LE ULTIME

Post n°36 pubblicato il 10 Luglio 2007 da beansidhe

Ok,il punto.

Ora mi diverto chiamando le attività  di tutta Italia proponendo favolosi contratti "telefonici"di una notissima azienda.

Per noi lavoratori invece nessun tipo di contratto vagamente legale, viste le ultime sui call center, ma una semplice collaborazione che non vede nemmeno da lontano malattia , ferie pagate, permessi per esami...solo recuperi, calcoli strani che non tornano mai sulle ore lavorate, straordinari che non compaiono da nessuna parte, ma fatti per il bene della società e per noi, che ovviamente "più vendiamo più guadagnamo".

Ah, la chicca: l'obiettivo. Se non vendi un tot di contratti non te ne viene pagato nemmeno uno. Cioè:questo mese ne devi vendere, per esempio,20. Se per sfortuna ne vendi 19 ti viene pagato solo il fisso, e le provvigioni(altissime, il quattro per cento!) se le tengono loro. Immaginate la sfiga più grande: un cliente disdice il contratto proprio il giorno prima delle buste paga( dal sette al sedici del mese successivo in cui l'hai stipulato, dipende da come gira ai titolari). Credete che ve lo paghino, e al limite ve ne aggiungano uno in più il mese dopo?Assolutamente no, quindi saltato l'obiettivo, saltate tutte le provvigioni.

Addirittura adesso ci vorrebbero rendere, uno per uno, responsabili legali di ciò che vendiamo, perciò se per disgrazia(e vi assicuro che capita, nella maggior parte dei casi non per malafede di chi vende, ma per distrazione di chi compra-basta pensare a chi firma un contratto e poi dice di non averlo mai letto-, anche se qualche venditore un po' furbetto l'ho conosciuto anch'io) qualcuno decide di far causa alla sopracitata nota azienda, il call center vorrebbe girarci direttamente le denunce.

Perfetto.

Beh, direi che con cinquecento euro al mese l'avvocato me lo posso proprio permettere, soprattutto su una telefonata a cui nessuno ha assistito, se non una triste cornetta e un vecchio monitor che va a sobbalzi.

Evviva il lavoro!!!

Eppure i progetti non mancano.

Comprare una casa, finire l'università, magari un figlio...

Sì, credo proprio che i sogni aiutino ad andare avanti.

Peccato rimangano  sempre,inevitabilmente, sogni.

Besos

 
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LALLA

Post n°35 pubblicato il 03 Luglio 2007 da beansidhe

                                                                                                                                                                                                                                                  

 

"Da piccola ero innamorata di due uomini: mio papà Ulisse e mio cugino.

 Lui non aveva nessun nome nella mia fantasia, perché avevo letto, nel libro delle fate, che gli elfi non potevano essere visti da occhio umano per la loro estrema bellezza.

Su questo mi ponevo un enorme dilemma: io riuscivo comunque a vederlo, nonostante fosse radioso e azzurro e biondo,con i lunghi capelli che mi solleticavano le guance ogni volta che mi prendeva in braccio.

Allora decisi di non dargli nome, nessuno lo poteva pronunciare, così almeno stava in pari con i suoi fratelli del bosco, anzi diventava più misterioso.

Una volta venne a prendermi a scuola, e io tremavo tutta dall’eccitazione e dalla curiosità di passare una giornata intera con lui.

Era bellissimo, anche se non c’erano più i suoi capelli, solo una strana peluria che sembrava essere finita sulla sua testa dopo una tempesta di sabbia nel deserto.

 Mi accompagnò a casa di mia nonna, e fu il più meraviglioso dei soldati che fece quel tragitto con me.

Poi però mi spiegò che lui era stato solo  a fare finta di essere un  soldato, e mi raccontò che in quel posto si facevano cose molto brutte anche se non vere, che si  tenevano in mano le armi che sparavano e potevano togliere la vita, che si combatteva ma senza essere eroi, perché non avevi nessun nemico da guardare negli occhi e vedere un uomo e allora decidere di voltargli le spalle, e che lui allora era scappato.

Di questo ero contenta, così lui stava seduto a tavola con me e mi raccontava le barzellette e le cose serie, e la nonna intanto miscelava i profumi della carne e del rosmarino , e cantava la canzoncina di “una volta c’era uno che nel piede aveva un pruno…”

 

 

 

 

 

Mio papà invece si chiamava Ulisse perché se fossi nata maschio avrebbe voluto chiamarmi Telemaco.

E perché i primi ricordi che ho di lui sono le sue interminabili storie dell’Odissea.

Io infatti, a differenza di tutti gli altri bimbi di cinque anni, la notte non avevo paura dell’uomo nero o del lupo, ma di Polifemo con un solo occhio, Polifemo il pastore sciocco e ubriaco. Immaginavo le sue tozze enormi dita infilarsi nella porta della mia camera,  per strapparmi dal letto e mangiarmi senza masticare.

Però era divertentissimo fare a gara con papà per vedere chi si ricordava più particolari della storia, come per esempio la nutrice di Ulisse che lo riconobbe grazie alla cicatrice, o il cane Argo che morì appena lo vide tornare (allora io piangevo un po’,di nascosto perché era una cosa da stupidi, pensando che se avessi avuto un cane non mi sarei mai separata da lui).

A volte lo interrompevo, da brava figlia, per ricordargli che aveva saltato un capitolo intero,  lui con aria stanca mi diceva “hai ragione, per fortuna che ci sei tu” e ricominciava.

 

La mamma mi diceva che papà aiutava tutti i suoi colleghi operai, che rischiava ogni giorno di perdere il posto di lavoro perché era dei sindacati e si arrabbiava con i padroni.

Nella mia testa però li immaginavo  come quelli della capanna dello zio Tom, con le fruste e i bastoni, e i cavalli per inseguire quelli che fuggivano nella palude.

 Per questo avevo sempre paura di vederlo tornare pieno di lividi e graffi sulla schiena, tutto coperto di fango e orgoglio.

Con lui allora  sapevo solo parlare di storie antiche, di altri, le mie le tenevo per me,  che non erano così importanti come quelle che doveva risolvere ogni giorno, tanto che persero interesse anche ai miei occhi. Non era facile essere la figlia di un uomo così prezioso per tutti i suoi simili.

Ma non mi importava.

Io avevo il mio Ulisse lontano con i suoi  capelli neri come la lava quando si raffredda , gli occhi di impenetrabile ghiaccio e la barba che mi pizzicava tutta.

Forse per questo non ci davamo tanti baci, però era un eroe, e un viaggiatore, e questo mi bastava."

 

 
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PROMESSE

Post n°34 pubblicato il 03 Luglio 2007 da beansidhe

Le promesse sono una carognata.

Me ne sono accorta sin da piccola quando aspettavo con ansia che il topino fantomatico mi portasse le mille lire sotto il cuscino.

Mi piacevano tanto i topi, eppure non l'ho mai visto.

Non ho mai visto nemmeno Gesù, eppure la suora mi diceva che era sempre con me.

Ad un certo punto lo classificai nella scala dell'importanza al pari di Babbo Natale a cui non ho mai creduto, forse perchè ero povera e Babbo Natale mi snobbava, così mi  rincuorai per un po' leggendo la "freccia azzurra", sperando che qualche giocattolo ribelle avrebbe avuto compassione per me.

No, non successe.

Le promesse sono ciò che ci fanno litigare con tutti gli altri, e sommate alle aspettative sono ciò che più  ci fa male al mondo.

Vi offro un'opportunità: svuotatevi delle promesse mai mantenute, scrivetele, condividetele.

 Vi aiuterà a non ripetere qualche errore.

E comunque... sono acidissima ma sono tornata SUL SERIO...

Aiutatemi ad addolcirmi...

besos chicos

 
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IL RITORNO...

Post n°33 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da beansidhe

E' stata dura...

Quante cose sono cambiate!Ma non solo nella mia vita, anche e soprattutto intorno a tutti noi.

Mi sono tappata la bocca troppo a lungo, e adesso basta  scherzi, basta pianti,ho bisogno di rinascere!immagine

Spero che voi bloggers stiate bene, ora mi faccio un giretto e vengo a salutarvi tutti... e poi si comincia!

 
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Eccoci! Iniziamo?

Post n°32 pubblicato il 12 Agosto 2006 da beansidhe

Avrei voluto scrivere una pagina intera dedicata alla mia nonna,cuore di petali e acciaio, che mi ha cresciuta fino all'adolescenza con amore e determinazione, ma preferisco lasciare la sua foto buffa di quando le ho fatto la permanente, uno dei nostri momenti giocosi(la facevo ridere sempre, questo mi rende felice)e partire con la nostra piccola grande missione.Eccola qui.

 

Ed eccoci.Prima di tutto penso sia necessario iniziare a capire che genere d'associazione(e quindi che bambino) vogliamo sostenere.E' molto importante che chiunque aderisca alla nostra iniziativa,che penso partirà inizio settembre(per un semplice motivo di adesioni e decisioni "burocratiche")esprima la sua opinione.Preferisco che nessuno si lasci trascinare, ma che ognuno possa dire la sua,, quindi esporrò i miei suggerimenti dopo i vostri.

Quindi ora vi chiedo:

mano alla tastiera,descriviamo un po' che tipo di bimbo vogliamo aiutare(lo so che ci piacerebbe coccolarceli tutti,ma cerchiamo almeno di identificare il luogo d'azione,Africa,Sud America...)e soprattutto il tipo d'associazione che ci affiancherà nell'impresa(laica o religiosa, per esempio)...Inoltre la cosa fondamentale sono i nomi.Ognuno di noi ha un certo bagaglio di conoscenze, condividiamolo allora!Chiunque di noi abbia esperienza di qualsiasi associazione del genere,chiunque abbia già una preferenza,un nome che ronza per la testa, un semplice suggerimento ci renda partecipi, così possiamo compiere il primo importante passo e passare alle votazioni...poi piano piano ci occuperemo dei dettagli più burocratici.

Forza al lavoro!!!

Un ultimo dolce saluto a Teresa, che mi ha aiutata a crescere per come sono adesso.

Spero il tuo impegno e la tua pazienza siano stati ben riposti, e farò di tutto perchè non siano stati vani.

Spero che adesso tu stia ballando con il nonno, stretta stretta a lui con il tuo bel vestito blu che gli piaceva tanto, e il suo caldo sorriso che ogni volta ti faceva sospirare.

Ciao.

Bean.

 
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CIAO NONNA

Post n°31 pubblicato il 08 Agosto 2006 da beansidhe

Scusate l'assenza, da domani torno.

Purtroppo in questi giorni ho dovuto salutare per l'ultima volta una persona stupenda.

 
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CHE NE DITE DI...

Post n°30 pubblicato il 22 Luglio 2006 da beansidhe

Problema vacanze accantonato,deciso di fare qualche giro in bicicletta con la tenda,e passare a trovare gli amici toscani.

Stavo leggendo l'ultimo post di lubely in cui un bimbo africano mostrava tutto il suo bisogno d'aiuto. Allora ho avuto un'idea.Un sogno.

Spesso per una famiglia è troppo dispendioso e, in qualche modo, faticoso assumersi la responsabilità di un'adozione a distanza...

Allora perchè non farlo insieme?Siamo tanti, tantissimi blogghers,e se decidessimo, ovviamente organizzandoci nei minimi dettagli(di modo che nessuno possa approfittare di nessun altro, di modo che ognuno paghi una minima spesa prestabilita, di modo che l'associazione venga scelta insieme, come i costi)di adottare un bambino o più...la spesa sarebbe sicuramente minima e i risultati sarebbero visibili a tutti...

Che ne dite?

Coraggio, più saremo, più potremo fare.

E non saremo più solamente degli spettatori contrariati, ma dei protagonisti attivi del bene di persone che , anche per colpa nostra, vivono in situazioni che non riusciremmo ad immaginare nemmeno con la fantasia più fervida e triste.

Aspetto tanti suggerimenti...

Facciamo qualcosa!FORZA!!!!Per favore non lasciamolo morire di FAME!

P.S.Spargete la voce...tutti i blogghers che conoscete!Mi raccomando!E se avete già qualche suggerimento sulle associazioni o informazioni utili...sono ovviamente le benvenute!

 
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SCUSE

Post n°29 pubblicato il 19 Luglio 2006 da beansidhe

Post di scuse pubbliche.

Scusatemi per non aver risposto neanche un po' ai vostri commenti, PROMETTO CHE NON SUCCEDERA' MAI PIU'.

Non sono fusa, di più.Non sono stanca,esausta.Non sono al verde,mangio pane e cipolle.

Ma vi assicuro, letti tutti e sorriso, qualche volta.

Da oggi forse il blog tornerà ad essere un  po' più animato,ho un'ora tutta mia(e chi me la leva adesso?)...

Eqquindi miei cari...domandone da cento milioni di dollari...ho bisogno di TUTTO il vostro aiuto...

VOGLIO ANDARE IN VACANZA ANCH'IO...COME FACCIO?

Qualche idea su vacanze mooolto low cost, magari tendenti allo zero?

please sono veramente alle cozze!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

P.S. L'ideatore della vacanza più originale sarà omaggiato con un mezzobusto celebrativo nel centro di piazza Vittoria a Como, e una cartolina in cui potrà rendersi conto del beneficio reso all'umanità con questo eroico atto...forza con la fantasia!

Un beso a todo el mundo

Bean

 
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Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 14 Luglio 2006 da beansidhe

Oggi non parlo di "attualità"o gossip.

Oggi chiedo a tutti voi che ne pensate di un argomento che mi ha sempre lasciata senza parole e con troppi pensieri.Qualcosa che sembra così lontano,eppure tanto strano in una società apparentemente simile alla nostra. 

L' IRA.

Le sue lotte.

Gli incarcerati innocenti e gli incarcerati assassini.

Gli scioperi della fame costati la vita a parecchie persone.

Una guerra di religione e razzismo.

Le bombe.

I morti.

Le famiglie terrorizzate e senza più casa.

Da chi?Terroristi? Polizia?Tutto così confuso.

Tutto così irreale.

Sin da piccola uno dei miei più grandi desideri era visitare l'Irlanda.

L'anno scorso...il viaggio di nozze.

Sbarchi nella verde isola e non hai mai conosciuto gente più ospitale.

Fai fatica ad abituarti a tutto il verde,i sorrisi,i saluti dagli uomini,che ad ogni donna che passa tolgono il cappello.

Il labirinto verde e viola del Burren, il Ring of Kerry,dipinto da una mano innamorata e amante, l'irish Coffe che ti sbronza con un sorso...ladies view con i laghi e le ombre delle nuvole che colorano le colline,voglia di far l’amore in qualsiasi angolo, protetti dalle fronde di un salice troppo anziano per ergersi in tutta la sua luce...

I bed & breakfast dove parli per ore con la proprietaria che ti aiuta a recuperare i bagagli smarriti e ti offre tè che non hai mai provato prima, le notti passate da soli in cascine lontane da qualsiasi segno di vita che non siano pecore o mucche…

Il castello seicentesco con i fantasmi,il parco, lo stagno con le ninfee,le super colazioni di uova, pancetta, pudding e succo d’arancia…

Quegli strani cartelli stradali con disegnate papere o mucche…La Guinness…

I campeggi pieni di musica, i ritrovi con le chitarre e la pioggerellina fitta , morbida, che ti accarezza la punta del naso e scivola fra le scapole, discreta, silenziosa, curiosa…

I pub,in cui ti accolgono dicendo”My dear,how are you?” ,almeno due ogni quattro case, come le chiese,almeno una per ogni credo…

La tenda in riva all’oceano, i delfini,addormentarsi allo sciacquio delle onde sulla battigia…

Il barbone che suona con te il flauto traverso, la natura che ti trascina,ti affascina,ti inghiotte travolgendo una parte di te che non tornerà più indietro.

Non potrai più dubitare dell’esistenza di fate e folletti.

 

 

MA BELFAST?Che c'entra Belfast?

Cosa c’entrano le blindate della polizia, le facce diffidenti e poco cordiali, i muri imbrattati d’odio e sangue…l’odore di bruciato che dopo anni fatica a sparire da alcuni angoli assassini…

C’entra qualcosa con i ragazzetti lentigginosi ,con perenne aria di sfida sul muso, che giocano con due sassolini seduti sugli usci, o le donne che frettolose rincasano con le borse della spesa?

Oppure con i randagi che ti inseguono per isolati,agitando un mozzicone di coda in segno di pace?

O ancora peggio con le frotte di turisti che si fermano a guardare chissà cosa,uno sciame di assetati in cerca dei segni di qualche tragedia, pronti poi a fermarsi nel primo pub e dimenticare per sempre un pezzo di storia in cambio di una foto con la pinta scura…

Gli uomini, le donne sorridono portando a spasso sette otto figlioletti e scorgi ancora quel guizzo irlandese,ospitale nei loro occhi…ma gli sguardi sono diversi. In alcuni ti pare di vedere una sorta di vergogna, umiliazione…in tanti altri un orgoglio strano, pungente e malinconico.

 

 

Il nostro primo giorno in Irlanda comprammo il quotidiano, perché in prima pagina c’era scritto che l’IRA aveva deciso di deporre le armi.

Ecco faccio fatica a spiegarmi come sia avvenuto tutto quello che è avvenuto. Ma qualcuno in tutti questi anni si è domandato perché, ha guardato oltre, ha letto i giornali?

Cos’è stata l’IRA per noi che non  l’abbiamo vissuta?E tutta la gente innocente che è ancora in carcere?

Che cosa rappresenta per noi,perché fingiamo che nulla sia accaduto, così vicino nello spazio, nel tempo, nella cultura?

Cosa ci spinge ad allontanare tutto questo dalle nostre coscienze?

Finalmente l’Irlanda l’ho vista con i miei occhi.

Ma le domande sono ancora qui.

Più dolorose di prima.

 

 
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Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 10 Luglio 2006 da beansidhe

finora mi sono trattenuta...ma ora è il momento...

CAMPIONI

DEL

           MONDO!!!!!!!!!!!

 
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