Adolfo Rebecchini

«È meglio seguire la strada, anche zoppicando, che correre fuori di essa. Perché chi continua a zoppicare sulla strada, benché avanzi poco, si va avvicinando alla meta; ma chi cammina fuori strada, quanto più corre tanto più si va allontanando dalla strada» (San Tommaso d'Aquino, Coment. Evang. S. Juan, 14,2).

 

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Giornata Mondiale della Gioventù 2011

Post n°152 pubblicato il 24 Marzo 2010 da REBECCHINI
 
Tag: GMG

La Giornata Mondiale della Gioventù è un evento internazionale organizzato dalla Chiesa Cattolica, riunisce giovani di tutto il mondo, cattolici e di altre religioni. E' presieduta dal Santo Padre e si celebrerà a Madrid 16-21 agosto 2011

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aloi34
aloi34 il 31/03/10 alle 22:33 via WEB
BUONA PASQUA. GIOVEDI SANTO LAVANDA DEI PIEDI GESU E’ VENUTO A SERVIRE La lavanda dei piedi di Gesù, non è un gesto di umiltà Gesù distrugge quella piramide costruita dalla società dove Dio sta in alto, tra quelli che comandano. No, Dio non sta in alto, Dio sta in basso con quelli che servono. In questa progressiva conoscenza del volto di Dio, Gesù ha una dichiarazione importantissima che è ripresa in tutti i vangeli ed è fondamentale, ed è la prima ed unica volta nella storia di tutte le religioni che si manifesta una idea del genere. Ricordate quando ci rifacevamo alle domande del nostro catechismo: chi è Dio? Per quale fine ci ha creato? Ci ha creato per servirlo. Gesù non è d’accordo. Dio non crea l’umanità per essere servito, come se lui avesse bisogno di qualcosa. Ma è lui che crea per mettersi lui al servizio dell’umanità. Questa è un’idea inaccettabile. E’ inaccettabile che Dio si metta a servizio dell’uomo, perché se la gente crede che Dio è al servizio degli uomini, tutti quelli che si sono messi tra Dio e gli uomini, pretendendo che gli uomini fossero a servizio di questo Dio e quindi a loro servizio, questi hanno i minuti contati. Il Dio che noi conosciamo è un Dio al servizio degli uomini. Ma non è vero allora che dobbiamo offrirgli delle cose? Ma cosa gli volete offrire a Dio, cosa volete offrire a Dio quando è lui che offre tutto? Cosa volete offrire a Dio? E’ Dio che si offre e chiede di essere accolto. Il Dio di Gesù non è più un Dio da cercare. Se uno cerca Dio, cerca una sua immagine di Dio e si smarrisce nei labirinti di tutte queste religioni, di questi misticismi. Con Gesù, Dio non è più da cercare, ma è da accogliere e con lui e come lui andare verso agli altri. Questo è il senso della fede. Gesù dice: “Non sono venuto per essere servito, ma per servire”. Il nostro dramma è che non ci crediamo. Noi, che Dio sia al nostro servizio, non ci crediamo. Se soltanto arrivassimo a comprendere e a credere questo, la nostra vita cambia completamente. Ecco qualcosa di nuovo, qualcosa di sconcertante, talmente importante che l’evangelista lo rappresenta come al rallentatore moltiplicando i verbi di questa azione. Gesù, durante questa cena: “si alzò da tavola, depone il mantello, prende un asciugatoio,” - lo chiameremo un grembiule (lšntion) – “e se lo cinse attorno alla vita” (Gv 13,4). E’ qualcosa di inaspettato perché Gesù si prepara a lavare i piedi. Mai la lavanda dei piedi veniva fatta durante la cena, A quel tempo la gente camminava scalza, le calzature erano un articolo di lusso e potete immaginare che cosa fossero le strade. Erano in terra battuta e i piedi si sporcavano di terra, di polvere, il tutto mescolato dallo sterco di vari animali. I piedi erano la parte più sporca e più impura degli uomini. Gesù che è Dio, non attende che gli uomini si siano purificati per farli avvicinare a Lui, ma è lui che li accoglie e li purifica. L’unica caratteristica, l’unica garanzia che si è in comunione con Gesù, non viene da un rito, da uno stile di vita religioso, spirituale, dalle devozioni, dalle preghiere. L’unica garanzia che una persona è seguace di Gesù, si vede se serve gli altri; è l’unica garanzia, non ce ne sono altre. E’ Gesù stesso che lo dice: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Chi non accetta il servizio di Gesù, non ha nulla a che fare con un Dio a servizio degli uomini. Vediamo un po’ i gesti. Gesù prima si è alzato, adesso si è seduto. Gesù si è tolto il mantello, adesso lo ha ripreso. C’è soltanto un qualcosa che si è dimenticato di fare, e volutamente. Si è messo il grembiule per lavare i piedi ai discepoli, ma non s’è l’è tolto. E’ una indicazione preziosa questa. C’è proprio da comprendere allora il Dio onnipotente cosa significa. Gesù non si presenta con paramenti sacri, Gesù non si presenta vestito da sacerdote con paramenti religiosi: l’unica caratteristica che distingue Gesù è il grembiule, non se lo toglie. Non se lo toglie, non per una dimenticanza dell’evangelista, ma perché l’evangelista vuol dire che il distintivo che identifica la presenza di Gesù è il grembiule, il servizio reso per amore. Mettere la propria vita a servizio degli altri, servire gli altri, l’uomo non perde di dignità, ma acquista quella vera. Lo Spirito - lo Spirito è la forza dell’amore di Dio - non viene quando gli uomini alzano le mani al cielo per invocarlo, ma quando le abbassano per servire gli altri. E’ quella l’unica garanzia dello Spirito del Signore. E Gesù, al fine di evitare che il gesto da lui compiuto venga frainteso come un gesto di umiltà, un gesto simbolico, afferma: “«Voi mi chiamate il Maestro e il Signore e dite bene perché lo sono. Se dunque io ho lavato a voi i piedi, il Signore e il Maestro, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri»” (Gv 13,13-14).
 
 
REBECCHINI
REBECCHINI il 01/04/10 alle 11:49 via WEB
Grazie per gli auguri che ricambio. Riguardo al tuo messaggio credo che sia indispensabile trovare il giuisto equilibrio tra il servire 2 la preghiera... Credo che questi due aspetti siano complementari e che nessuno dei due possa essere vissuto separatamente. Un abbraccio. Adolfo
 
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