di vista attuale relativo), nella costruzione unitaria dell'umanità.

Il nuovo organismo, con sé stesso, rappresenterà la soluzione e, alla fine, l'Assoluto: il soggetto conoscente e l'oggetto conosciuto coincideranno.

Le posizioni opposte convergeranno e si incontreranno, riconoscendosi già in partenza aspetti parziali della stessa e unica realtà.

 

 

    Mario Ragagnin

www marioragagnin.net

 
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Commenti al Post:
MarioRagagnin
MarioRagagnin il 26/03/11 alle 10:42 via WEB
Basta proteste a vuoto, che lasciano il tempo che trovano Le minoranze richiederanno autonomie e indipendenze ai fini di attuare un progetto mondiale, per realizzare il quale occorre essere liberi e sovrani. È solo l'esposizione di un programma generale (analogamente a come fanno i candidati a cariche), quale controproposta in positivo allo stato delle cose, che fonderà e integrerà il diritto di vedersi riconosciuto uno status alla pari coi vertici in carica. Ciò dimostrerà la maturità e perciò la idoneità di quella minoranza a non essere più bloccata e trattata da base. L'impedimento esercitato dai vertici sulle masse ha una giustificazione finché queste non sono sufficienti a sé. Quando esse si dimostrano capaci di autogestirsi, con l'essere pronte a liberare gli altri (come è tipico di qualsiasi capo, che diventa capo per questo motivo), viene meno e cade ogni funzione e diritto dei capi su esse. Ciò vale non solo per le collettività, grandi e piccole, ma anche per un solo individuo. Le singole persone hanno lo stesso diritto e dovere di una collettività e di uno Stato. È sufficiente che uno di base richieda esplicitamente ai capi quanto gli occorre, precisando in positivo i mezzi e le forme, e che cosa devono fare essi entro il suo progetto, perché egli dimostri di avere tutti i diritti nei confronti dei capi. Ciò configura, anche secondo le leggi positive vigenti, la responsabilità giuridica dei capi: che dovranno rispondere di quello che altrimenti avranno omesso. Non si può invece (come si fa nel procedimento naturale) accusarli solamente dopo, di ciò che avverrà. Mario Ragagnin www.marioragagnin.net
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