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Queste ricette non vogliono essere la "verità assoluta" ma, solo un qualcosa che aiuta coloro che hanno poco tempo a disposizione e vogliono cucinare in modo semplice.
Per quanto riguarda me, che propino queste ricette, è solo per il piacere di farlo.
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PASTA CON FAGIOLI FRESCHI
I fagioli freschi, a Napoli si chiamano “Spollichini”, e si trovano verso la fine di maggio inizi di giugno. In Napoletano “spullechiare” , vuol dire sgranare, sbucciare, e indica i fagioli bianchi colti prima della maturazione, con ancora una leggera sfumatura verde sulla buccia del seme.
Per quanto riguarda la pasta, se non trovate quella mista, “ammescata”, (io preferisco il classico tubettone, il cosidetto “do’surdato” (del soldato), potete tranquillamente farvela da soli mischiando i rimasugli di pasta che avete in casa: cercate di mettere insieme più modelli di pasta, cosi alcuni cuoceranno prima e altri dopo (questo è lo scopo!).
INGREDIENTI per una persona:
100gr. di Fagioli, 1 pezzo di Cotenna piccolo di prosciutto crudo, 1 Costa di sedano, Olio extravergine d’oliva, una manciata di Prezzemolo fresco tagliuzzato con le mani, mezzo Peperoncino rosso piccante (meglio fresco), 1 spicchio d’Aglio, 100gr. di Pasta mista o tubettone.
Scaldare in una pentola alta di coccio un po’ d’olio e uno spicchi d’aglio in “camicia” schiacciato e il sedano tagliato in tocchetti.
Quando l’aglio sarà dorato, versare nell’olio i fagioli e lasciarli per qualche minuto a cuocere a fuoco molto basso.
Trascorso il tempo versate anche la cotenna lavata e tagliata a pezzi lasciate che cuoci anche questa per un paio di minuti.
Aggiungere poi acqua poco per volta fino a sovrastare di poco i fagioli (attenzione agli schizzi dell’olio!) e lasciate cuocere a fuoco lentissimo i fagioli fin quando non saranno teneri (aggiungendo, se necessiaria altra acqua) .
A questo punto tuffateci anche la pasta e allungare con acqua bollente se necessario, aggiungere il peperoncino sminuzzato, aggiustare di sale e lasciate sobbollire mescolando ogni tanto fin quando non sarà cotta “al dente”.
La consistenza dei fagioli con la pasta deve essere “azzeccata”, cioè appiccicosa con i fagioli, quindi aggiungere acqua solo se necessario.
Togliere dal fuoco, versare nei piatti di portata e lasciar riposare per due minuti.
Subito prima di portare in tavola, nei piatti, aggiungere olio a crudo, una spolverata di prezzemolo e a piacere del pepe nero macinato al momento.
Post n°31 pubblicato il 16 Maggio 2011 da pastacoefasule
Fu il Cardinale Pacelli, che dopo poco sarebbe diventato Papa Pio XII a richiedere al ristorante che serviva i pasti in Vaticano, una rielaborazione più delicata della pasta alla “Carbonara” (altro piatto classico della cucina romanesca), e così vennero alla luce le “Fettuccine alla papalina”; un piatto dove lo spiccato sapore dell’uovo, amalgamato alla cipolla e al prosciutto crudo (meno violento della pancetta), viene temperato dalla presenza di Parmigiano reggiano grattugiato, più morbido e leggero rispetto al pecorino della Carbonara. INGREDIENTI per 4 persone: Burro 80 gr. Mezza cipolla media. Panna da cucina 200 gr. Fettuccine 400 gr. (meglio quelle fatte in casa). Prosciutto crudo 100 gr. Uova intere 3. Parmigiano Reggiano 60 gr. Pepe macinato al momento (a piacere). PREPARAZIONE: Mondare e tritare finemente la cipolla e farla soffriggere nel burro in una padella antiaderente, non appena sarà appassita, aggiungere il prosciutto tagliato a striscioline e far appena rosolare. In una ciotola a parte, sbattere le uova con il parmigiano reggiano e la panna. Nel frattempo cuocere le fettuccine in acqua bollente salata e non appena saranno cotte al dente, scolarle e farle saltare qualche istante nella padella contenente il soffritto di cipolla e prosciutto crudo; spegnete il fuoco e rovesciare nella padella l’uovo sbattuto con il parmigiano e la panna precedentemente preparato, mescolare velocemente e servite immediatamente cospargendo i piatti con pepe macinato al momento e volendo altro Parmigiano. Nella vera ricetta delle Fettuccine alla papalina, la tradizione romana, ci riferisce che in questo piatto molto semplice e gustoso, i piselli non sono presenti. P.S. Per la gioia di coloro che amano i piselli, eccovi la variante (non proprio corretta) che li include: bisogna dire ad onor del vero che non stonano per niente, in più la pasta acquista un bel tocco di colore. Questione di gusti. Ma non chiamatela “alla papalina”. Per ottenere questa variante, basta stufare i piselli senza farli disfare; e a cottura, unire un paio di cucchiai a testa nell’intingolo. Per le fettuccine fatte in casa (per 4-5 persone): stemperare 300 gr. di farina con 3 uova, un filo d’olio e una presa di sale. Ottenuto l’impasto (che dovrà essere omogeneo e leggermente poroso) far riposare per mezz’ora. Passato il tempo necessario tirare una sfoglia non troppo sottile che arrotolerete e taglierete a listarelle di circa 1 cm. di larghezza. |
Post n°30 pubblicato il 16 Maggio 2011 da pastacoefasule
Ingredienti per 6 persone: 1 Kg. e mezzo tra: centopelli e ricciolotta + 150 gr. di fagioli grandi spagna. 80gr. di burro. Olio extravergine d'oliva. 80gr. di polpa di pomodoro. Carota. Sedano. Brodo di carne. Sale e pepe. Formaggio Grana o pecorino. Lavare in abbondante acqua la trippa. Tagliarla a striscioline. Rosolare in una teglia possibilmente di terracotta una cipolla con 80gr. di burro, aggiungere in successione: centopelli (fiolo), una cucchiaiata di olio, la polpa di polpa di pomodoro tagliata a pezzettini, poi la ricciolotta, e un’altra cucchiaiata d’olio, un trito di due carote, ed una costa di sedano. Bagnare con due mestoli di brodo di carne e far prendere l’ebollizione. Coprire e continuare la cottura a fiamma moderata per una ora e mezzo. A fine cottura controllare di sale e aggiungere un po’ di pepe macinato. Unire i di fagioli già bolliti, lasciare insaporire qualche minuto a fuoco moderato. Servire nella stessa teglia di cottura e cospargere con formaggio grana grattugiato di fresco. Servire subito. |
Post n°29 pubblicato il 01 Maggio 2011 da pastacoefasule
Tagliare in pezzi il burro. Più i pezzi sono piccoli, meglio è. Metterli in una casseruola di rame stagnato o con l'interno in acciaio. In alternativa, usare una casseruola in alluminio. Evitare il pentolame in acciaio, se possibile. Far sciogliere il burro molto dolcemente. Usare il fornello più piccolo, regolato sul minimo. Il burro, infatti, non deve cuocere, ma fondere un po' alla volta. Se si vede che bolle, abbassare. Se non si può abbassare di più, toglierlo dal fuoco e rimetterlo un po' sì ed un po' no. Questo è importante per non rovinarlo! Quando il burro si sarà completamente sciolto (controllare con un cucchiaio di legno), spostare dal fuoco e rimuovere tutta la schiuma formatasi. Aspettare una mezz'oretta, poi con un mestolo, prelevare la parte superiore oleosa e porla in una ciotola concava, lasciando nella casseruola il siero ed i residui che restano sul fondo. Fare con calma e senza fretta. Il burro chiarificato è già usabile così (usare la parte oleosa, non il siero che resta sul fondo della casseruola!). In alternativa, si può anche versare tutto il burro fuso direttamente nella casseruola, senza separare dal siero. Lasciare che si raffreddi, quindi porre coperto con pellicola trasparente in frigorifero. Dopo qualche ora, il burro si sarà solidificato, ma solo la parte superiore (appunto il burro chiarificato). Staccarlo dalla ciotola facendo leva con un coltello e buttare il siero (che invece sul fondo sarà rimasto liquido). Conservare il blocco di burro in frigorifero, o in un sacchetto per congelazione nel congelatore, se non contate di usarlo subito. Quando vi serve, staccatene un pezzetto con il coltello e sarà immediatamente pronto per l'uso. Il burro chiarificato in frigorifero può rimanere come un qualunque burro. Solitamente attenersi alla regola di non farlo stare di più che la sua scadenza originariamente indicata sulla confezione. Solo una puntualizzazione: il burro chiarificato non è più leggero, tutt'altro, è più grasso del burro base, ma logicamente è migliore per punto di fumo e proprietà organolettiche. Si tirano via le proteine, resta la parte oleosa! Se invece non volete perder tempo esistono già confezionati in tutti i supermercati. Il burro "chiarificato" ha la prerogativa di non scurirsi in frittura e quindi adatto a lunghe cotture; ad esempio Cotoletta alla milanese. |
Inviato da: luce776
il 23/01/2012 alle 18:12
Inviato da: chiaracarboni90
il 18/10/2011 alle 10:32
Inviato da: chiaracarboni90
il 13/07/2011 alle 10:29