Creato da MarioRagagnin il 09/08/2006
L'autogestione dal basso

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I capi sanno qualcosa più di noi ? - www.marioragagnin.net

I discorsi dei personaggi più autorevoli e importanti

si limitano a invocare la pace

I discorsi dei personaggi più autorevoli e importanti si limitano a invocare la

pace, come fanno i cittadini semplici di base, e tanto sembra bastare; perché nessuno

invita quei personaggi ad andare avanti con i loro discorsi in maniera operativa e ad

usare il loro potere in maniera costruttiva e mirata; anche perché nessuno sembra

sapere cosa chiedere e pretendere da quei personaggi. Ebbene, lo chiedano ai

professori universitari, riservando a sé stessi poi il compito di fare pressione sui

personaggi affinché eseguano la soluzione indicata dai luminari.

In tal modo emergerebbe sempre qualcosa, se non altro il fatto che nessuno

conosce la soluzione. E già il proporsi il problema sarebbe un passo avanti; al quale

seguirebbe quello di scegliere fra le mille proposte che invece arriverebbero dalle

basi: alle quali così verrebbe ridata una parte di potere e di responsabilizzazione, e

sarebbe un buon inizio.

Oggi difatti tutti parlano dei massimi sistemi, con la convinzione di avere a

disposizione una soluzione. Siccome però lo fanno privatamente, e non di fronte a

specialisti consulenti e avvocati, i loro progetti rimangono velleitari e si riducono a

sfoghi emotivi (che però rivelano quella che sarebbe l'esigenza esistenziale di libertà

e di espressione di ciascuno, che attualmente non viene riconosciuta né in diritto né di

fatto).

Inoltre il dovere poi di farlo pubblicamente rappresenterebbe un impegno tale,

per chi volesse parlare, che lo indurrebbe a riflettere. Ciò che oggi nessuno si sente in

dovere di fare, perché non immagina quale possa essere la complessità dei problemi

nascosti.

Però il cominciare a farlo, di fronte agli scienziati umanisti che hanno il dovere

di rispondere e di insegnare, sarebbe l'inizio di quell'educazione permanente, di

quella informazione continua in corso d'opera, che maturerebbe le opinioni pubbliche

e le renderebbe capaci di affrontare alla pari i poteri (oltre che spingere le

associazioni a collegarsi insieme per integrarsi a vicenda, e diventare così

onnitematiche). Ed intanto a far capire ad ognuno che la sua verità è sempre parziale

e unilaterale, e ha bisogno di completarsi con le altre, nel mentre modera l'assolutezza

delle altre stesse, e la propria.

Tale gioco di corrispondenze virtuose sarebbe l'inizio e l’indicazione di quanto

ogni persona responsabile e ogni associazione monotematica può (e perciò deve)

cominciare a fare per realizzare anche solamente il proprio obiettivo particolare.

 
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Commenti al Post:
MarioRagagnin
MarioRagagnin il 20/01/11 alle 17:29 via WEB
Il problema di fondo -www.marioragagnin.net Oggi, seguendo il procedimento naturale, ogni conquista si ferma al primo passo. Si accorge di quello che manca, ma non sa cosa fare per colmare la lacuna. Crede che il protestare (tipico della base che così resta base) sia sufficiente, e che il dovere di trovare una soluzione in positivo spetti ai capi. Così si ritorna all'azione negativa a due dimensioni. Le associazioni di base protestano perché facciano tutto i capi tradizionali, le cosiddette autorità, e decidano loro quello che occorre per risolvere i problemi. Creano così le premesse perché i capi giustifichino ancora di più sé stessi, e con ciò non facciano altro che aggravare i problemi stessi. E l’aspetto più paradossale di questo procedimento sta poi nel fatto che così i dirigenti delle associazioni di protesta giustificano l’azione di autoaffermazione in negativo della propria associazione, gratificano l’emotività dei seguaci e giustificano la propria collocazione di vertice. Soprattutto perché nessuno pensa che stia proprio lì il problema di fondo di ogni male. L'errore di partenza è dovuto al ritenere che la causa del cattivo andamento delle cose sia la cattiva volontà degli uomini, e precisamente di quelli che in quel momento ci troviamo di fronte ad ostacolarci (e che noi stiamo ostacolando). Mario Ragagnin www.marioragagnin.net
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